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La sua carriera ha rischiato di stroncarsi prima ancora di decollare, a 23 anni, alla sua prima partita da professionista, a causa di un infortunio al tendine rotuleo. «Tu col calcio hai finito», le dissero dopo l’operazione. Pochissime possibilità di giocare ad alti livelli, poi, durante il recupero è rimasta incinta: per molti, il chiaro segnale di una carriera ormai finita.

Ma non per Jessica McDonald, attaccante del North Carolina Courage, alla sua prima esperienza in una Coppa del Mondo. A 31 anni è riuscita a coronare il suo sogno, quello  che si scrive sulla lista dei desideri quando si è bambini e si ambisce a giocare a calcio. E ad assistere i quarti di finale contro la Francia, c’è anche Jeremiah, suo figlio di sette anni, che è arrivato a Parigi giusto in tempo per tifare sua mamma e gli Stati Uniti in un match molto delicato.

 

E’ stata la stessa giocatrice a pubblicare su Twitter l’emozionante momento dell’incontro tra i due: è un cerchio che si chiude dopo otto anni difficili in cui McDonald non ha mai gettato la spugna. All’ottavo mese di gravidanza si stava ancora allenando tenacemente e qualche settimana dopo il parto era in Australia, già in campo, a lottare nuovamente nel calcio professionistico.

Jessica McDonald ha fatto il suo debutto assoluto nel Mondiale contro il Cile nella fase a gironi, da subentrata e per lei una medaglia se l’è già messa al collo: «Un giorno Jeremiah realizzerà tutto questo che sta vivendo, gli spiegherò il percorso che ho fatto nella mia vita e le scelte. Gli dirò che se vuole avere successo nella vita non dovrà seguire una linea retta, ma una strada molto tortuosa».

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Il Mondiale femminile in Francia è una questione tra Europa e Stati Uniti. Gli ottavi di finale hanno consegnato un tabellone in cui 7 squadre su 8 appartengono al vecchio continente. Il nuovo mondo è rappresentato solo dalle campionesse uscenti americane, grandi favorite però del torneo. Sono state via via eliminate la Nigeria (0-3 con la Germania), l’Australia (1-4 contro la Norvegia dopo i calci di rigore), il Camerun (0-3 contro l’Inghilterra), il Brasile (1-2 per mano delle padroni di casa francesi ai tempi supplementari). A casa sono finiti anche il Canada (0-1 Svezia), la Cina battuta 0-2 dall’Italia e infine il Giappone (1-2 contro l’Olanda).

Il programma

Il quadro dei quarti di finale è così completo. Il prossimo turno a eliminazione diretta inizierà domani 27 giugno. L’Italia è attesa sabato dalla sfida contro le olandesi campionesse europee in carica. Ecco nel dettaglio il programma dei quarti di finale e gli eventuali accoppiamenti in semifinale.

27 giugno, Le Havre, ore 21: Norvegia Inghilterra

28 giugno, Parigi, ore 21: Francia Usa

Le vincenti di questi due quarti si incontreranno in semifinale (2 luglio alle 21).

29 giugno, Valenciennes, ore 15: Italia Olanda

29 giugno, Rennes, ore 18.30: Germania Svezia

Le squadre vincitrici giocherebbero la seconda semifinale il 3 luglio alle 21.

La finale si disputerà domenica 7 luglio alle 17, quella per il terzo – quarto posto sabato 6 alle 17.

Ora che il biscotto è stato ingoiato, forse arriverà il tempo del mea culpa senza agitare lo spetto del complotto esterno. Perché, è innegabile, Francia Romania ha avuto quel copione già scritto a cui nessuno, in Italia, si augurava di assistere. Ma le responsabilità della Nazionale Under 21 sono di gran lunga maggiori rispetto allo scialbo 0-0 che ha qualificato francesi e rumeni alle semifinali dell’Europeo. Anche perché, probabilmente a parti invertite avremmo fatto la stessa partita e i media avrebbero scritti “bene così, missione compiuta”.

E quindi gli azzurrini del ct dimesso Gigi Di Biagio sono fuori da Europei e Olimpiadi. Un fallimento senza appello per quella che era, secondo molti, una delle migliori Under della storia italiana. Barella, Zaniolo, Chiesa, Kean, Pellegrini, Orsolini, Cutrone, Mancini. Giovani che hanno già collezionato gettoni con la Nazionale maggiore e che hanno vissuto un anno da protagonisti nei club, attirando le attenzioni dei top team. Ma nel torneo disputato in casa non sono bastati i 6 punti contro Spagna e Belgio. A condannare gli azzurrini è stato lo sciagurato 0-1 contro la Polonia, poi abbattuta da Fabian Ruiz e compagni per 5-0.


Certo si potrà imprecare per una formula che ti estromette dalle semifinali pur avendo realizzato 6 punti. Certo aspettare due giorni e mettersi davanti alla tv per conoscere il proprio destino non esprime proprio appieno il concetto di regolarità che dovrebbe essere garantito dalla contemporaneità. Ma sono argomenti che, di fronte a una rosa come quella di Di Biagio, rischiano di diventare inutili alibi da perdenti. Perché le possibilità per un grande Europeo (peraltro in casa) c’erano tutte e si è sprecata anche l’occasione di qualificarsi a Tokyo 2020.


L’Italia, così, non sarà presente nel calcio alle Olimpiadi dall’anno prossimo, fallendo quel pass che manca ormai da Pechino 2008. Per la terza volta consecutiva (dopo Londra 2012 e Rio 2016) la Nazionale sarà spettatrice a casa dell’edizione a cinque cerchi. E dire che, paradossalmente, siamo il Paese con più presenze nel torneo olimpico di calcio (15) inseguiti da Usa (14) e Brasile (13). E dal 1984 al 2008 gli azzurri sono sempre stati presenti alle Olimpiadi. Ma, almeno fino a Parigi 2024 il nostro unico successo resterà quello del 1936.

Successo per 2-1 ai supplementari per le padrone di casa sulla formazione sudamericana che deve dire addio al Mondiale. Le britanniche battono 3-0 il Camerun, disperato e in lacrime per due decisioni Var.

INGHILTERRA-CAMERUN 3-0 

14′ Noughton, 49′ White, 58′ Greenwood

INGHILTERRA (4-3-3): Bardsley; Bronze, Greenwood, Bright, Houghton; Walsh, Kirby, Scott; Parris, White (64’ Taylor), Duggan. Ct. Neville

CAMERUN (4-5-1): Ndom; Ejangue (64′ Sonkeng), Awona, Johnson, Leuko; Yango, Onguene, Feudjio, Nchout, Abam (68′ Abena), Enganamouit (53′ Takounda). Ct. Alain Djeumfa

L’Inghilterra di Phil Neville è la terza squadra del Moindiale femminile a qualificarsi per i quarti di finale. La nazionale allenata dall’ex giocatore del Manchester United, Phil Neville, ha battuto 3-0 il Camerun. Le britanniche affronteranno il prossimo 27 giugno la Norvegia, ieri uscita vittoriosa ai calci di rigore contro l’Australia di Sam Kerr. Una partita subito in discesa per le inglesi, in vantaggio al 14′ con la perfetta punizione a due da dentro l’area di rigore di Noughton. Il raddoppio arriva nel finale di primo tempo a firma White, al suo terzo centro consecutivo. Rete convalidata con l’ausilio del Var e che scatena la rabbia delle africane: la nazionale di Djemfa minaccia di abbandonare il campo, poi rientra nel secondo tempo con grande determinazione. Al minuto 50 Ajara Nchout accorcia le distanze ma l’arbitro annulla dopo il controllo del Var. Le camerunensi non si capacitano della decisione e giù altre proteste. Il Camerun sfiora il gol del 2-1, prima del tris di Greenwood che chiude definitivamente la partita.

 

FRANCIA-BRASILE 2-1

52’ Gauvin (F), 62’ Thaisa (B), 107′ Henry (F)

FRANCIA (4-4-2): Bouhaddi; Torrent, Renard, Mbock-Bathy, Majri; Diani, Henry, Bussaglia, Assevi; Gauvin, Le Sommer. Ct. Diacre

BRASILE (4-3-3): Barbara; Santos, Kathellen, Monica, Tamires; Formiga, Thaisa, Marta; Debinha, Cristiane, Ludmila (71′ Zaneratti). Ct. Vadao

I padroni di casa sono ancora in corsa e la salvatrice della Patria fa Henry di cognome. Non è Thierry ma Amandine, 29enne centrocampista dell’Olympique Lione. E’ lei a decidere Francia-Brasile con un colpo di testa a inizio secondo tempo supplementare che regala alle transalpine il pass per i quarti di finale dei Mondiali femminili. Allo Stade Oceane di Le Havre, le francesi vanno in vantaggio con Gauvin al 52’: tocco da due passi dopo una grande azione sulla destra di Diani. Dieci minuti dopo pareggia il Brasile: la centrocampista del Milan Thaisa segna da fuori area e il check del Var conferma la regolarità dell’azione. Poi ai supplementari, dopo il salvataggio miracoloso di Mbock-Bathy su Debinha, è Henry a deciderla. La Francia tornerà in campo il 28 giugno contro la vincente di Spagna-Stati Uniti (di scena lunedì 24 giugno alle 18).

Francia-Brasile. Accostare queste due Nazionali quando si parla di calcio è far lievitare i ricordi di una sfida classica del calcio mondiale. Giocatori leggendari di epoche differenti in epiche battaglie che ancora oggi ricordiamo in istantanee iconiche. Come la doppietta di Zinedine Zidane in quel 3-0 del 1998 che consegnò alla Francia la prima storica Coppa del Mondo.

E anche le giocatrici francesi, che proprio in casa stanno vivendo questa esperienza mondiale, vorrebbero replicare il successo di 21 anni fa in quello che è senza dubbio l’ottavo di finale più entusiasmante di Francia 2019. Da un lato la Nazionale che ha superato il proprio girone come prima e a punteggio pieno; dall’altro le brasiliane che sono arrivate terze nello stesso raggruppamento dell’Italia e che, pur avendo preso parte a tutte le otto edizioni, non hanno mai sollevato il trofeo.

Per caricare d’adrenalina il match in programma domenica 23 giugno alle 21 allo Stade Oceane di Le Havre, la Fifa ha chiesto alle Blues cosa rappresenta per loro giocare contro la Seleçao:

Amandine Henry, centrocampista e capitano

La squadra femminile brasiliana ha una buona cultura calcistica: è nei loro geni. Francia-Brasile sicuramente attira attenzione mediatica tra giornali e appassionati e noi dobbiamo assicurarci di essere altrettanto all’altezza in campo. Da tifosa, Francia 1998 è un ricordo pieno d’affetto: ho visto la finale a casa e poi sono uscita a festeggiare con i bambini che abitavano nella casa accanto alla mia. E’ un ricordo meraviglioso come supporter, ma ora voglio avere un ricordo bello anche come giocatrice.

Griedge Mbock Bathy, difensore

Ripensiamo tutti alle sfide precedenti tra Francia-Brasile, sia nel calcio maschile che femminile. Le abbiamo già affrontate e sappiamo che sono una squadra con un potenziale enorme e grandi giocatrici. Si sono comportate bene in questo torneo e non deve ingannare il terzo posto: Marta è una grande giocatrice ed è stata nominata miglior giocatrice dell’anno in numerose occasioni. Lei sicuramente è un’avversaria durissima.

Viviane Asseyi, attaccante

Quando la gente dice Francia-Brasile io penso subito al 1998 perché quella partita mi ha fatto scoccare la scintilla per diventare calciatrice. Ora, 21 anni dopo, la gente dice “Francia-Brasile” parlando della partita in cui ci sarà anche io, ed è fantastico.

Aissatou Tounkara, difensore

Siamo stati abbastanza fortunati ad avere una partita così entusiasmante agli ottavi, al di là dei pronostici.

Eugenie Le Sommer, attaccante

Francia-Brasile evoca il calcio stesso. Anch’io penso alla finale del 1998, al 3-0: sono stati momenti grandiosi che abbiamo vissuto in tutto il Paese e rimangono impressi nella mente. Grandi ricordi indelebili.

Corinne Diacre, allenatrice

No, non è solo una partita leggendaria del passato: è l’ottavo di finale di Francia 2019 femminile.

Chi l’ha detto che negli anni dispari non ci sono Mondiali o Europei? Basta dare un’occhiata al torneo iridato in Francia tutto al femminile. L’entusiasmo, la passione e qualità delle calciatrici stanno conquistando anche i palati più diffidenti. L’Italia di Milena Bartolini, ad esempio, con le due vittorie contro Australia e Giamaica ha calamitato l’attenzione degli appassionati di casa nostra. D’altra parte, così come accade per gli altri sport, il calcio maschile e quello femminile seguono le stesse regole. Eppure c’è ancora qualche piccola divergenza stilistica che separa i due mondi. Ad esempio: come ci si comporta con le stelle sulle magliette?

Eh sì, perché le stellette sulle divise nazionali sono il simbolo dei campionati mondiali vinti nelle edizioni maschili. Ma ciò vale anche per le maglie delle rappresentative rosa?

Gli Usa sono una superpotenza nel calcio femminile mentre in quello maschile sono degli eterni incompiuti. E così sulle maglie delle ragazze compaiono le tre stelle che ricordano le edizioni mondiali vinte, mentre sulle divise degli uomini non c’è nulla.

Per l’Italia accade il contrario. Il miglior risultato delle donne è un quarto di finale nel 1991. Per cui sulle maglie compare solo il tricolore, senza le quattro stelle della divisa al maschile. Però sui pantaloncini e sulla tenuta ufficiale dello staff le stelle compaiono.

La Francia non ha alcuna stella non avendo finora vinto alcun Mondiale, mentre i colleghi uomini sono a quota due dopo i successi a Francia ’98 e Russia 2018. Il Brasile, infine, la optato per una scelta uniforme su entrambe le magliette. Le cinque stelle dei mondiali maschili vinti fanno capolino sia sulla divisa degli uomini che su quella delle donne.

Va in archivio la sesta giornata del Mondiale femminile che si sta disputando in Francia con le padrone di casa che vincono 2-1 contro la Norvegia e staccano il pass per il turno successivo in virtù dei 6 punti fatti in due partite. Nello stesso girone A torna in corsa la Nigeria che vince 2-0 contro la Corea del Sud e si piazza a 3 punti. Nell’altra gara di giornata, nel pomeriggio, la Germania, nuovamente con un tirato 1-0, batte la Spagna e vola a 6 punti.

NIGERIA-COREA DEL SUD 2-0

Un gol per tempo basta alle africane per avere la meglio sulle avversarie. Alla mezz’ora Kim do-yeon sbaglia il rinvio ed infila la propria porta, regalando il vantaggio alla Nigeria, mentre nella ripresa Oshoala scarta l’estremo difensore avversario e segna da posizione defilata.

 

GERMANIA-SPAGNA 1-0

Partita tirata con le teutoniche che vincono grazie a un gol di Dabritz, aiutata da un clamoroso errore di Marta che non sente il suo arrivo alle spalle. Le iberiche giocano meglio ma non riescono mai ad impensierire il portiere avversario Schult, molto attenta sui palloni alti.

 

FRANCIA-NORVEGIA 2-1

La Francia sblocca il risultato dopo meno di un minuto dall’inizio della ripresa di gioco: Majri, lanciata in profondità sulla sinistra, crossa per Gauvin, che realizza il tap-in. Ma il vantaggio dura poco, perché dopo appena otto minuti Renard sbaglia porta e realizza un autogol beffardo che vale il pareggio della Norvegia. Al 72′ le transalpine tornano in vantaggio con la rete su rigore di Le Sommer.

 

 

FRANCIA-COREA DEL SUD 4-0

9′ Le Sommer, 36′ e 45′ + 2′ Renard, 85′ Henry

FRANCIA (4-5-1): Bouhaddi; Torrent, Mbock-Bathy, Renard, Majri; Cascarino (70′ Gauvin), Henry, Thiney, Bussaglia, Diani; Le Sommer. All. Diacre

COREA DEL SUD (4-3-3): Kim; Kim Hyeri, Hwang, Kim Doyeon, Jang; Lee Young-Ju (69′ Lee Mina), Ji, Cho; Kang Yumi (52′ Chaerim), Jung, Lee Geummin. All. Yoon

Nel teatro di Parigi vince la Francia. Non solo nei 90 minuti. Si apre il sipario sul Mondiale ed è subito elettrico: il Parco dei Principi gremito in un solo respiro, il fiato di un evento che è sotto gli occhi di tutti. E la Francia non sbaglia la prima. Suoni, colori, sorrisi e gol. Tanti. Apre Eugénie Le Sommer e il copione sembra già scritto. Corea del Sud che può poco di fronte allo spettacolo francese e di fronte alla fisicità di Wendie Renard.

La Francia vince. Ma vince prima di tutto il calcio, quello degli stadi pieni, quello delle esultanze provate in spogliatoio, quello del tifo positivo. Vince il movimento del calcio femminile che da tempo si aspettava uno scenario così grandioso. Il sipario è pronto a riaprirsi per un mese davvero Mondiale.

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Gruppo A: Francia - Sud Korea (21:00, Parigi)

Gruppo A: Francia – Sud Korea (21:00, Parigi)

Dettagli

DataOraTorneoStagione
7 Giugno 201921:00Coppa del Mondo FIFA Femminile 2019Mondiali di Calcio Femminile 2019

Stadio

Parco dei Principi

Risultati

Club1st Half2nd HalfGoalsEsito
FRA314Win
KOR000Loss

 

Si è chiusa la prima giornata del Mondiale Under 20 in Polonia.
Dopo il successo dell’Italia contro il Messico, hanno risposto positivamente anche le altre nazionali favorite per proseguire nel torneo.

Ok Francia, Portogallo, Argentina e Uruguay, squadre con più talenti in rosa.

I Bleus, nel girone E, hanno battuto abbastanza agevolmente l’Arabia Saudita, rimasta in 10 uomini già al 12esimo minuto di gioco. Fofana e Gouiri: gli autori dei due gol vittoria contro i sauditi che hanno regalato i primi tre punti al ct Diomède.
Nello stesso gruppo, pareggio 1-1 tra Mali e Panama. Al gol maliano di Kante ha risposto Valanta, all’88esimo minuto.

Nel girone F, invece, Argentina e Portogallo strappano i tre punti rispettivamente contro Sudafrica e Corea del Sud.

I lusitani non hanno avuto vita facile contro i sudcoreani. Un sudato 1-0 grazie al gol di Trinçao, calciatore dello Sporting Braga, gli uomini di Hélio Sousa si piazza al primo posto con gli argentini.

L’Albiceleste ha vinto in maniera agevole contro i Bafana Bafana con un netto 5-2.
Dopo il vantaggio di Vera e il momentaneo pareggio sudafricano di Phillips (poi espulso), è una doppietta di Barco a indirizzare la sfida in favore dei sudamericani.
La giovane stella dell’Atlanta è stato uno dei migliori in campo, da stropicciarsi gli occhi il secondo gol. Nel finale segnano anche Alvarez e Gaich, mentre a nulla serve il rigore trasformato da Foster.

Oggi si parte con la seconda giornata e tornano in campo gli azzurri. L’Italia affronta l’Ecuador, fermata sull’1-1 contro il Giappone.
A Bydgoszcz il ct Nicolato riproporrà un 3-5-2 con Pinamonti a sgomitare in attacco con Esposito a centrocampo, oltre ai due marcatori del primo match: Frattesi e Ranieri. Il terzino Pellegrini sarà nuovamente adattato come interno.

Tra i talenti ecuadoregni da tenere d’occhio c’è Palacios, attualmente al Willem II in Olanda, e soprattutto i due attaccanti: Campana e Plaza. Il primo è del Barcelona Sporting Club Guayaquil, l’altro è il pupillo di Ronaldo il fenomeno, presidente del Valladolid, proprietaria del suo cartellino.

Una vittoria garantirebbe l’accesso alla fase a eliminazione e darebbe spazio alle seconde linee contro il Giappone.

Il Mondiale Under20 sarà una competizione speciale in cui molti calciatori cercheranno di mettersi in mostra aiutando la propria nazionale ad andare il più avanti possibile.

La rassegna si terrà in Polonia con quattro match inaugurali il 23 maggio, tra cui Italia – Messico. Ci saranno una serie di incroci particolari in cui spiccheranno i talenti del futuro.

L’Italia si presenta con alcuni calciatori che hanno avuto modo di mettersi in mostra già in Serie A, diventando fondamentali in alcune squadre. Nell’ultima edizione gli azzurrini sono arrivati terzi grazie anche ai gol di Riccardo Orsolini.

Andrea Pinamonti e Luca Pellegrini, gli assi dell’Italia Under20

Nonostante la giovanissima età saranno sicuramente fuori Gigio Donnarumma, oramai è il portiere della nazionale maggiore,  Moise Kean, punta col fiuto del gol e il trequartista Zaniolo. Tra i nomi che potranno certo aiutare il ct Nicolato a fare bene sono: il terzino Luca Pellegrini e l’attaccante Andrea Pinamonti.

Entrambi classe ’99 e di proprietà di squadre importanti (Roma e Inter) i due hanno avuto modo di avere continuità sul campo con le maglie di Cagliari e Frosinone.
Terzino di spinta con un buon piede e buona fase difensiva il primo, attaccante goleador (soprattutto nelle giovanili nerazzurre) il secondo.

Un occhio di riguardo l’avranno i calciatori di Francia e Portogallo.

Tra i Bleus c’è il già noto portiere della Fiorentina, Alban Lafont, i difensori William Saliba del Saint Etienne e Dan-Axel Zagadou del Dortmund, e il centrocampista centrale del Borussia Moenchengladbach, Mickael Cuisance.

Lafont, Saliba e Zagadou. La difesa francese è una sicurezza

L’estremo difensore ha difeso i pali della Viola in questa stagione alternando prestazioni molto positive a qualche défaillance dovuta alla giovane età, che comunque è dalla sua parte.
La difesa francese è sicuramente un punto forte della formazione con i centrali Saliba e Zagadou. Il primo è uno tosto, dotato di grande fisicità, velocità e abile nel gioco aereo; non è un caso che i club inglesi di Premier abbiano già fatto dei sondaggi. Il secondo è già in un top club e mister Favre gli ha fatto giocare ben 23 partite con due gol all’attivo.
Cuisance è già in pianta stabile tra i titolarissimi del M’gladbach, anche se quest’anno è stato un po’ frenato dagli infortuni.

 

Dalla Francia al Portogallo. I lusitani sono ben rappresentati dai talenti che puntualmente squadre come il Benfica lanciano.
Tra le aquile spicca il nome di Gedson  Fernandes, centrocampista centrale dal valore di mercato già di 22 mln di euro.

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Fernandes, la nuova stella del Benfica

In questa stagione, in cui la squadra di Lisbona ha vinto il 37esimo titolo nazionale, ha disputato oltre 40 partite stagionali. Caratteristiche prettamente offensive, Fernandes si inserisce bene e ha un ottimo tiro.

Altri portoghesi dal futuro roseo sono Diogo Dalot del Manchester United e Rafael Leao del Lille. Centrocampista strappato al Porto per 22 milioni di euro il primo, attaccante prolifico il secondo.
Le qualità migliori Dalot le mette in mostra in fase offensiva: interpretata con aggressività e rapidità di movimenti tale da mettere spesso in difficoltà gli avversari. Di solito gioca terzino, ma di recente lo si è visto disimpegnarsi bene anche da esterno alto.
Leao ha invece contribuito alla squadra francese di strappare il pass per la prossima Champions League grazie alle otto reti e a due assist.

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L’esultanza di Leao

Preso a zero dallo Sporting ora vale almeno 15 mln: Leao è un classico numero 9, destro di piede e bravo di testa, fisicamente efficace nei duelli contro avversari impegnativi e molto mobile nello svariare sul fronte offensivo.

Dall’Europa al Sudamerica.
I talenti da seguire sono tanti: uruguagi, colombiani, argentini ed ecuadoregni.

Nella Celeste c’è sicuramente Schiappacasse, l’attaccante dell’Atletico Madrid in prestito al Parma che tanto bene ha fatto all’ultimo Sub20.

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La punta centrale dell’Uruguay, Nicolás Schiappacasse

Tra le fila dei Cafeteros c’è Ivan Angulo, esterno destro del Palmeieras, È rapido, veloce, devastante se la squadra lo mette in condizione di puntare la profondità. Anche lui si è messo in mostra al Sudamericano, entrando nella Top 11.

Nell’Ecuador (vincitore del Sub20 2019) ci sono tante nuove scoperte, tra cui gli attaccanti Leonardo Campana del Barcelona Guayaquil e Stiven Plaza del Valladolid. Il primo ha già fatto la voce grossa nel torneo in America Latina, il secondo è già arrivato in Europa per volere del presidente del club spagnolo, Ronaldo il fenomeno. Un grande futuro lo aspetta e a scommettere su di lui c’è proprio l’ex campione brasiliano.

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Steven Plaza, il pupillo di Ronaldo

A tenere alto l’onore dell’Albiceleste saranno Augustìn Almendra e Gonzalo Maroni. Entrambi di proprietà del Boca Juniors, Almendra è centrocampista centrale ma che può anche giocare da mezz’ala e sulla trequarti. Classe 2000, ha debuttato col Boca Juniors poco più di un anno fa lanciato subito titolare da Schelotto, è cresciuto guardando le giocate di Riquelme.
Maroni è un giocatore dal fisico un po’ troppo fragile ma con una velocità pazzesca e con una 10 alle spalle.