L’Islanda del calcio, famosa per il suo geyser sound, è una squadra fortemente patriottica, legata indissolubilmente al suo paese e al suo inno.
L’inno nazionale islandese si chiama Lofsöngur ed è un canto di preghiera, conosciuto anche con il nome di Ó Guð Vors Lands, O Dio della nostra terra.
Le sue origini risalgono al 1874, in occasione della commemorazione del millennio dell’insediamento islandese. Nato come simbolo dell’autonomia diventa presto un’ode patriottica.
Il testo, tratto dal Salmo 90, è stato scritto dal reverendo Matthías Jochumsson (1835-1920), poeta islandese molto amato dai suoi connazionali. La musica, invece, è stata composta da Sveinbjörn Sveinbjörnsson (1847-1926), il primo compositore islandese ad avere successo nel campo della musica.
E proprio in Scozia, nella città di Edimburgo dove soggiornava il compositore, prendono vita le note di questo canto di preghiera che viene ricordato con la targa commemorativa proprio presso la casa di Sveinbjörnsson.
Originariamente rappresentava solo un inno locale, data la parziale autonomia concessa dai danesi, ma quando l’Islanda raggiunse la piena indipendenza divenne a tutti gli effetti l’inno nazionale ufficiale.
La particolarità di questo canto è che nonostante sia composto di tre parti, soltanto la prima viene veramente cantata.
Ecco il testo completo in lingua originale, seguito dalla traduzione della parte realmente cantata:
Testo originale
Ó, guð vors lands! Ó, lands vors guð!
Vér lofum þitt heilaga, heilaga nafn!
Úr sólkerfum himnanna hnýta þér krans
þínir herskarar, tímanna safn.
Fyrir þér er einn dagur sem þúsund ár
og þúsund ár dagur, ei meir:
eitt eilífðar smáblóm með titrandi tár,
sem tilbiður guð sinn og deyr.
Íslands þúsund ár!
Íslands þúsund ár!
eitt eilífðar smáblóm með titrandi tár,
sem tilbiður guð sinn og deyr.
Ó, guð, ó, guð! Vér föllum fram
og fórnum þér brennandi, brennandi sál,
guð faðir, vor drottinn frá kyni til kyns,
og vér kvökum vort helgasta mál.
Vér kvökum og þökkum í þúsund ár,
því þú ert vort einasta skjól.
Vér kvökum og þökkum með titrandi tár,
því þú tilbjóst vort forlagahjól.
Íslands þúsund ár,
voru morgunsins húmköldu, hrynjandi tár,
sem hitna við skínandi sól.
Ó, guð vors lands! Ó, lands vors guð!
Vér lifum sem blaktandi, blaktandi strá.,
Vér deyjum, ef þú ert ei ljós það og líf,
sem að lyftir oss duftinu frá.
Ó, vert þú hvern morgun vort ljúfasta líf,
vor leiðtogi í daganna þraut
og á kvöldin vor himneska hvíld og vor hlíf
og vor hertogi á þjóðlífsins braut.
Íslands þúsund ár,
verði gróandi þjóðlíf með þverrandi tár,
sem þroskast á guðsríkis braut.
Traduzione
O Dio della nostra terra! O terra della nostra Dio!
Noi adoriamo il Tuo nome nella sua sublime bellezza.
I soli dei cieli sono posti sulla Sua corona
dalle legioni, che sono le età del tempo.
Con Te ogni giorno è come mille anni,
mille anni, non più d’un giorno:
fiore dell’eternità, che con il suo omaggio di lacrime
con delicatezza muore.
I mille anni dell’Islanda!
I mille anni dell’islanda!
Fiore dell’eternità, che con il suo omaggio di lacrime
con delicatezza muore.
E per quanti non l’hanno mai ascoltato ecco la melodia del Lofsöngur, che a giorni sentiremo cantare dai giocatori della nazionale islandese ai Mondiali di calcio in Russia: