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Si chiude con il botto per l’Italia la prima tappa di Grand Prix 2017-18. Nella seconda e ultima giornata della Rostelecom Cup di Mosca, in Russia, Carolina Kostner (Fiamme Azzurre) compie un’altra straordinaria impresa della sua incredibile carriera e sul ghiaccio della Megasport Arena chiude la gara al 2° posto finale con 215.98 punti, lei che non pattinava in una tappa di Grand Prix da quattro lunghi anni.

Aveva lasciato con un secondo posto alla Rostelecom Cup nel 2013 e riparte proprio da lì. La gardenese ferma il tempo e si arrende soltanto alla campionessa del mondo e padrona di casa Evgenia Medvedeva, prima, tenendosi invece saldamente alle spalle la giapponese Wakaba Higuchi: sulle musiche del “Preludio al pomeriggio di un fauno” di Debussy, Carolina ha firmato un libero da 141.36 punti (68.09 di valutazione tecnica e 73.27 per i components) mostrando la solita strepitosa interpretazione e una prestazione tecnica di primissimo livello.

Reduce dai due podi già conquistati in questo inizio di stagione al Lombardia Trophy di Bergamo e al Finlandia Trophy di Espoo, Carolina Kostner ne centra così subito un altro, regalandosi un esordio da favola quest’anno sul circuito internazionale, dove tornerà a pattinare all’NHK Trophy di novembre, in Giappone.

E’ un esordio eccezionale quello dell’Italia nella prima tappa di Grand Prix 2017-18.
Nella giornata inaugurale della Rostelecom Cup di Mosca, in Russia, gli azzurri chiudono la prima metà di gara con splendide esibizioni e ottimi piazzamenti in attesa dei liberi in programma oggi: stupenda, con il suo miglior primo segmento di gara proposto finora in stagione, a metà gara Carolina Kostner (Fiamme Azzurre) è 2ª alle spalle della sola campionessa mondiale Evgenia Medvedeva e davanti alle giapponesi Higuchi e Sakamoto.
Sulle note di “Ne me quitte pas” la campionessa altoatesina strappa gli applausi della Megasport Arena di Mosca grazie a un programma corto da 74.62 punti (37.93 di valutazione tecnica e 36.69 per i components) pulito, efficace e coinvolgente. Miglior inizio davvero non poteva esserci per Carolina, tornata a competere in una tappa di Grand Prix a quattro anni dall’ultima volta ma sempre capace di emozionare e competere tra le atlete più forti del mondo.
E grandi sorrisi per l’Italia arrivano anche dalla bellissima prestazione di Marchei-Hotárek (Aeronautica Militare-Fiamme Azzurre) tra le coppie di artistico.
I vice campioni nazionali, sulle note disco di “Tu vuo fa l’americano”, alla terza partecipazione consecutiva alla Rostelecom Cup realizzano un programma corto da68.48 punti (35.62 di valutazione tecnica e 33.67 per i components) che a metà gara vale loro il 3° posto provvisorio dietro alle due coppie russe Tarasova-Morozov (primi) e Stolbova-Klimov (secondi).
Dovesse confermarsi domani, il tandem azzurro centrerebbe il primo podio in carriera in una tappa di Grand Prix, migliorando così il quarto posto ottenuto lo scorso anno proprio alla Megasport Arena di Mosca.

Nella danza arriva invece il 5° posto provvisorio per Guignard-Fabbri (Fiamme Azzurre-Icelab), autori a Mosca di un programma corto da 68.99 punti (35.62 di valutazione tecnica e 33.67 per i components) con cui finiscono al momento alle spalle, nell’ordine, degli americani Maia ed Alex Shibutani, dei russi Bobrova-Soloviev e Stepanova-Bukin e dei canadesi Gilles-Poirier, con il podio lontano 2.33 punti.

Questo il programma delle gare di oggi, ora italiana:

Sabato 21 ottobre:

Ore 14.45 – libero danza
Ore 16.35 – libero coppie artistico
Ore 18.20 – libero donne (diretta Eurosport dalle 18.15; Raisport dalle 19.05)

Le azzurre sono medaglia d’Argento nella 25esima edizione del World Grand Prix 2017, in finale la nazionale italiana femminile è stata superata dal Brasile 2-3 (24-26, 25-17, 22-25, 25-22, 8-15), ed ha così eguagliato il proprio miglior risultato nella competizione internazionale: secondo posto anche nel 2004 e 2005.

Dopo una cavalcata fantastica, che in cinque settimane ha visto stravolgere ogni pronostico, le ragazze di Davide Mazzanti sono state fermate sul più bello dalla squadra sudamericana.
La medaglia d’Argento segna il ritorno della nazionale tricolore sul podio di una grande manifestazione a distanza di sei anni: l’ultimo risaliva al 2011 con il primo posto nella World Cup.

Come nel 2004 a negare la gioia del trionfo è stata la “bestia nera” dell’Italia, ovvero il Brasile che non perde una sfida proprio dalla Coppa del Mondo 2011: 2 novembre a Sapporo, 3-0 (25-23, 25-16, 25-22) per l’Italia. Nonostante l’amarezza per la sconfitta, l’Italia però ha molto di cui gioire perché oltre al prestigioso risultato, quello che ha impressionato maggiormente nell’arco del torneo è stata la crescita della squadra azzurra.

Dopo aver ottenuto una fondamentale qualificazione per il Mondiale 2018, in un mese Mazzanti e il suo staff hanno operato un lavoro profondo, grazie al quale la formazione tricolore è tornata nell’élite mondiale. Rispetto alle prime due gare della fase a gironi, Chirichella e compagne hanno saputo compiere un salto di livello spaventoso e dalla Pool di Macao si è iniziato a capire che l’Italia poteva puntare davvero in alto.

Domani nella nottata italiana le azzurre partiranno alla volta di Roma e dopo alcuni giorni di riposo si ritroveranno il 19 agosto al Centro di Preparazione Olimpica Giulio Onesti per preparare la rassegna continentale, il Campionato Europeo che si svolgerà in Azerbaijan e Georgia dal 22 settembre al 1 ottobre.

Le azzurre sono medaglia d’Argento nella 25esima edizione del World Grand Prix 2017, in finale la nazionale italiana femminile è stata superata dal Brasile 2-3 (24-26, 25-17, 22-25, 25-22, 8-15), ed ha così eguagliato il proprio miglior risultato nella competizione internazionale: secondo posto anche nel 2004 e 2005.

Dopo una cavalcata fantastica, che in cinque settimane ha visto stravolgere ogni pronostico, le ragazze di Davide Mazzanti sono state fermate sul più bello dalla squadra sudamericana.
La medaglia d’Argento segna il ritorno della nazionale tricolore sul podio di una grande manifestazione a distanza di sei anni: l’ultimo risaliva al 2011 con il primo posto nella World Cup.

Come nel 2004 a negare la gioia del trionfo è stata la “bestia nera” dell’Italia, ovvero il Brasile che non perde una sfida proprio dalla Coppa del Mondo 2011: 2 novembre a Sapporo, 3-0 (25-23, 25-16, 25-22) per l’Italia. Nonostante l’amarezza per la sconfitta, l’Italia però ha molto di cui gioire perché oltre al prestigioso risultato, quello che ha impressionato maggiormente nell’arco del torneo è stata la crescita della squadra azzurra.

Dopo aver ottenuto una fondamentale qualificazione per il Mondiale 2018, in un mese Mazzanti e il suo staff hanno operato un lavoro profondo, grazie al quale la formazione tricolore è tornata nell’élite mondiale. Rispetto alle prime due gare della fase a gironi, Chirichella e compagne hanno saputo compiere un salto di livello spaventoso e dalla Pool di Macao si è iniziato a capire che l’Italia poteva puntare davvero in alto.

Domani nella nottata italiana le azzurre partiranno alla volta di Roma e dopo alcuni giorni di riposo si ritroveranno il 19 agosto al Centro di Preparazione Olimpica Giulio Onesti per preparare la rassegna continentale, il Campionato Europeo che si svolgerà in Azerbaijan e Georgia dal 22 settembre al 1 ottobre.

Una grande, magnifica Italia ha piegato 3-1 (18-25, 25-23, 25-22, 27-25) le campionesse olimpiche cinesi, conquistando la sua seconda storica finale nel World Grand Prix Final Six Volley.

Le azzurre di Mazzanti hanno sfoderato una prestazione di altissimo livello, ammutolendo il pubblico di casa, accorso numeroso a sostenere le propria squadra. Con un’eccezionale prestazione corale, Chirichella e compagne hanno saputo reggere l’urto iniziale delle cinesi, per poi venire fuori alla distanza. Dal secondo set in poi, infatti, il muro difesa-azzurro ha contenuto l’attacco avversario e ha alzato il ritmo mettendo in grandissima difficoltà la Cina, costretta alla fine a gettare la spugna.

Grazie al successo domani (ore 14 italiane) la formazione tricolore si giocherà la vittoria del torneo contro il Brasile, oggi uscito vittorioso dalla semifinale con la Serbia 3-1 (20-25, 25-23, 25-14, 25-23). Per la nazionale italiana si tratta della seconda finale raggiunta nel Grand Prix: la prima fu nel 2004 a Reggio Calabria e in quel caso l’Italia venne battuta dal Brasile 3-1.
Come formazione iniziale Davide Mazzanti ha schierato Malinov in palleggio, opposto Egonu, schiacciatrici Caterina e Lucia Bosetti, centrali Cristina Chirichella e Raphaela Folie, libero De Gennaro.

 

 

 

Una grande, magnifica Italia ha piegato 3-1 (18-25, 25-23, 25-22, 27-25) le campionesse olimpiche cinesi, conquistando la sua seconda storica finale nel World Grand Prix Final Six Volley.

Le azzurre di Mazzanti hanno sfoderato una prestazione di altissimo livello, ammutolendo il pubblico di casa, accorso numeroso a sostenere le propria squadra. Con un’eccezionale prestazione corale, Chirichella e compagne hanno saputo reggere l’urto iniziale delle cinesi, per poi venire fuori alla distanza. Dal secondo set in poi, infatti, il muro difesa-azzurro ha contenuto l’attacco avversario e ha alzato il ritmo mettendo in grandissima difficoltà la Cina, costretta alla fine a gettare la spugna.

Grazie al successo domani (ore 14 italiane) la formazione tricolore si giocherà la vittoria del torneo contro il Brasile, oggi uscito vittorioso dalla semifinale con la Serbia 3-1 (20-25, 25-23, 25-14, 25-23). Per la nazionale italiana si tratta della seconda finale raggiunta nel Grand Prix: la prima fu nel 2004 a Reggio Calabria e in quel caso l’Italia venne battuta dal Brasile 3-1.
Come formazione iniziale Davide Mazzanti ha schierato Malinov in palleggio, opposto Egonu, schiacciatrici Caterina e Lucia Bosetti, centrali Cristina Chirichella e Raphaela Folie, libero De Gennaro.

 

 

 

Giornata di vigilia per la Nazionale Italiana femminile che domani farà il suo esordio nel Final Six Grand Prix 2017, affrontando le campionesse mondiali statunitensi.

Nel match inaugurale delle Finali oggi la formazione americana è stata superata 3-2 (25-22, 25-17, 23-25, 18-25, 15-11) dalla Serbia, altra avversaria delle azzurre nella Pool K: la sfida contro le vice-campionesse olimpiche è fissata per venerdì. Per Chirichella e compagne la partita contro la formazione di Karch Kiraly segnerà il ritorno alla Final Six a distanza di due anni: l’ultima apparizione è stata nel 2015 ad Omaha, la formula prevedeva ancora il girone unico.

Nella giornata prima dell’esordio le ragazze di Mazzanti hanno completato il lavoro di preparazione sostenendo un allenamento di tecnica, mentre domani mattina è prevista la rifinitura sul campo di gara. Quello tra Italia e Stati Uniti sarà il terzo incontro nell’arco di un mese, le due squadre infatti si sono già affrontate durante il Grand Prix a Kunshan (vittoria Usa per 3-0) e a Macao (successo azzurro per 3-2). Più in generale i precedenti complessivi tra le azzurre e le americane sono 71: 31 vittorie italiane e 40 statunitensi. L’ultima sfida in una Final Six risale al 2015, quando gli Usa ad Omaha si imposero 3-1.

Nel medagliere del Grand Prix la squadra a stelle e strisce, che vanta 6 vittorie (1995, 2001, 2010, 2011, 2012, 2015), si trova in seconda posizione dietro al Brasile: leader incontrastato con 11 successi. L’Italia occupa, invece, la settima posizione: 2 medaglie d’Argento (2004, 2005) e quattro di Bronzo (2006, 2007, 2008, 2010). Oltre che per diverse giocatrici italiane, la gara di domani segnerà il debutto alle Finali anche per il CT Davide Mazzanti alla sua prima stagione sulla panchina azzurra.

“Penso che sia una grande occasione per mettere in campo le cose sulle quali stiamo lavorando e soprattutto metterci alla prova contro due squadre fortissime come Stati Uniti e Serbia. Grazie alle due sfide disputate le americane le conosciamo molto bene, hanno un cambio palla organizzato ottimamente e quindi dovremo essere bravi a marcare bene le attaccanti che nelle partite precedenti ci hanno dato più fastidio. Questa Final Six per noi sarà in crescendo per quanto riguarda il livello di difficoltà.”

Giornata di vigilia per la Nazionale Italiana femminile che domani farà il suo esordio nel Final Six Grand Prix 2017, affrontando le campionesse mondiali statunitensi.

Nel match inaugurale delle Finali oggi la formazione americana è stata superata 3-2 (25-22, 25-17, 23-25, 18-25, 15-11) dalla Serbia, altra avversaria delle azzurre nella Pool K: la sfida contro le vice-campionesse olimpiche è fissata per venerdì. Per Chirichella e compagne la partita contro la formazione di Karch Kiraly segnerà il ritorno alla Final Six a distanza di due anni: l’ultima apparizione è stata nel 2015 ad Omaha, la formula prevedeva ancora il girone unico.

Nella giornata prima dell’esordio le ragazze di Mazzanti hanno completato il lavoro di preparazione sostenendo un allenamento di tecnica, mentre domani mattina è prevista la rifinitura sul campo di gara. Quello tra Italia e Stati Uniti sarà il terzo incontro nell’arco di un mese, le due squadre infatti si sono già affrontate durante il Grand Prix a Kunshan (vittoria Usa per 3-0) e a Macao (successo azzurro per 3-2). Più in generale i precedenti complessivi tra le azzurre e le americane sono 71: 31 vittorie italiane e 40 statunitensi. L’ultima sfida in una Final Six risale al 2015, quando gli Usa ad Omaha si imposero 3-1.

Nel medagliere del Grand Prix la squadra a stelle e strisce, che vanta 6 vittorie (1995, 2001, 2010, 2011, 2012, 2015), si trova in seconda posizione dietro al Brasile: leader incontrastato con 11 successi. L’Italia occupa, invece, la settima posizione: 2 medaglie d’Argento (2004, 2005) e quattro di Bronzo (2006, 2007, 2008, 2010). Oltre che per diverse giocatrici italiane, la gara di domani segnerà il debutto alle Finali anche per il CT Davide Mazzanti alla sua prima stagione sulla panchina azzurra.

“Penso che sia una grande occasione per mettere in campo le cose sulle quali stiamo lavorando e soprattutto metterci alla prova contro due squadre fortissime come Stati Uniti e Serbia. Grazie alle due sfide disputate le americane le conosciamo molto bene, hanno un cambio palla organizzato ottimamente e quindi dovremo essere bravi a marcare bene le attaccanti che nelle partite precedenti ci hanno dato più fastidio. Questa Final Six per noi sarà in crescendo per quanto riguarda il livello di difficoltà.”