La nuova Sofia Goggia, più determinata che mai, si avvia verso la tappa di sci alpino di Killington (Stati Uniti) con tante aspettative e tanta voglia di fare la differenza. Archiviati i suoi problemi al ginocchio, ora vuole solo dimostrare quanto vale e dare il massimo sia nella Coppa del Mondo che nelle prossime Olimpiadi invernali di Pyeongchang 2018.
Il 2016-2017 è stato un periodo ricco di grandi soddisfazioni per l’azzurra, che ha regalato all’Italia ben 13 podi (5 in discesa libera, 3 in supergigante, 4 in gigante, 1 in combinata alpina), 2 vittorie in Corea del Sud e una splendida medaglia di bronzo ai Mondiali di St Moritz del 2016 nello slalom gigante.
Ma prima di arrivare a questi successi, la sciatrice italiana ha dovuto affrontare un periodo nero, dal quale lei stessa pensava davvero di non uscire più. La rottura del legamento crociato del ginocchio sinistro, causato da una brutta caduta durante la discesa di Lake Louise, ha creato dei grossi disagi sia fisici che psicologici all’atleta, che per diverso tempo è stata costretta a stare lontana dalle piste da sci per il suo recupero.
Ed in quei momenti ha temuto anche che la sua carriera fosse finita. In proposito ha scritto anche un racconto di suo pugno per raccontare la sua esperienza, senza tralasciare nemmeno le emozioni più private, che evidenzia la sua grande forza di volontà e la sua incredibile passione per questo sport, che vince su tutto.
Tornata più in forma che mai si prepara a dare del filo da torcere alle sue avversarie nelle prossime gare e non la ferma nemmeno un piccolo infortunio durante la prima tappa di Soelden, in Austria, a quello stesso ginocchio che ha causato un black out nella sua vita e nella sua carriera.
Così, quindi, si appresta a rassicurare chi la sostiene circa le sue condizioni fisiche:
Il ginocchio va bene, sono molto contenta. Chiaramente sono stata molto a riposo e fisicamente non penso di essere in forma smagliante ma l’importante era recuperare. Quindi posso dire: missione compiuta. In questi giorni mi sono allenata bene, specie in velocità. Dove, a dire la verità, mi sento più sicura. In gigante, in pratica, ho fatto solo una gara del circuito americano l’altro giorno. Quello prima avevo un turno di allenamento con i coreani, ma su una pista dove sembrava fosse passato Attila: buche, buio, e neve bruttissima, roba da terrore e tragedia. Così abbiamo deciso di fare quella gara per disputare due manche decenti
Nulla di preoccupante, quindi, per la giovane bergamasca che nel weekend è pronta per affrontare nuovamente le piste e andare alla conquista di altri traguardi importanti, perché come ha più volte dimostrato, non intende smettere di lottare per inseguire i suoi obiettivi.