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La settimana scorsa ci sono state le lacrime di Sergio Pellissier che ha deciso di appendere gli scarpini al chiodo da bandiera del Chievo Verona. Domani sarà la volta di un altro simbolo dei gialloblu, il portiere Stefano Sorrentino.

La punta valdostana ha deciso di smettere col calcio giocato e si prospetta qualche ruolo nel club.
Il portiere Sorrentino dice addio, dopo otto stagioni con i clivensi in Serie A, intervallate dall’esperienza al Palermo.
Il numero uno non scenderà in campo nell’ultima trasferta a Frosinone, ma saluterà comunque i tifosi e quello che per anni è stata la sua casa.

A 40 anni suonati, però, non ha deciso di ritirarsi ed è pronto a iniziare una nuova avventura.

Gli occhi della tigre hanno difeso i pali del Chievo in tante stagioni e, insieme a Pellissier, Sorrentino è stato punto fermo della società veneta.

Attraverso Twitter un messaggio commovente per la società e per i tifosi e un augurio a colui che prenderà il suo posto.

La Roma nelle ultime settimane ha cercato di risollevare morale e gioco per tornare alla luce dopo un brutto periodo e raggiungere gli obiettivi minimi di stagione. I giallorossi hanno il compito di centrare la qualificazione alla prossima Champions League e tentare di andare più avanti possibile nell’attuale competizione europea.

In campionato questa sera c’è la trasferta in Ciociaria contro il Frosinone. Al Benito Stirpe, mister Di Francesco ritrova due argentini. Pienamente recuperati dopo settimane out, Diego Perotti e Javier Pastore ci saranno.
L’esterno ex Siviglia e Genoa dovrebbe partire dal primo minuto, per la gioia di quei fantallenatori che non se ne sono ancora privati nonostante la lunga assenza, l’ex Palermo potrebbe entrare a partita in corso.

DIEGO PEROTTI
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Perotti è alla Roma dal 2016, dopo due anni al Genoa

L’ultima apparizione del Monito con la maglia della Roma è stata lo scorso dicembre, poi è arrivato l’infortunio che l’ha tenuto ai box.
Gli ultimi allenamenti hanno dato più consapevolezza a Di Francesco nel puntare sul sudamericano e per far rifiatare Zaniolo in vista del Porto.
Sin qui Perotti ha giocato la sua peggior stagione in giallorosso sia in termini di prestazioni che realizzativi: solo cinque le apparizioni (quattro in Serie A e una in Champions) per un totale di 218 minuti e un solo gol, segnato su rigore contro il Sassuolo alla 18esima giornata. Per il finale di stagione ci sarà anche lui.

JAVIER PASTORE
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L’esultanza del Flaco, dopo il gol in giallorosso proprio contro il Frosinone all’andata

Sorte simile a Perotti è capitata al Flaco, arrivato a Roma dopo gli anni al Paris Saint Germain. Finora la stagione non è stata esaltante e in molte circostanze abbiamo ritrovato il Pastore ai tempi del Palermo: tanta qualità ma poca costanza e con qualche acciacco di troppo. Piacevolmente colpito da come sta lavorando durante gli allenamenti, però, è Difra che è pronto a concedergli minuti contro il Frosinone. Proprio nella gara d’andata il fantasista ha realizzato il secondo gol romanista con un bel colpo di tacco.
Per lui c’è voglia di riscatto perché le voci di mercato, che lo vedono lontano dalla capitale, sono insistenti.

Serve estro e fantasia argentina in quest’ultimo terzo di stagione in cui la Roma e Di Francesco si giocano tutto, senza dimenticare i fantallenatori

Può sembrare una battuta, ma di fatto contiene una semplice realtà oggettiva. Il Frosinone torna all’Allianz Stadium per un match sulla carta senza storia. L’anticipo del venerdì contro la Juve, a causa del turno di Champions dei bianconeri, pende tutto dalla parte dei bianconeri (qui le quote Replatz). Eppure i ciociari arrivano a Torino con un’imbattibilità testimoniata dai numeri: sono l’unica squadra di A finora imbattuta nel catino dei campioni d’Italia. L’unico precedente tra le squadre nel nuovo impianto, infatti, risale al 23 settembre 2015. Un gol nel recupero di Blanchard firmò il clamoroso blitz del Frosinone allo Stadium, impattando per 1-1 il vantaggio di Zaza. Una gara che dalle parti dello “Stirpe” non hanno ovviamente dimenticato.

I precedenti social

Lo ricorda, con invidiabile prontezza social, il profilo twitter dei tifosi gialloblu. Con la consueta ironia che li contraddistingue. Non è, infatti, la prima volta che l’account si rende protagonista di una simpatica, ma pungente, punzecchiatura virale. Era già capitato con il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, allorché il patron azzurro aveva dichiarato al New York Times:

Il problema è che i piccoli team hanno gli stessi diritti dei più grandi. Perché il Frosinone dovrebbe avere una stagione in serie A, avere una fetta della pagnotta e quindi venire retrocesso? Se non possono competere, se finiscono per ultimi, dovrebbero pagare una multa. Non dovrebbero ricevere denaro per il proprio fallimento

La risposta, piccata, dei supporter di Ciano e compagni arrivava subito dopo l’eliminazione azzurra dalla Coppa Italia contro il Milan:

La rincorsa salvezza

Schermaglie mediatiche a parte, la squadra di Baroni torna in Piemonte senza aver nulla da perdere. Le tre vittorie ottenute in campionato sono arrivate tutte in trasferta: Spal, Bologna e Sampdoria. Le distanze dalla quartultima si sono accorciate a sole due punti, con i rossoblù emiliani e l’Empoli appaiati a 18 punti. L’approdo a Frosinone dell’ex tecnico del Benevento ha ridato nuovo smalto a una squadra che, con Longo, si stava lentamente spegnendo. La classifica corta alimenta le speranze di salvezza dei ciociari. Contro la Juve cercano punti per la permanenza in A e difendono il primato da imbattuti dello Stadium.

Quando sei cresciuto con dei colori addosso e hai avuto modo di vivere per tanti anni nella stessa città e debuttare in prima squadra, beh difficilmente riesci a non pensare i bei momenti trascorsi in quell’avventura.

Sono un po’ i pensieri e le sensazioni che Andrea Pinamonti proverà questa sera prima del match tra Inter – Frosinone a san Siro. Il calciatore classe ’99, cresciuto proprio nel settore giovanile interista, si è finalmente ritagliato il suo spazio nell’attacco ciociaro, grazie soprattutto alle due reti messe a segno nelle ultime due partite di campionato (in 31 minuti giocati) oltre al gol realizzato in questa pausa per le nazionali con l’Italia Under 20.

Andrea Pinamonti con la maglia dell’Inter Primavera

Proprio l’allenatore Longo potrebbe offrirgli una maglia da titolare contro la sua ex squadra, ancora proprietaria del suo cartellino. Il sogno del giovane attaccante è quello di cresce, sfruttando al meglio l’occasione di Frosinone, per poi tornare a Milano per restarci.

San Siro è uno stadio dalle grandi emozioni ed è quello in cui ho esordito in prima squadra durante un match di Europa League, trasmette i brividi a guardarlo!

Per Pinamonti parlare di futuro è molto molto presto perché c’è da guidare il Frosinone a una permanenza in Serie A e, per fare ciò, i canarini hanno bisogno delle sue reti. Ovviamente la continuità di gioco aiuterà a trovare sempre miglior feeling con i compagni, anche perché Pinamonti è sempre stato un attaccante dal fiuto del gol.
Con la maglia delle giovanili dell’Inter è stato uno dei più prolifici, sia in campionato che nei vari tornei internazionali come il Viareggio e la Youth League. Con la Primavera ha realizzato 27 reti in 50 presenze, vincendo il Campionato e una Coppa Italia.
Stesso discorso vale anche per le categorie giovanili dell’Italia in cui l’attaccante trentino è sempre risultato decisivo.

La società nerazzurra crede in lui e lo stesso neopresidente Steven Zhang si è complimentato personalmente per il buon rendimento a Frosinone, ovviamente sperando che per stasera si stia buono contro l’Inter.

Quattro stagioni con la maglia granata addosso non le ha certo dimenticate Cristian Molinaro, il laterale del Frosinone, passato in Ciociaria proprio durante la finestra di mercato estiva.

Stasera incontrerà per la prima volta la sua ex squadra e molti suoi ex compagni all’Olimpico Grande Torino. Sarà quindi una partita speciale per l’attuale capitano del Frosinone dopo le 101 partite giocate con la maglia del toro (81 in Serie A, 7 in Coppa Italia e 13 in Europa League).

Il 35enne laterale sinistro quest’estate è andato via dal capoluogo piemontese a contratto scaduto, senza rimpianti ma con tanto rispetto verso un club e una tifoseria che lo ha sempre sostenuto, nonostante un passato con la maglia della Juventus.Molinaro, nelle quattro stagioni in granata, è riuscito a essere un punto di riferimento della squadra. Spesso anche capitano, il laterale ha quasi sempre preso parte agli undici titolari.

A Frosinone la fascia di capitano gli è stata affidata sin da subito. La società laziale lo ha scelto come leader in campo e nello spogliatoio proprio grazie alla sua esperienza accumulata negli anni. A 35 primavere il terzino si è rimesso in gioco in una piccola realtà ben diversa da quella torinese. Una squadra che, inaspettatamente, è riuscita a salire in Serie A e che ha come obiettivo la permanenza.

Il mister Moreno Longo gli ha dato piena fiducia tanto da essere titolare in tutte le partite disputate finora, tranne che nella partita all’Olimpico contro la Roma. Nei piani del difensore c’è quello di fare bene questa stagione con la maglia giallazzurra per poi capire se continuare come calciatore o iniziare a pensare all’idea di diventare allenatore.

Con la maglia del Toro, Molinaro ha esordito nel 2014 con mister Ventura. Nel corso degli anni è stato tenuto in grande considerazione anche dai successivi allenatori, nonostante l’infortunio, al primo anno di Mihajlovic sulla panchina granata, ne ha compromesso la stagione.

Altro ex della serata sarà anche il tecnico Longo, prima da calciatore e poi da allenatore. In effetti il mister ha guidato dal 2009 al 2012 gli allievi nazionali e dal 2012 al 2016 la Primavera (con cui ha vinto Scudetto e Supercoppa nel 2015).

Dopo la parentesi europea in Champions League a Valencia, torna la Juventus anche in campionato.

I bianconeri scenderanno in campo al Benito Stirpe contro il Frosinone e mister Allegri ha in mente una formazione con un po’ di turnover.

Tra coloro che partirà titolare contro i ciociari c’è un fremente Paulo Dybala. Dunque per l’argentino seconda partita consecutiva dal primo minuto dopo la partita in casa contro il Sassuolo e fiducia di Allegri riposta sul numero 10 bianconero.

Contro gli emiliani si è visto un buon Dybala che, agendo da trequartista, si è reso più utile che protagonista, tuttavia se sei Dybala difficilmente ti accontenti di una buona prestazione.

Per stasera l’obiettivo è sicuramente fare bene per portare a casa i tre punti ma non da meno è migliorare l’intesa con Cristiano Ronaldo. Se i due dovessero iniziare a trovarsi a meraviglia potrà sicuramente essere la chiave di volta di una stagione in discesa.

Tuttavia seppur l’inizio di stagione della Joya non è stato esaltante come quello dell’anno scorso e l’ombra di Ronaldo è gigante, Dybala non ha perso il sorriso e lo si nota anche in video postato sui social in cui festeggia con Cuadrado la vittoria di tiri in porta a coppie. I due sudamericani hanno battuto CR7 e Mandzukic. Quest’ultimo è stato costretto a pagare pegno portando sulle sue spalle i due fino alla spogliatoio.

Per Dybala c’è voglia di riscatto e contro il Frosinone può realmente iniziare la sua stagione per la gioia dei compagni e dei tifosi bianconeri.

 

Se in Serie A la Juventus domina il calcio italiano oramai quasi da 6 anni, si può ribadire che anche gli juventini che giocano in club all’estero si trovano ad alzare trofei pur non vestendo la maglia bianconera.
Tra questi c’è sicuramente il giovane portiere di proprietà della Juve, Nicola Leali, che con il suo Olympiacos ha vinto il campionato di Super League con due giornate d’anticipo.

A difendere i pali della squadra greca il giovane estremo difensore che, dopo l’esperienza in Serie A l’anno scorso con il Frosinone, è stato mandato a “farsi le ossa” nel massimo campionato greco.

La squadra ellenica, con la vittoria di quest’anno, ha raggiunto quota 44 scudetti, si può certamente paragonare i biancorossi come la “Juventus greca”.

Il portiere, cresciuto nelle giovani del Brescia, ha disputato 27 partite stagionali, tra campionato, coppa nazionale ed Europa League. Nella squadra, infatti, non c’è solamente il portiere italiano, ma anche il greco Stefanos Kapino.

Esperienza più che positiva quindi per Nicola Leali che, dopo parecchie stagioni in Serie B e un’annata difficilissima con i ciociari in Serie A con conseguente retrocessione, è riuscito a far parte di un gruppo vincente.

La stagione del portiere, tuttavia, non è stata semplice in primis per la concorrenza con l’altro collega in rosa ma anche perché s’è dovuto rialzare dal punto di vista psicologico dalle “accuse” social in seguito alla partita degli ottavi di Europa League contro il Besiktas. Il ruolo del portiere è sempre molto delicato,e, se in passato sei stato definito come l’erede di Gigi Buffon, i tifosi non la prendono bene se si subiscono quattro reti di cui due propiziati da interventi maldestri.

La sconfitta non ha certamente abbattuto Leali che ha continuato a lavorare e che sicuramente ha dato il suo contributo sia dentro che fuori dal campo ad ottenere il settimo scudetto consecutivo dei Thrilos.
Ad aiutare l’estremo difensore nel migliorarsi e nell’acquisire più esperienza possibile c’è Esteban Cambiasso. L’argentino, dopo i dieci anni all’Inter e l’esperienza in Premier League a Leicester, sta continuando la sua grandissima carriera in Grecia continuando a mietere successi.

Nell’organico dei biancorossi milita anche un’altra meteora del calcio italiano, il tedesco Marko Marin (ex Fiorentina), il quale ha ritrovato costanza nel giocare dopo anni in cui è stato tormentato da infortuni.

A Nicola Leali non resta che chiudere al meglio la stagione con l’Olympiacos così che possa capire al quanto prima cosa ne sarà del futuro prossimo.
La Juventus per ora lo ha ceduto in prestito e la prossima stagione sarà ancora Buffon a difendere la porta del Vecchia Signora. Tuttavia in casa bianconera c’è soprattutto da capire il futuro di Neto, attuale riserva del capitano. Il brasiliano ha più volte ribadito di voler giocare con più continuità e forse per la prossima stagione può provare un’esperienza lontana da Torino. Per questo motivo la strada di un rientro da parte di Leali non è impossibile. Con Buffon avanti nelle gerarchie il portiere mantovano avrà modo di imparare e continuare la sua crescita professionale.

Dario Sette