Sarà disponibile da giugno, ma Aaron Ramsey è ufficialmente un calciatore della Juventus. Un colpo a costo zero dall’Arsenal per quelle che sono operazioni in cui la società bianconera ha ottenuto grandissimi risultati.
Il centrocampista gallese, infatti, è solo l’ultimo acquisto in ordine cronologico ottenuto dalla Juve in questa modalità.
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OFFICIAL | @aaronramsey to join Juventus from next season! #SeeYouAaron
Nel corso degli anni, questi tipi di affari sono sempre stati ottimi se si pensa che hanno fruttato milioni di euro nelle casse oltre che una ricca serie di trofei in bacheca. Il merito è stato sicuramente della dirigenza che ha saputo studiare colpi a tavolino per il bene della squadra.
Se pensiamo al parametro zero che più hanno contribuito alla crescita della squadra non possiamo far riferimento ad Andrea Pirlo e Paul Pogba.
ANDREA PIRLO

PAUL POGBA

Il centrocampista, ritiratosi nel 2017, è stato un po’ il simbolo della rinascita della Juve. È arrivato a Torino dopo che il Milan lo ha considerato “al tramonto”. Per i gioco di Antonio conte è stato fondamentale tanto da essere il protagonista dei trionfi post Calciopoli: quattro scudetti, due Coppe Italia e due Supercoppe Italiane. Il francese Paul Pogba è stato un affarone che più di tutti ha rimpolpato le casse della società guidata dal presidente Agnelli. Scippato al Manchester United nel 2012 è stato poi rivenduto ai Red Devils per 100 milioni nel 2016. Una plusvalenza mastodontica per la Juve che ha avuto la fortuna di lanciare nel calcio mondiale quello che ora è considerato uno dei centrocampisti più forti del mondo. Dopo un breve periodo di conoscenza, il francese poi è diventato titolare inamovibile, prima con Conte e poi con Allegri. Eroe di tanti trofei, in bianconero ha giocato 178 partite, segnando 34 reti.
ANDREA BARZAGLI

Un altro capolavoro sportivo ed economico è stato Andrea Barzagli. Tuttora a Torino, il centrale campione del mondo 2006 è stato un colpo a sorpresa che tanto bene ha fatto alla squadra. Il fiesolano è stato prelevato dal Wolfsburg nel 2011 durante il mercato invernale per soli 300mila euro. Da lì in poi il difensore è stato un perno fondamentale della difesa con cui è stata formata la BBC. Sette scudetti, quattro Coppe Italia, tre Supercoppe oltre a due finali di Champions League.
DANI ALVES

In difesa, oltre alla parentesi momentanea di Lucio, un’altra ottima operazione è stata Dani Alves. Il terzino brasiliano, dopo aver vinto tutto col Barcellona, arriva a Torino portando soprattutto esperienza internazionale. Resta alla Juve solamente un anno e va via dopo la finale di Champions persa contro il Real.
KINGSLEY KOMAN

Altri milioni sono arrivati da Kingsley Koman. L’esterno offensivo francese è giunto a Torino nell’estate del 2014 dal Psg. Velocità e tecnica sono gli ingredienti giusti che fanno del transalpino una grande plusvalenza, dato che nel 2016 viene acquistato dal Bayern Monaco per circa 30 milioni di euro.

Attualmente nel gruppo di mister Allegri ci sono altri affaroni come i tedeschi Sami Khedira ed Emre Can. L’ex Real Madrid è oramai un veterano: dal 2015 ha giocato tantissimo (nonostante sin lì la sua fosse stata ricca di infortuni) contribuendo anche in fase realizzativa, l’ultima segnata contro il Sassuolo (rete numero 21).
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Emre Can, invece, è arrivato dal Liverpool l’estate scorsa. Un primo periodo di adattamento e uno stop dovuto a dei problemi di salute, non gli hanno permesso una costanza nelle prestazioni. Tornato arruolabile ora è pienamente recuperato e avrà modo di essere protagonista per la fase finale di stagione.
NETO & LLORENTE

L’attuale portiere del Valencia è stato venduto dai bianconeri per 6 milioni di euro. La società bianconera ha fiutato l’affare gratuito dalla Fiorentina per poi cederlo agli spagnoli.
Spagnolo è Fernano Llorente, arrivato a Torino gratuitamente dal Bilbao per restare due stagioni prima di passare al Siviglia.
I tifosi bianconeri non possono essere che soddisfatti degli affari a zero effettuati negli ultimi anni e il gallese Ramsey non va che a migliorare la lunga lista. Non resta che attendere il prossimo.