A distanza di 30 anni dalla quel celebre giorno a Madonna di Campiglio, Alberto Tomba è ancora un leader osannato dai tifosi e seguito con calore proprio come allora. In occasione dell’evento che lo vede protagonista oggi nel trentennale della sua prima vittoria, parla con i giornalisti di quel giorno, che suscita sempre emozioni forti nei suoi ricordi ancora molto vivi.
Una gran festa in suo onore, resa ancora più emozionante dalla proiezione di alcuni video di quei momenti trionfanti non solo per lui ma per tutta l’Italia.
In gran forma nonostante confessa di odiare la palestra, si lascia andare ai ricordi della sua carriera ricca di soddisfazioni, dove a tirare le redini delle competizioni sciistiche c’era sempre lui nella categoria maschile e la sua collega Debora Compagnoni nel femminile.
E parlando dei giovani leader di oggi, con a capo Marcel Hirscher, non si avverte nelle sue parole alcuna nota di gelosia, ma solo una grande stima per un campione che lui stesso definisce con una marcia in più rispetto agli altri concorrenti.
Ricordando le sue gare e i suoi antichi avversari non si può non citare il tedesco Bittner che gareggiava sempre contro il campione italiano nella speranza di batterlo. Con queste parole il sorridente Tomba ricorda quei momenti:
Il tedesco non scherzava. Gli ho anche regalato una coppetta di specialità
Per tutti gli altri suoi forti avversari, come Girardelli e Stenmark, non sa dire chi fosse il più temibile, ma se deve fare una stima delle promesse italiane che possano portare alto il nome del nostro paese ha le idee più chiare: da Stefano Gros a Dominik Paris sembra che Tomba abbia una grande fiducia nei suoi successori, ma a patto che dimostrino quanto valgono nelle gare importanti, come le prossime Olimpiadi.
Piacevolmente stupito di essere stato accolto con calore anche dai bambini, che nonostante la giovanissima età conoscono tutte le sue imprese nello sci, scherza anche coi giornalisti sulla possibilità di trovare la donna giusta per fare famiglia proprio in questa ricorrenza che lo vede protagonista.
Nel frattempo, però, si gode questo momento con gioia per la grande accoglienza che gli è stata riservata a distanza di tre decenni dal suo primo successo di carriera.