Una partita combattuta in cui si è lottato fino alla fine per stappare il pass playoff della fase finale del Mondiale di Curling a Lethbridge in Canada.
Gli azzurri sono usciti sconfitti dalla sfida decisiva contro la Scozia per 9-5, dopo che nei giorni scorsi era riuscita nell’impresa di vincere ben sette partite (record storico per l’Italia) ma che qualcosa ha fatto inceppare il team nella gara contro i campioni della Svezia per 7-4.
Qualificazione, dunque, saltata per poco. Tuttavia la nazionale italiana esce comunque a testa alta da questo Mondiale con, appunto, sette vittorie e un settimo posto nel round robin. Purtroppo per un soffio (bisognava essere tra i primi sei) non riesce a entrare nel tabellone che nel fine settimane assegnerà le medaglie.
La partita contro i britannici inizia in maniera positiva, con un 2-1 per gli azzurri nella seconda frazione. Con uno scambio di doppi punti si arriva all’intervallo con gli scozzesi avanti per 5-4. Gli azzurri pareggiano nel sesto end, fino a quando i britannici fanno la voce grossa e piazzano una serie di colpi che mettono gli azzurri con le spalle al muro. Vittoria sul filo di lana e qualificazione per Bruce Mouat e compagni.
Un 4 aprile, a suo modo storico, per Joel Retornaz, Amos Mosaner, Sebastiano Arman e Simone Gonin, i quattro azzurri impegnati a Lethbridge, in Canada, per il Mondiale di curling. Nella notte, l’Italia centra un doppio successo prezioso e unico centrando la sesta e settima vittoria nel round robin: prima la prodezza contro i più forti e quotati avversari svizzeri, battuti per 6-5 all’extra-end e poi piegata anche l’Olanda per 6-4. Ora l’accesso al tabellone a eliminazione diretta (che, ricordiamo, è riservato alle migliori sei classificate al round robin) è un obiettivo sempre più concreto.
Contro la Svizzera, ai nastri di partenza doveva essere una partita che vedeva l’Italia sfavorita e che si è rivelata molto tattica, nervosa, intensa, risolta soltanto al supplementare. La Svizzera parte di mano ma opta per una nulla e poi incamera un punto nel secondo end; gli azzurri confezionano uno schema eccellente nella terza frazione e siglano due punti. Schwarz e compagni seguono la stessa tattica vista in precedenza: nulla la quarta mano, un punto nel quinto periodo e così la situazione è di perfetta parità all’intervallo (2-2). Gli azzurri riescono ad assicurarsi la mano nulla nel settimo gioco, Retornaz si inventa una magia nel settimo e si vola sul 4-2. Botta e risposta tra ottavo e nono end con un punto a testa, nel decimo la Svizzera tira fuori tutto e con una costruzione coraggiosa trova l’inatteso pareggio (5-5) che spedisce tutti all’extra-end. Qui l’Italia non trema, risponde colpo su colpo e col vantaggio dell’ultimo tiro non si fa beffare conquistando una vittoria pesantissima.
Che si ripete poco dopo, contro l’Olanda sconfitta per 6-4. Una sfida altrettanto tirata in cui l’Italia ha marcato i due punti decisivi nel nono end, costringendo gli avversari alla resa nel corso dell’ultima ripresa. Partita molto tattica, il primo punto lo segnano gli azzurri rubando la mano nel secondo end, ma poi le squadre sfruttano sempre l’ultima stone per arrivare sul 2-2 a metà gara. Gli olandesi rubano la mano nel sesto end, ma subito gli azzurri rispondono marcando due punti per il 4-3. Aggancio degli arancioni sul 4-4, poi l’Italia scappa sul 6-4 e nell’ultima ripresa con l’ultimo tiro a disposizione gli azzurri liberano la casa vincendo il confronto.
Vittoria notturna, a Lethbridge, in Canada per l’Italia del curling impegnata nella fase round robin dei Mondiali. Quinta vittoria per gli azzurri, dopo otto incontri, con la Corea del Sud che si è piegata per 9-4 al termine di una sfida tesa, delicata. Quattro punti decisivi nel nono end che hanno costretto gli avversari asiatici resa con una ripresa d’anticipo.
Partita molto tattica, il primo punto lo segnano gli asiatici, ma nel secondo end gli azzurri impattano, andando poi a mettere la freccia del sorpasso nella terza e nella quarta ripresa portandosi sul 3-1 a metà gara. Aggancio sudcoreano sul 3-3 alla fine del sesto end, poi gli azzurri marcano due punti e scappano ancora via. Gli asiatici accorciano, ma il big end azzurro pone fine alle ostilità sul 9-4.
Nelle altre tre sfide della notte nello scontro diretto dei piani alti della graduatoria la Svezia supera per 9-4 il Canada, mentre il Giappone continua la sua cavalcata piegando la Scozia per 8-6, qualificandosi alla seconda fase, infine la Germania sorprende l’Olanda superandola per 6-7 ed allontanandola dalla seconda fase del torneo. Ricordiamo che si qualificano alla seconda fase le prime sei squadre.
Ecco il riepilogo risultati della quattordicesima sessione:
Per come si sviluppa, il gioco assomiglia molto alle bocce tradizionali anche se, tra tattiche e strategie sempre più complicate, nei circuiti si è iniziato a parlare “scacchi fra i ghiacci”. Il curling, spesso bistrattato, è uno sport introdotto ufficialmente alle Olimpiadi di Nagano, in Giappone, nel 1998. Ha una diffusione soprattutto negli Stati Uniti e in Canada, ma esistono nazionali e campionati sparsi un po’ ovunque. In estrema sintesi, il curling è uno sport dove due squadre composte da quattro giocatori, lanciano a turno pietre dette “stone”, facendole scivolare su una lastra di ghiaccio verso un’area di destinazione detta “home”. L’effetto che si può imprimere sulla pietra è detto “curl”(“roteare” in inglese) e la traiettoria può essere ulteriormente ampliata grazie all’azione delle scope.
L’origine del curling
Dettaglio del dipinto di Bruegel “Cacciatori nella neve”
L’origine del curling è incerta, ma si ritiene accettabile affermare che sia nato in Scozia durante il tardo Medioevo: il primo riferimento scritto proviene, infatti, dai registri dell’Abbazia di Paisley, nel Renfrewshire, databile al febbraio del 1541, mentre la parola curling compare per la prima volta in un documento scozzese del 1620. Anche senza nome “ufficiale”, questa disciplina sembra esser stata praticata anche nei Paesi Bassi: Pieter Bruegel, pittore olandese (ai più noto per il dipinto della “Grande torre di Babele”), in “Cacciatori nella neve”, databile al 1565, raffigura sullo sfondo della spianata ghiacciata diversi sport invernali tra cui il pattinaggio, lo slittino e, appunto, il curling.
Le stone prodotte su una sola isola
Nel passato le stone erano semplicemente sassi di fiume piane che presentavano anche forme irregolari e spigolose. Oggigiorno, invece, la pietra che viene lanciata è fatta di granito, può avere una circonferenza massima di circa 91 centimetri e pesa generalmente fra i 17 e i 20 chili. Si richiede un’elevata qualità della materia prima in grado di non assorbire l’acqua e quindi di non congelarsi e sono pochissimi i produttori mondiali. La maggior parte delle stone fino ad oggi utilizzate sono fatte di due tipi specifici di granito chiamati “Blue Hone” e “Ailsa Craig Common Green” ed entrambi si trovano sull’isola disabitata di Ailsa Craig, a sud-ovest della Scozia e nata dalla solidificazione del magma all’interno di un camino vulcanico ormai spento.
L’isola è posseduta dalla famiglia scozzese dei Kay che gestisce anche la vendita delle pietre dal 1851 e, nonostante la chiusura della cava per preservare la fauna locale, ha detto di avere ancora a disposizione 1.500 tonnellate del granito più pregiato, sufficiente per soddisfare gli ordini previsti fino al 2020. Attualmente il granito per la produzione di pietre da curling viene dal nord del Galles: si chiama “Trefor”ed la cava è gestita in esclusiva da un’azienda canadese che è l’unica produttrice mondiale di stone da curling.
Il curling va al cinema
La World Curling Federation (Wcf) nasce nel 1967 e oggi ha sede a Perth, una città scozzese di 40mila abitanti 70 chilometri a nord di Edimburgo, e comprende 47 federazioni nazionali che partecipano a un campionato mondiale e tra queste c’è anche la Fisg (Federazione Italiana Sport del Ghiaccio).
Scena tratta dal film “Help!” dei Beatles
Due anni prima, nel 1965, i Beatles si ritrovano a recitare nel loro secondo film diretto dal regista Richard Lester, dal titolo “Help!”. In una rivedibile “gag” ambientata nelle Alpi austriache, i Fab Four sfuggono miracolosamente a un attentato ordito da due scienziati pazzi che avevano piazzato una bomba nella stone lanciata da George Harrison. Quattro anni più tardi, nel 1969, il curling ritorna protagonista al cinema nel film di 007“Al servizio segreto di sua maestà”: James Bond, infatti, gioca nel rifugio Piz Gloria, in vetta alle Prealpi Bernesi.
Nel 1912, inoltre, i corpi recuperati dal Titanic dopo che è affondato al largo delle coste del Canada, sono stati portati alla Mayflower Curling Club nella regione della Nuova Scozia, allestito momentaneamente come obitorio. L’edificio, infatti, era l’unico nella città abbastanza grande e abbastanza freddo per raggruppare i cadaveri.
La conferma è arrivata in mattinata. Alexander Krushelnytsky, 25 anni, originario di San Pietroburgo e fresco vincitore della medaglia di bronzo nel curling doppio misto assieme alla moglie Anastasia Bryzgalova, è risultato positivo al meldonio alla prova B del test antidoping.
Già ieri era stata diffusa la notizia della non negatività del campione russo ad un primo test ed ora, dopo le definitive controanalisi, effettuate presso il laboratorio accreditato dell’agenzia mondiale antidoping a Seul, la Russia rischia non solo di perdere una medaglia ma anche di vedersi privata della possibilità di sfilare durante la cerimonia di chiusura con i colori della propria bandiera e con la divisa ufficiale preparata prima della sospensione da parte del CIO del 5 dicembre scorso.
Ricordiamo infatti che la Russia è stata esclusa dalle olimpiadi invernali di PyeongChang a seguito del cosiddetto “scandalo del doping di Stato”, ma 168 atleti sono stati dichiarati idonei a partecipare sotto la bandiera neutrale dell’OAR (Olympic Athlets from Russia).
Per quanto riguarda la sostanza incriminata, il meldonio, va precisato che esso viene venduto nei Paesi dell’est come farmaco per curare problemi cardiaci, ma non ha ricevuto il via libera dalla Food and Drug Administration negli Stati Uniti ed è stato inserito dal 1 gennaio 2016, dall’agenzia mondiale antidoping, nell’elenco delle sostanze vietate dall’ordinamento sportivo.
Secondo alcuni esperti e scienziati, come il lettone Ivars Kalvins, il meldonio non migliorerebbe le prestazioni atletiche ma «se parliamo di atleti di sesso maschile, molti di loro lo prendono allo scopo di migliorare le proprie prestazioni sessuali». Tra gli atleti sospesi in passato perché positivi al meldonio figura anche la tennista russa Maria Sharapova.
In attesa di reazioni ufficiali da parte del ministero dello sport russo, tra la delegazione presente in Corea del Sud trapelano rabbia ed incredulità. Il coach, Sergei Belanov ha dichiarato alla stampa:
Sarebbe una cosa stupida e Alexander non è uno stupido. Questa sostanza non dà alcun vantaggio nel curling e non credo che un giovane possa prendere un rischio del genere assumendo una sostanza dopante vietata da due anni
Il quadro degli sport invernali rappresentati dai nostri azzurri alle prossime Olimpiadi di Pyeongchang si fa sempre più chiaro. Molti di questi possiedono già il pass per accedere alla competizione olimpica, mentre per altri si deve ancora aspettare almeno circa un mese.
Al momento in Corea del Sud voleranno 34 atleti azzurri nelle discipline sportive del curling, pattinaggio di figura, short track e biathlon.
Gli sport azzurri già qualificati
La qualificazione del curling è avvenuta nel fine settimana con la grande impresa storica della squadra maschile. Saranno presenti a Pyeongchang quattro atleti più l’alternate.
Nel pattinaggio di figura i posti occupati dai nostri azzurri sono sette. Oltre alla possibilità di schierare i propri rappresentanti migliori nelle diverse specialità, l’Italia ha conquistato la possibilità di partecipare al team event, una competizione esclusiva per le dieci migliori nazionali delle ultime due stagioni.
Il team tutto al femminile dello short track, con la portabandiera Arianna Fontana in testa, è composto da 5 pattinatrici. Ancora da decidere gli uomini che svolgeranno le prove individuali.
Undici atleti, divisi in 5 uomini e sei donne, sono i rappresentanti del biathlon alle Olimpiadi di febbraio.
Gli sport ancora da definire
Tra gli altri sport invernali le partecipazioni si devono ancora decidere nel prossimo mese di gennaio.
Sci alpino, sci di fondo, combinata nordica, salto con gli sci, freestyle, snowboard daranno le loro adesioni il prossimo mese, come bob e skeleton, la cui data è fissata per il 14 gennaio.
Entro la fine dell’anno invece sapremo quanti atleti schiereranno le discipline dello speed skating e dello slittino.
Non resta dunque che aspettare che il quadro sia completo e conoscere poi i nomi degli atleti ufficialmente convocati a rappresentare l’Italia ognuno nel proprio sport di riferimento.
Ecco cosa è successo nel weekend nella gare di curling, pista lunga e biathlon che vedevano gareggiare anche i nostri azzurri.
Curling: qualificazioni Olimpiadi invernali 2018
A Plzen, in Repubblica Ceca si è svolta la sfida di playoff del torneo di qualificazione olimpica per la specialità del curling. Per l’Italia è un trionfo: battendo la Danimarca si aggiudica il pass per le prossime Olimpiadi invernali in Corea del Sud.
I protagonisti dell’impresa sono Joel Retornaz (third e skip, Sporting Club Pinerolo), Amos Mosaner (fourth, Aeronautica Militare), Simone Gonin (second, Sporting Club Pinerolo), Daniele Ferrazza (lead, Curling Cembra) e Andrea Pilzer (alternate, Curling Cembra), allenati da Soren Gran. Si sono scontrati contro la Danimarca in una sfida che si è svolta su pari livello e si è conclusa per 6-5 a favore degli azzurri all’extra-end.
Nulla di fatto invece per la squadra femminile, perché nella sfida conclusiva di playoff non riesce a battere l’avversaria danese ed è costretta a rinunciare alle Olimpiadi invernali di Pyeongchang 2018. Una sconfitta che brucia ancora di più per il risultato finale, ad un solo punto dalla vittoria. La Danimarca si qualifica per le Olimpiadi con un punteggio di 5-4. Diana Gaspari (skip, Dolomiti Cortina), Veronica Zappone (third, 3S Luserna), Stefania Constantini (second, Dolomiti Cortina), Angela Romei (lead, 3S Luserna) e Chiara Olivieri (alternate, Dolomiti Cortina) si sono battute fino all’ultimo, ma proprio alla fine è avvenuto il sorpasso decisivo.
Un altro grande trionfo azzurro nelle gare di qualificazione per i Giochi olimpici invernali di febbraio 2018 arriva nella pista lunga con Francesca Lollobrigida, che conquista la Mass Start di Coppa del Mondo. Con una grande prova, riesce a salire sul podio nella seconda giornata, durante la tappa di Salt Lake City (Stati Uniti). E non è la sola italiana ad emergere in questa gara: Francesca Bettrone arriva al quarto posto.
Questi grandi risultati si aggiungono a quelli ottenuti da Andrea Giovannini (Fiamme Gialle Predazzo), Nicola Tumolero (Fiamme Oro Moena) e Riccardo Bugari (C.P. Piné-Pulinet) che grazie al secondo posto si sono aggiudicati la qualificazione per le gare olimpiche. Inoltre, la loro prova li colloca l’Italia al terzo posto del ranking di specialità.
Coppa del mondo di biathlon
Quinto posto per l’Italia nella Coppa del mondo di biathlon maschile, dove domina la Norvegia, seguita da Germania e Francia. Fuori dal podio troviamo l’Italia in quinta posizione, subito dopo la Svezia.
Per il nostro paese hanno gareggiato Lukas Hofer, Giuseppe Montello, Dominik Windisch e Thierry Chenal.
Nella categoria femminile, in Austria ad Hochfilzen la gara d’inseguimento viene vinta da Anastasiya Kuzmina. Fuori dal podio stavolta l’azzurra Dorothea Wierer, che arriva al quarto posto. Oltre la posizione numero venti le altre italiane in gara: Lisa Vittozzi (21) e Federica Sanfilippo (46).
Nella giornata odierna, la staffetta femminile non è invece andata molto bene per le azzurre. Molto lontana dal podio e fuori dalla top ten, l’Italia si qualifica al dodicesimo posto. Vince la Germania, seguita da Ucraina e Francia.
Ai Campionati Mondiali di Edmonton 2017, in Canada, l’Italia chiude al 9° posto con un bilancio finale di quattro vittorie e sette sconfitte. Un risultato complessivo penalizzato dagli ultimi due k.o. degli azzurri di Jean Pierre Ruetsche, contro Canada e Norvegia.
Incontro quasi proibitivo il primo, contro i padroni di casa imbattuti e non a caso primi nel girone con 11 successi su altrettante partite. Contro la formazione tricolore formata da Joel Retornaz (skip, Trentino Curling), Amos Mosaner (fourth, Trentino Curling), Daniele Ferrazza (lead, Trentino Curling), Andrea Pilzer (second, Trentino Curling) e Simone Gonin (alternate, Sporting Club Pinerolo), i nordamericani dello skip Brad Gushue prendono presto il largo fino a chiudere il match sul 9-2. Ben più equilibrata invece la sfida con la Norvegia, con l’Italia capace di ribaltare l’1-0 iniziale degli avversari e di condurre fino al quinto end per 4-2 prima del recupero degli scandinavi, abili a fissare il risultato finale sul 7-5.
Gli azzurri perdono così la possibilità di centrare già ora la qualificazione ai Giochi Olimpici di Pyeongchang 2018, ma potranno in ogni caso riprovarci nel Torneo preolimpicoche si terrà a Plzeň, in Repubblica Ceca, dal 5 al 10 dicembre, e che assegnerà gli ultimi due posti disponibili.
Lotta e perde a testa alta l’Italia nell’ottavo e nono incontro dei Mondiali Curling maschili 2017 di Edmonton, in Canada. Con già quattro vittorie a bilancio in questa rassegna iridata, gli azzurri allenati da Jean Pierre Ruetsche e guidati dallo skip Joel Retornazcombattono ad armi pari contro Svizzera e Scozia prima di arrendersi a un doppio k.o. consecutivo come ancora non era accaduto sin qui in Nord America.
Contro gli elvetici la formazione tricolore formata da Joel Retornaz (skip, Trentino Curling), Amos Mosaner (fourth, Trentino Curling), Daniele Ferrazza (lead, Trentino Curling), Andrea Pilzer (second, Trentino Curling) e Simone Gonin (alternate, Sporting Club Pinerolo) recupera due volte fino al pareggio per 3-3 del sesto end, ma poi è costretta a mollare dopo l’allungo decisivo degli avversari che salgono sul 5-3 prima che il match si chiuda sul 6-4 finale.
E pure contro la Scozia l’Italia ricuce il primo svantaggio di 2-0 riportandosi sul 2-2 nel quarto end, prima che i britannici tornino avanti nelle mani successive fino al definitivo 6-2. Azzurri che occupano così al momento la sesta posizione in classifica a pari merito con Cina, Norvegia e Scozia, in attesa delle ultime due sfide della prima fase del torneo contro Canada e Norvegia, entrambe in programma oggi, alle 17 e alle 22. Questo dunque il programma (ora italiana):