Un mese fa un’Italians doc come Cecilia Zandalasini ha vinto il titolo WNBA (il campionato di basket femminile) con le Minnesota Lynx. Noi di Mondiali.it abbiamo voluto contattare la prima Italians a volare in America e a vincere un titolo.
Si tratta della campionessa Catarina Pollini che, nel 1997 con la maglia delle Houston Comets, ha trionfato nel campionato di pallacanestro più importante e prestigioso al mondo.
Grande presenza anche con la nazionale italiana con cui ha vinto una medaglia d’argento agli Europei del 1995 in Repubblica Ceca e un altro secondo posto ai Giochi del Mediterraneo del 1993.
L’approdo a Houston arrivò dopo aver vissuto da protagonista tre stagioni vincenti con la Pool Comense con cui vinse 4 scudetti consecutivi. Attualmente vive e lavora in Spagna dove ha giocato fino a 40 anni con l’Ensino Lugo.
Cos’ha provato nel vedere trionfare un’altra italiana in WNBA?
Mi ha fatto molto piacere, Cecilia è il nuovo che avanza. Credo sia un punto di partenza importante per lei e per altre ragazze che vogliono intraprendere questa strada.
Che ricordo ha della sua esperienza americana?
Furono 3 mesi molto intensi, soprattutto le prime 3 settimane di allenamenti. Una bella esperienza, America allo stato puro!
È arrivata in America a 31 anni, come si è approcciata a quell’avventura?
Probabilmente con un pizzico di entusiasmo in meno che se ne avessi avuti 21. Invidio a Cecilia l’età e il futuro che ha davanti (ride, ndr).
Che flash fotografico ha di quel finale di stagione?
Tanta gente al palazzetto, cappellino e maglietta dei campioni, ma soprattutto una scatola di cereali con la foto della squadra per celebrare la vittoria.
Qual è stato il momento più bello a Houston e che cosa conserva di quell’avventura?
Credo l’esordio in casa, tanta gente presente, un’aspettativa pazzesca e delle compagne di squadra perfette.
In particolare conservo la consapevolezza di essere stata nel posto giusto al momento giusto.
Ricorda in quale occasione ha realizzato i primi punti in WNBA?
Se non ricordo male i primi due punti li realizzai dopo un bel rimbalzo d’attacco. Purtroppo è passato tanto tempo e potrei anche non ricordarmi bene.
Ha giocato anche oltre i 40 anni, un’atleta modello. Cosa consiglia alle atlete per rendere al massimo, come ha fatto lei?
Allenarsi bene, fare una vita sana, dormire molto e divertirsi giocando. Può essere un consiglio ma è quello che ho fatto io e che continuo a fare per stare bene.
Attualmente vive in Spagna, è rimasta nel mondo del basket e dello sport?
Si. Sono team manager della squadra dove ho giocato i miei ultimi anni.
Torna qualche volta in Italia? Ha nostalgia di Vicenza?
In Italia torno di solito d’estate e faccio qualche salto durante l’anno, quando il lavoro me lo permette. Ho nostalgia delle montagne di Vicenza, dato che adoro sciare. Ovviamente mi fa piacere tornare per rivedere famiglia e amici.
Si è sentita appagata dal basket o avrebbe voluto dare ancora di più?
Sempre si può fare e dare di più. Forse il rammarico di qualche partita buttata via in malo modo. Però il basket mi ha dato molto, non posso che essere contenta così.
Dario Sette