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Serve una vittoria contro la Scozia all’Argentina se non vuole dire addio al Mondiale. Per questo importantissimo match l’Albiceleste si affida a un buon gruppo per raggiungere gli ottavi, obiettivo mai raggiunto nelle altre due edizioni in cui ha partecipato (2003 e 2007).

Tra le sudamericane spicca una calciatrice dal grande carisma oltre che dalle buonissime qualità qual è “Chule” Ruth Bravo.


Nata a Salta, nel nord, è cresciuta con sette fratelli e col sogno di entrare nel mondo del calcio: sogno che si è realizzato, ma con tantissime difficoltà.

Mio padre voleva che facessi la modella, lo sono diventata. Sono una modella per tantissime ragazzine argentine che da grandi vogliono fare le calciatrici!

Sicuramente il papà è stato colui che ha reso più difficoltosa la sua strada calcistica ma, al contrario, la Chule ha trovato in sua madre una vera spalla, anche a lei piaceva giocare a pallone.

Da piccola sua mamma Lilì le ha comprato degli scarpini da calcio di nascosto e molto spesso ha usato quelli dei suoi fratelli per evitare che suo padre scoprisse tutto.

Come una grossa parte delle calciatrici, anche Ruth Bravo da bambina è stata chiamata “maschiaccio” perché le piaceva giocare a calcio. Ma lei, nonostante tutto e grazie alla mamma, è riuscita a coronare il suo sogno. A 12 anni si aggrega all’Estudiantes de la Plata.

Il rapporto con il padre è un po’ freddo, solamente in due occasione è andata a vederla allo stadio.

Uno era al mio debutto con l’Estudiantes. Abbiamo perso 19-0, in quel periodo giocavo come attaccante. La seconda volta è stata nella partita del ripescaggio, con la maglia dell’Argentina. Non è un tipo semplice che dimostra affetto.

Un lungo stop nel 2012 ne ha interrotto l’ascesa. Durante il Campionato del Mondo Under 20 Ruth Bravo subisce un gravissimo infortunio che l’ha tenuta lontana dai campi per tre anni.
Tuttavia, come spesso accade dopo lunghi periodi bui, arriva la svolta. Il Boca Juniors, club del suo cuore, l’acquista e nei tre anni in cui gioca e vince tanto.

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La Chule con la maglia delle Xeneizes, sua squadra del cuore

Dal 2018 è in Europa a Madrid. Gioca nel CD Tacón, squadra della capitale da poco salita in Liga.

Dopo molti sforzi, Ruth Bravo, a 27 anni, sta dimostrando il suo meglio.
È una calciatrice chiave nello schema del ct argentino Carlos Borrello e la prossima stagione si divertirà a giocare contro le grandi del calcio spagnolo come il Barcellona, ​​finalista recente della Champions League e l’Atletico Madrid, vincitrice del campionato.

Intanto ci sono in palio gli ottavi di finale del Mondiale.

Sconfitta indolore per le azzurre contro il Brasile che passano da prime e volano agli ottavi dopo 28 anni.
Un rigore molto dubbio, trasformato dalla bomber Marta, ha permesso alle sudamericane di qualificarsi agli ottavi di finale da terza con sei punti.


Le azzurre hanno giocato una buonissima partita contro una nazionale comunque molto forte. Le ragazze hanno tenuto testa al Brasile, ma nel secondo tempo si è sentita un po’ di stanchezza.

Sono stati 90 minuti in cui le due squadre si sono affrontate a viso aperto e peccato per qualche errore di troppo nell’ultimo passaggio per le azzurre che sarebbero potute diventare grandi occasioni da rete.


Al di là della sconfitta, rimane la buona prestazione della difesa e del portiere Giuliani che ha compiuto un vero e proprio miracolo su Debinha al 16esimo del primo tempo.
Alla mezz’ora è stato annullato (giustamente) un gol all’Italia: Girelli ha trasformato in posizione di fuorigioco. Ma la vera pallagol arriva ai piedi di Bonansea che non riesce ad angolare bene e si ‘ fatta parare il tiro dal portiere Barbara.

Nel secondo tempo un po’ più Brasile, ma è semplicemente l’episodio dubbio del rigore che ha permesso alle verdeoro di vincere il match. Nota da sottolineare è il 17esimo gol realizzato da Marta in Coppa del Mondo, superato anche il tedesco Klose (16).


Si qualifica agli ottavi anche l’Australia. Le Matildas hanno superato la Giamaica per 4-1 (grazie al poker di Sam Kerr). Lo scontro diretto vinto contro il Brasile ha permesso alle oceaniche di piazzarsi come seconda.

ITALIA (4-3-1-2)

Giuliani; Guagni, Gama, Linari, Bartoli (70′ Boattin); Galli, Giugliano, Cernoia; Girelli (77′ Mauro); Giacinti (62’ Bergamaschi), Bonansea.

BRASILE (4-4-2)

Barbara; Leticia Santos (75′ Poliana) , Kathellen, Monica, Tamires; Ludmila, Andressinha, Thaisa, Debinha; Marta (83′ Luana), Cristian (64’ Beatriz).