Il ritorno di Gigi Buffon alla Juventus apre interrogativi sull’apporto tecnico che l’ex Psg potrà dare alla squadra di Sarri. Il portiere ha già assicurato che non prenderà la maglia numero 1 di Szczęsny (avrà la 77) e lascerà la fascia di capitano a Chiellini. Probabile un suo impiego a singhiozzo in A per fargli superare il record di presenze di Maldini, fermo a quota 647 (Gigi è a 640). E poi c’è la Champions League, una benedetta ossessione sia per Buffon che per la Juventus.
Il richiamo della casa madre al figliol prodigo è una storia che non occupa solo le pagine evangeliche. Ecco 5 ritorni nel calcio che, spesso, non sono andati come previsto.
Kakà
Tra il 2003 e il 2009 ha incantato il mondo con le sue giocate in rossonero che gli sono valse, tra le altre, due Champions e un Pallone d’Oro. Poi dieci anni fa il passaggio al Real Madrid, dove però non riesce a ripetere le gesta milaniste. Nel 2013 torna al Diavolo con la stessa maglia, la 22, ma con esiti diversi. Una stagione, qualche gioia (9 reti), diversi guai fisici e un anno dopo la risoluzione del contratto.

Henry
L’ex allenatore del Monaco è stato una bandiera dell’Arsenal tra il 1999 e il 2007, vincendo due Premier e 3 Fa Cup. Poi il passaggio al Barcellona dove riesce a vincere la Champions nel 2009.A gennaio 2012 il ritorno ai Gunners ma solo per un rodaggio in vista della stagione americana con i Red Bulls di New York. La seconda esperienza inglese si chiude con sole 7 presenze in cui riesce comunque a segnare 3 gol.

Torres
Da poco ritiratosi dal calcio giocato, El Niño è cresciuto nelle giovanili dell’Atletico Madrid prima di diventarne una bandiera per 7 anni, tra il 2000 e il 2007. Dopo le esperienze a Liverpool, Chelsea e la fugace apparizione al Milan, Torres torna al Calderon nel 2015. Si fermerà tre stagioni, diventando il quinto miglior goleador della storia colchoneros, ma dando sempre l’impressione di essere la copia sbiadita del primo Torres.

Schevchenko
C’è stato un momento negli anni Duemila in cui al Milan, come la Juve oggi, andavano di moda i ritorni. Dopo Kakà anche Schevchenko sente la nostalgia di casa e torna in rossonero nel 2008, dopo essere stato un monumento del club tra il 1999 e il 2006 (secondo marcatore di tutti i tempi). Il secondo Sheva, però, ha perso lo smalto dei bei tempi. Zero gol in campionato, due totali in 26 presenze. Dopo un anno l’ucraino fa le valigie, rientra al Chelsea primo di un altro ritorno alla Dinamo Kiev.

Tevez
Quella tra l’apache e il Boca Juniors è una lunga storia d’amore. L’esplosione del suo talento alla Bombonera, poi le esperienze al Corinthians e in Europa anche alla Juventus dopo Manchester. Infine nel 2015 il secondo rientro al Boca, la nuova fuga in Cina allo Shanghai prima del terzo rientro nel 2018, con la storica finale (persa) nella Libertadores contro il River.
