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Da cattedre e lavagne ai campi di calcio europei.

No no non si tratta di racconti da calcetto del giovedì sera, è la favola che avrà come protagonista la squadra gallese del Cardiff Metropolitan University, la quale avrà il prestigio di giocare i preliminari della prossima Europa League.

Un vero e proprio colpaccio per la squadra dell’omonima università, composta interamente da dottorandi e studenti di alcuni master con la grande passione per il calcio che affronteranno la FC Progrès Niedercorn, squadra di Lussemburgo che milita nella Division Nationale (massima serie lussemburghese)

Passione che viene seguita con costanza e dedizione almeno quanto gli studi.

I ragazzi si sono classificati settimi nella Welsh Premier League (massima serie gallese) e, pertanto, hanno avuto accesso ai playoff per il terzo posto gallese, che significa Europa League.


Dopo aver sconfitto in semifinale il Caernafon, hanno avuto la meglio in finale contro il Bala Town ai calci di rigore, dopo l’1-1 iniziale. Proprio il Bala Town l’anno scorso ha lasciato l’Europa League solo ai preliminari, dopo la sconfitta contro i sammarinesi del Tre Fiori di Zaccardo e Succi.

Protagonista della lotteria è stato il portiere Will Fuller, autore di tre parate dal dischetto.

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Il portiere inglese Fuller durante i calci di rigore

Contro i lussemburghesi del Progrès, il Cardiff Met parte da sfavorita.anche se il colpaccio è già stato fatto e ci potrebbero essere anche delle sorprese.

Mentre i tifosi dell’Inter stanno ancora smaltendo lo stress degli ultimi 90 minuti della squadra nerazzurra contro l’Empoli, mister Luciano Spalletti ha voluto ringraziare i suoi ragazzi per il traguardo raggiunto (seppur in maniera soffertissima).

Il tecnico di Certaldo, che oramai è ai saluti finali con la società del presidente Zhang, ha voluto omaggiare i propri uomini per il lavoro e per il carattere messo in campo affinché si agguantasse quell’obiettivo minimo posto all’inizio della stagione, la qualificazione alla Champions League.

Il ringraziamento lo ha fatto in maniera del tutto particolare, postando una foto sul profilo Instagram in cui è ritratto parte di uno scaffale di casa Spalletti in cui ci sono le maglie di tantissimi campioni incrociati dal tecnico toscano durante la carriera e che sono stati protagonisti soprattutto nel torneo calcistico più bello del mondo.

Una collezione di casacche, per l’appunto, appartenute a campioni del passato e del presente in cui al centro spiccano le divise e i nomi dei giocatori nerazzurri che sono stati gli interpreti della stagione appena conclusa.

 

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Nomi da Champions League…Bravi ragazzi, avete riportato nuovamente l’Inter nel torneo più importante del mondo! Grazie 🖤💙⚽️ #senzatregua

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Sotto il post di Spalletti tanti i commenti di ringraziamento per il lavoro effettuato, ringraziamenti che sanno di addio. È sempre più incombente l’ombra di Antonio Conte alla Pinetina. Intanto per Spalletti un’altra brutta notizia è giunta direttamente dalla sua famiglia, con la scomparsa del fratello Marcello.

Dopo tanti sacrifici Daniel Hackett ce l’ha fatta: è campione d’Eurolega.

Il cestista azzurro, alla sua prima stagione in terra russa al Cska di Mosca, ha vinto la competizione più importante del continente, rendendosi anche protagonista.

I russi hanno battuto l’Efes Istanbul, vera sorpresa della lega, in una finale caldissima fino all’ultimo quarto.

 

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🏆 let’s gooo!!! @cskabasket

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Il 31enne play italiano ha offerto il suo contributo con 7 punti e 5 assist per quello che è il quarto successo del Cska in Eurolega, il primo dal 2016. Mvp delle Finale Four è stato eletto Will Clyburn.

Daniel Hackett è uno dei cestisti più talentuosi del basket azzurro. Da quattro anni ha lasciato l’Italia partendo prima da Atene nell’Olympiacos arrivando quest’anno nella capitale russa.

Non sono stati certo anni semplici per l’ex Olimpia Milano che è arrivato in Grecia sotto l’ombra dei giganti e fenomeni del Pireo,  capaci di fare la voce grossa a livello nazionale ed europeo. Nonostante lo scetticismo iniziale Hackett è riuscito a ritagliarsi il suo spazio mettendo in mostra la sua bravura e quindi vivendo due ottime stagioni (la seconda un po’ più sfortunata a causa di un lungo infortunio).

I tifosi ellenici gli hanno voluto bene sin da subito tanto che il suo valore è stato riconosciuto anche da colossi come Spanoulis e Printezis. Dopodiché è arrivato un anno da leader tecnico con alta produzione di punti in Germania al Bamberg e, infine, il grande salto di qualità in un club prestigioso come il Cska, con il chiaro obiettivo di tornare a vincere l’Eurolega.

Anche in questa occasione aleggiava un bel po’ di dubbi intorno al play romagnolo. L’inizio è stato tutto in salita perché doveva ben capire le sue qualità e ciò che avrebbe potuto dare alla squadra. Nel giro di qualche mese ha capito come funzionava l’ambiente russo ed è poi diventato perno importante della squadra.

È stato un risveglio magico per la pallavolo azzurra a Berlino.
Risuona il Poo poo ro poo poo poo ro del Mondiale di calcio del 2006, la capitale tedesca torna a essere la città protagonista delle vittorie delle squadre italiane, ma nella pallavolo.

La Igor Volley Novara e la Lube Civitanova ottengono uno storico double in Champions League. Le donne battono la Imoco Conegliano in un derby tutto italiano e i marchigiani strapazzano i russi dello Zenit Kazan dopo essere andati sotto al primo set.

Le donne copertina dell’Igor sono Paola Egonu (Mvp) e Francesca Piccinni. Stella dell’attuale pallavolo italiana e l’eterna campionessa. Vent’anni la prima, quaranta la seconda, al primo trionfo europeo la prima il settimo per la seconda.

 

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Un sogno diventato realtà! 😍🏐🏆🥇 #igorvolley #superfinals #clvolleyw #insiemesiamopiùforti #credercisempre

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Una carriera diversa: la prima in salita, ma che sta dimostrando tantissimo, e la seconda perfetta, poiché ha vinto tutto il possibile sia nei club che con la nazionale italiana.
Per il futuro la schiacciatrice veneta ha già firmato un contratto con l’Imoco Conegliano, raggiungendo altre compagne azzurre come Sylla e Danisi. Per Piccinni il futuro è ancora da capire, le sue intenzioni sono quelle di continuare a giocare nonostante il prossimo 10 gennaio le primavere saranno 41.

Se Egonu e Piccinni sono le donne vetrina di Novara, Juantorena (Mvp) e il cubano Leal. Finale stratosferica per i cucinieri che in cinque giorni sono riusciti a conquistare lo scudetto e la Champions, dopo ben 7 finali perse, per quello che era diventata una vera e propria sfida alla sfortuna.

I cucinieri hanno fatto veramente la voce grossa contro la squadra russa capace di vincere le ultime quattro edizioni.

L’ultima edizione in cui c’è stata la storica doppietta risale alla stagione 2005/06 quando il torneo si chiamava ancora European Champions League e a trionfare furono la Sirio Perugia tra gli uomini e la Volley Treviso tra le donne.

Queste vittorie non possono che portare nuova linfa alla pallavolo azzurra che tra qualche mese vedrà impegnate le nazionali nell’Europeo.

Primo trionfo europeo.

È festa per la Saugella Monza Volley femminile che vince la Challenge Cup, il terzo trofeo continentale per importanza.

Per le brianzole è stata la prima partecipazione a un torneo lontano dai confini nazionali ed è stato un successo.
In finale le ragazze guidate dal tecnico Miguel Angel Falasca hanno battuto per 3-1 le turche dell’Aydin nel match di ritorno, dopo la vittoriosa trasferta (3-0) della scorsa settimana.

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L’esultanza delle ragazze alla vittoria del match

Un trionfo importantissimo per la società lombarda e per la pallavolo azzurra, dato che erano ben dieci anni che una squadra italiana femminile non riusciva ad alzare questa coppa. L’ultima volta è successa nella stagione 2008/09 e fu la Pieralisi Jesi a trionfare, battendo il Panathinaikos Atene; mentre nel 2013  Piacenza perse la finale contro la forte compagine russa della Dinamo Krasnodar.

Tripudio e festa alla Candy Arena davanti a 3500 spettatori presenti sugli spalti. E ora sotto nei playoff scudetto. La squadra ha chiuso la regular season al quinto posto e ora affronterà Busto Arsizio (che ha trionfato in Cev Cup Women contro l’Alba-Blaj) in una serie che si prospetta molto combattuta.

Il progetto Vero Volley Monza nasce 2008, dall’idea di un Consorzio che operava in Brianza. Il consorzio in pochi anni è riuscita a a portare sia la squadra femminile che quella maschile nella massima serie.

Negli ultimi anni, entrambe le selezioni si stanno rendendo protagoniste in positivo. Quest’anno entrambe hanno partecipato alla Challenge Cup: le donne hanno chiuso con la vittoria, gli uomini si sono fermati sul più bello, nella gara di ritorno di finale disputata a Belgorod contro il Belgorod Belogorie dopo aver vinto il match d’andata.

In pieno clima Serie A e competizioni europee, c’è chi comunque non smette mai di lavorare in ottica mercato.

Direttori sportivi sono sempre all’erta per fiutare gli affari in vista delle finestra di mercato invernale, al fine di migliorare la propria squadra.

Chi sicuramente al lavoro è Leonardo. Il direttore generale del Milan, insieme al suo staff e a Paolo Maldini, sta cercando di capire quelli che possono essere innesti utili per la squadra rossonera.

Tra le pazze idee passate per la mente del brasiliano c’è un nome di livello mondiale: Zlatan Ibrahimovic.

Il 37enne svedese, in forza ai Los Angeles Galaxy, potrebbe essere un’ipotesi  accattivante in vista della seconda parte di stagione, periodo in cui il campionato americano di Major League Soccer è sospeso.

Se ciò dovesse accadere, e con la coppia Ibrahimovic – Raiola nulla è impossibile, sarebbe un gradito ritorno a Milano. Ibra è rimasto legato alla città dopo le stagioni trascorse sia al Milan che all’Inter. I tifosi rossoneri andrebbero in visibilio e sarebbe un’altra bella vetrina per la Serie A.

La strategia di mercato in mente a Leonardo sarebbe quella del prestito secco, così com’è stato in passato per altri calciatori.

In Italia a dare il via a queste tipo di operazioni è stato proprio il Milan nel gennaio 2009 con David Beckham. Il club rossonero ha ottenuto in prestito proprio dai Los Angeles Galaxy lo Spice Boy per la seconda parte di stagione. Per l’inglese 18 partite e due reti all’attivo.
La stagione successiva (gennaio 2010) Beckham è ritornato nuovamente a Milano per altri 6 mesi. Stavolta però un grave infortunio al tendine d’Achille non gli ha permesso di continuare la stagione e ha dato forfait anche al Mondiale in Sudafrica.

Operazioni simili sono state fatte anche all’estero.
Lo stesso Beckham ha avuto modo di “assaporare” anche i campi della Ligue 1, in prestito secco al Paris Saint Germain nel 2013. La squadra parigina è stata l’ultima della sua carriera.

Numerose parentesi di calciatori di MLS sono state vissute pure in Premier League. L’irlandese Robbie Keane, di proprietà dei Galaxy, nel 2012 ha accettato la proposta momentanea dell’Aston Villa. In sei partite ha realizzato tre reti.

L’americano Clint Dempsey, in forza ai Seattle Sounders, nel gennaio 2014 ha firmato un contratto di due mesi con il Fulham: la squadra che lo ha portato in Europa. Cinque presenze e zero gol.

Stessa idea l’ha avuta anche il grande Thierry Henry. Il francese nel 2010 si è trasferito ai New York Red Bull, ma nel gennaio 2012 ha ufficializzato un ritorno all’Arsenal in prestito per due mesi. Esordio in FA Cup e dopo dieci minuti è andato in rete contro il Leeds. Si è ripetuto nella sua ultima partita in Premier League segnando, a tempo scaduto, il gol del 2-1 che ha regalato ai Gunners la vittoria sul campo del Sunderland.

Un vero e proprio giramondo è stato, invece, Landon Donovan. Il fantasista americano per diverse stagioni si è suddiviso tra Stati Uniti ed Europa. Prima il Bayern Monaco e per due volte l’Everton, hanno avuto modo di sfruttare l’estro dell’americano per qualche mese. Con la squadra di Liverpool ha totalizzato 22 presenze e due reti.

È l’Europa a trionfare nella 42esima edizione della  Ryder cup di golf, con un super Chicco Molinari.

In effetti è stato proprio l’italiano l’assoluto protagonista di questa edizione in cui i golfisti del vecchio continenti hanno sconfitto i statunitensi.

Record per il nostro Chicco: il torinese ha vinto tutti e 5 gli incontri che ha disputato sul par 72 del Le Golf National di Saint-Quentin-en-Yvelines, a pochi chilometri dal centro di Parigi. È il primo atleta europeo ad aver realizzato questo strepitoso filotto di successi nella Ryder Cup.

Un’annata più che soddisfacente per il golfista azzurro, soprattutto per la vittoria dell’Open Championship e ora in pianta stabile tra i campioni più forti del pianeta.
Vittoria numero 14 per l’Europa, la quarta nelle ultime cinque edizioni.

La partecipazione alla Ryder Cup è stata una gran bella vetrina e lui è stato un degno protagonista. Dopo il record fatto segnare nei doppi con quattro incontri vinti su quattro giocati (in coppia con l’inglese Tommy Fleetwood), ha aggiunto il quinto nel singolo.

omaggiare il golfista piemontese, tutto il gruppo degli europei e i tifosi, i quali hanno pienamente riconosciuto la grande prestazione e hanno festeggiato la vittoria

A vittoria ottenuta, il nostro Chicco si è lasciato andare tra la folla dei tifosi presenti sul campo da golf. Un urlo liberatorio e il sorriso di chi sapeva di aver ottenuto un grande risultato

Il grande stato di forma l’ha messa a disposizione del team europeo e tra le sue migliori performance di questo torneo non bisogna dimenticare le sfide vinte contro Tiger Woods. L’americano è stato sconfitto per tre volte nei match doppi sotto i colpi di SuperChicco.

L’Europa torna a vincere in Ryder dopo il passo falso a Chaska nel 2016.

Tra Cristiano Ronaldo e Lewandowski e senza il nome del nuovo ct. Si alza ufficialmente il sipario sulla Uefa Nations League 2019, la nuova “Champions” esclusiva per Nazionali. L’Italia, dopo il sorteggio di mercoledì 24 gennaio a Losanna, è finita nella Lega A, girone 3 assieme a Portogallo e Polonia.
In tutto 55 squadre divise in quattro leghe: la Lega A, la prima serie, oltre al gruppo dell’Italia vede un altro girone di ferro, quello tra Germania, Francia e Olanda (gruppo1); la Spagna (girone 4), invece, se la vedrà con Inghilterra e Croazia. Girone 2 composto invece da Belgio, Svizzera e Islanda.

La Uefa Nations League che prenderà il via a partire da settembre 2018, dopo il Mondiale, nasce come incentivo per dare maggior risalto alle Nazionali durante la stagione sportiva, sostituendo gran parte delle amichevoli con partite ufficiali tra squadre di pari livello o molto vicine. Infatti le 55 squadre sono state suddivide nelle varie leghe A-B-C-D proprio in base alla loro posizione nel ranking Uefa: la Lega A comprende le prime 12 squadre; la Lega B le successive 12; a scendere le 15 nella Lega C e le restanti 16 nella Lega D.

Le Leghe A e B saranno formate da quattro gironi da tre squadre. La Lega C sarà formata da un girone da tre squadre e da tre gironi da quattro squadre; la Lega D sarà formata da quattro gironi da quattro squadre. Proprio come una piramide calcistica di un campionato nazionale anche nella Nations League ci sarà un vincitore, squadre promosse e bocciate.

Partiamo dal titolo: le quattro vincitrici dei gironi della Lega A si qualificheranno per le Finali della Uefa Nations League, che si disputeranno nel giugno 2019, con due semifinali, una finale per il terzo posto e la finalissima in casa di una delle finaliste che verrà scelta dal comitato esecutivo.  Le vincitrici dei gironi delle Leghe B, C, e D otterranno la promozione e le squadre ultime classificate nei gironi delle Leghe A, B, C subiranno la retrocessione.

Durante la cerimonia di Losanna è stata svelata anche la coppa. Pesa 7,5 chili ed è alta 71 centimetri. Helder Pombinho, ideatore del trofeo, spiega:

  «La prima cosa che volevamo era che la gente iniziasse a pensare cosa rappresentasse questo trofeo – l’apice per una nazione e l’elevazione della sua bandiera. Quando guardiamo alzare questo trofeo, è come se vedessimo sollevare le bandiere di tutte le nazioni nel momento della vittoria della competizione»

Il torneo avrà anche un proprio inno: l’inno è stato registrato con un’orchestra filarmonica e un coro che canta in latino. Le componenti classiche dell’inno sono mescolate con la musica elettronica per creare un aria contemporanea ed esclusiva. L’inno verrà suonato in tutte le piattaforme, compreso nelle sequenze televisive, quando i giocatori entrano in campo e durante i momenti ufficiali delle cerimonie.

 

 

Ecco la suddivisione delle gare: 1ª Giornata: 6-8 settembre 2018, 2ª Giornata: 9-11 settembre 2018, 3ª Giornata: 11-13 ottobre 2018, 4ª Giornata: 14-16 ottobre 2018, 5ª Giornata: 15 -17 novembre 2018, 6ª Giornata: 18-20 novembre 2018. Finali: 5-9 giugno 2019.

LEGA A
A1: Olanda, Francia, Germania
A2: Islanda, Svizzera, Belgio
A3: Polonia, Italia, Portogallo
A4: Croazia, Inghilterra, Spagna

LEGA B
B1: Rep. Ceca, Ucraina, Slovacchia
B2: Turchia, Svezia, Russia
B3: Nord Irlanda, Bosnia, Austria
B4: Danimarca, Irlanda, Galles

LEGA C
C1: Israele, Albania, Scozia
C2: Estonia, Finlandia, Grecia, Ungheria
C3: Cipro, Bulgaria, Norvegia, Slovenia
C4: Lituania, Montenegro, Serbia, Romania

LEGA D
D1: Andorra, Kazakistan, Lettonia, Georgia
D2: San Marino, Moldova, Lussemburgo, Bielorussia
D3: Kosovo, Malta, Far Oer, Azerbaigian
D4: Gibilterra, Liechtenstein, Armenia, Macedonia

È una delle stagioni più positive per Marco Belinelli in NBA, almeno dal punto di  vista  realizzativo. Molto meno per quanto riguarda i successi della sua Atlanta che, come s’immaginava a inizio torneo, sta vivendo un periodo di caos, e lo dimostrano le 30 sconfitte subite in Eastern Conference e l’ultimo posto in classifica.

Belinelli però comunque sta facendo del suo meglio per tenere la squadra a galla e gli anni di esperienza in NBA si iniziano a sentire. Ha acquisito consapevolezza dei propri mezzi e ha avuto modo di scontrarsi e incontrarsi con i migliori cestisti americani ed europei degli ultimi anni. Per l’anno prossimo, intanto, ci potrebbero essere delle sorprese perché il contratto con gli Hawks sarebbe in scadenza e si potrebbero creare scenari davvero interessanti per il bolognese. Tempo al tempo.

Ma torniamo a quelli che sono stati i campioni che Belinelli ha incontrato in questi anni e che lui stesso ha inserito in una classifica Top 5. Si tratta di quei cestisti che ha sfidato ma prettamente europei.

Dirk Nowitzki

Ha incontrato il tedesco in un match tra Italia e Germania oltre 10 anni fa.

Tutti sapevano che Dirk era un grandissimo tiratore, così, quando cambiavo su di lui sui blocchi, gli stavo attaccato perché faticasse a prendersi il tiro. Ma era impossibile. Mise palla a terra e mi saltò. Si sapeva muovere come una guardia, ed era così alto che non riuscivo a stopparlo. Quello che faceva era irreale. È uno dei 5 più forti di ogni epoca, secondo me!

Hedo Turkoglu

Ha giocato insieme al turco quando era a Toronto nei Raptors. È cresciuto grazie a Turkoglu.

A Toronto mi prese sotto la sua ala, e mi spinse ad arricchire il mio gioco. Era molto più forte di me fisicamente, ma era anche molto veloce e molto bravo a giocare in pick’n’roll, era difficilissimo da marcare. Sapeva passare la palla e farla arrivare esattamente nel punto giusto. Hedo sapeva giocare a basket, eccome!

Peja Stojakovic

Un tiratore come Belinelli che ammette che contro il gigante croato non c’era storia.

Mi è sempre piaciuto tirare, ma, in confronto a Stojakovic, sono uno che spara mattoni. Un giorno, quando giocavamo insieme a New Orleans, Peja mi sfidò in una gara di tiro da tre punti. Per cominciare, segnò 40 triple di fila. È stato il miglior tiratore con cui abbia mai giocato, probabilmente il migliore di sempre in NBA. Era professionale e mi ha aiutato anche tanto ad allenarmi sul mio tiro, cosa di cui avevo bisogno ai tempi

Anthony Parker

Per Belinelli era il Michael Jordan dell’Eurolega, un americano che faceva flagelli in Europa, hanno giocato insieme negli Spurs.

Con la Fortitudo Bologna, affrontammo la sua squadra, il Maccabi Tel Aviv, in finale di Eurolega. Ci massacrarono, perdemmo di più di 40 punti. Parker ne segnò 21 e penso non abbia sbagliato nemmeno un tiro, o al massimo uno o due. Al tempo avevo 18 o 19 anni, ero molto impressionabile, e Parker – almeno per gli europei – non era come Jordan. Ma era Jordan. Palleggiava tra le gambe in partita, cosa che quasi nessuno in Europa faceva in quei tempi. Era in grado di fare quelle stoppate chase-down come LeBron James

Manuel Ginobili

Non è europeo, si sa, ma Belinelli con cui ha giocato sia nelle gloriose vittorie a Bologna che a San Antonio e lo ha voluto inserire lo stesso.

Ginobili è un campione vero, mi ha mostrato tanti trucchi del gioco offensivo, la sua attenzione al dettaglio è sempre stata maniacale. Sa tutto di ogni avversario, altrimenti come farebbe ad essere ancora protagonista? Un perfezionista soprattutto durante i playoff

Una grande nazionale italiana si sta giocando il titolo di campione d’Europa nella grande sfida che la vede scontrarsi contro l’Olanda. E nella seconda giornata delle European Baseball Series 2017 l’Italia ci ha regalato un’altra grandiosa vittoria sull’avversaria, che viene battuta con un netto vantaggio di 6-2.

La sfida si è svolta nel campo di baseball di Godo, dove un pubblico entusiasta ha potuto tifare una squadra azzurra piena di energia e voglia di vincere, che non ha dato tregua alla squadra degli Orange, per tutto l’incontro.

I giocatori di punta della partita di ieri sono stati Sebastiano Poma, Nicola Garbella, Mattia Reginato, Mattia Pizzicone, Sambucci, Mineo e Cherubini. Insieme ai loro compagni sono riusciti a regalare alla squadra i punti necessari per mantenere il vantaggio e concludere il match con una vittoria schiacciante.

Attacco e difesa hanno agito sinergicamente non lasciando spazio alla squadra olandese: sia all’inizio che alla fine l’azione simultanea di Poma e Garbella si ripete per siglare una vittoria memorabile: il primo arriva in terza base e poi subito a casa base per lasciare il campo alla valida di Garbella, ecco la sequenza vincente che ha fatto da protagonista nel match di ieri.

Dopo due incredibili quanto storiche vittorie sugli avversari si può dire che l’Italia stia davvero dominando e conquistando le European baseball Series 2017, ma ciò non toglie che la squadra italiana è pronta ad affrontare con la stessa grinta la partita conclusiva di questa competizione europea.

Nonostante il vantaggio ottenuto dalle prime due vittorie, la nazionale azzurra vuole fare il tris e confermarsi la più forte anche oggi, dimostrando a chi pensava che alcuni giocatori fossero troppo giovani e poco esperti, che Girali ha messo a segno un grande successo con le sue scelte.

La strada verso Tokyo è quindi stata tracciata e con soddisfazione Gilberto Girali può confermare una squadra con tutte le carte in regola per affermarsi alle Olimpiadi giapponesi, dove, ricordiamo, il baseball rappresenta una delle discipline olimpiche.

Ecco come commenta Mattia Reginato questa vittoria:

Vincere è sempre bello, fa sempre molto piacere, mette molta allegria ed il gruppo ne ha bisogno. Siamo giovani, tanti ragazzi sono alla prima esperienza e stando dimostrando le loro capacità, ci stanno dando una grande mano. C’è uno staff tecnico veramente di livello che ci trasmette molta calma, ci fanno lavorare bene e tranquilli, quello di cui abbiamo bisogno. Per me è un buon momento e vorrei non smettere mai di giocare quest’anno

Programma European Baseball Series 2017

L’ultimo giorno di gioco delle European Baseball Series 2017 avrà luogo nel campo di baseball di Codogno per la sfida tra Italia e Olanda. Si conclude, dunque, il weekend che, solo per formalità, decreterà la squadra campione d’Europa.

La squadra sorteggiata per essere quella di casa è l’Olanda e la partita comincerà nel primo pomeriggio.

La diretta di oggi può essere seguita su Fox Sport Plus HD e su PMG Sport, in streaming.  

Domenica 22 ottobre (Codogno) ore 15:00 Italia – Olanda