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Distacco minimo in classifica fra Roma, 19, e Napoli, 18, alla vigilia del derby del sole numero 73 in Serie A e nella capitale. Soprattutto, giallorossi davanti agli azzurri. Un vantaggio che s’è concretizzato nel passaggio dai primi ai secondi tempi. Perché se stiliamo la classifica con i risultati al 45’ (più recuperi) troviamo la squadra di Fonseca a quota 18 mentre quella di Ancelotti è a 19.

E anche l’andamento dei 72 incontri già disputati sembra ricalcare questa statistica. La Roma, infatti, passa dalle 26 vittorie parziali alle 32 totali, +6. Mentre il Napoli arretra dalle 14 prima del the, alle 12 scritte sugli almanacchi, -2. Segno che i match restano aperti fino al triplice fischio finale. Da 7 incroci gli spettatori dell’Olimpico assistono soltanto a successi. I primi 4 in favore dei padroni di casa, dal 2012/2013 al 2015/2016. Gli ultimi 3 a vantaggio degli ospiti, dal 2016/2017 in poi. E così l’ultimo segno X è rappresentato dal 2-2 del 2011/2012: Marquinho 41’, Zuniga 49’, Cavani 67’, Simplicio 88’.

A proposito di pareggi… per trovarne uno con gli occhiali, vale a dire 0-0, dobbiamo andare indietro nel tempo fino al 3 febbraio 1980. Anche allora c’era Ancelotti, ma faceva il calciatore e vestiva i colori della Lupa.

In casa Dzeko e compagni hanno fatto 8 punti (2V – 2X – 1P, 10GF/9GS) e sono ancora alla ricerca del primo clean sheet. Anche Insigne e soci hanno 8 punti in esterna (2V – 2X – 1P, 12GF/9GS) e in questo torneo per vincere hanno dovuto sempre fare un poker di reti (Fiorentina-Napoli 3-4 e Lecce-Napoli 1-4).

CONFRONTI DIRETTI ROMA-NAPOLI (SERIE A)*

72 incontri disputati
32 (26) vittorie Roma
28 (32) pareggi
12 (14) vittorie Napoli
114 (51) gol fatti Roma
67 (28) gol fatti Napoli

ULTIME 5 SFIDE ROMA-NAPOLI (SERIE A)

2014/2015, 29° giornata, Roma-Napoli 1-0
2015/2016, 35° giornata, Roma-Napoli 1-0
2016/2017, 27° giornata, Roma-Napoli 1-2
2017/2018, 8° giornata, Roma-Napoli 0-1
2018/2019, 29° giornata, Roma-Napoli 1-4

RISULTATI PIU’ RICORRENTI IN SERIE A AL TERMINE DEI ROMA-NAPOLI

1-1 comparso per 11 volte, l’ultima nel 2008/2009 (Aquilani 29’ – Hamsik 55’)
0-0 comparso per 11 volte, l’ultima nel 1979/1980
1-0 comparso per 11 volte, l’ultima nel 2015/2016 (Nainggolan 89’)

* Fra parentesi i dati dei precedenti Roma-Napoli in Serie A dopo la prima frazione di gioco

Ancelotti contro la sua Roma

L’Ancelotti calciatore ha vestito la maglia della Roma per 8 stagioni, dal 1979/1980 al 1986/1987, collezionando 171 presenze e 12 segnature in Serie A. Soprattutto conquistando 1 scudetto, nel 1982/1983, e 4 volte il trofeo Coppa Italia. L’Ancelotti allenatore non solo non ha mai indossato la tuta d’allenamento giallorossa, ma ha affrontato la Roma da avversario già in 27 circostanze: 4 con il Parma, 5 guidando Juventus, 16 dalla panchina del Milan, 2 col Napoli.

Il bilancio di questi scontri diretti in Serie A racconta di 9 vittorie per il coach originario di Reggiolo, 10 segni X, 8 successi per la Lupa. Anche il computo dei gol fatti/subiti è in equilibrio: 31-28 in favore dell’ex rossonero. E proprio guidando il Milan arrivò l’ultimo KO in campionato contro la Roma, era la 37esima giornata del 2008/2009, 2-3 il punteggio finale. Col Napoli vanta invece 1 successo e 1 pareggio nel 2018/2019, ma sempre subendo almeno una rete.

E proprio i clean sheet sembrano diventati un miraggio negli scontri diretti fra Ancelotti e la sua ex squadra. I giallorossi perforano le difese orchestrate dal due volte “Panchina d’Oro” da 10 incroci senza soluzione di continuità. Una striscia che ha avuto inizio nella stagione 2005/2006, quando nel girone d’andata Roma-Milan del 19esimo turno terminò col punteggio di 1-0.

Chiudiamo ricordando come questi sarà il primo testa a testa in Serie A fra Carlo Ancelotti e Paulo Fonseca, oltre che fra il tecnico portoghese e il club campano.

TUTTI I PRECEDENTI FRA ANCELOTTI E LA ROMA IN CAMPIONATO

9 vittorie Ancelotti
10 pareggi
8 vittorie Roma
31 gol fatti squadre di Ancelotti
28 gol fatti Roma

I NUMERI DI ANCELOTTI IN SERIE A

483 panchine
275 vittorie
122 pareggi
86 sconfitte
397 gare a punti

I NUMERI DI FONSECA IN SERIE A

10 panchine
5 vittorie
4 pareggi
1 sconfitta
9 gare a punti

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Gianluca Rocchi scelto per la supersfida

Sarà il decano della Serie A, Gianluca Rocchi, a vigilare sull’andamento del prossimo Roma-Napoli di campionato. Il fischietto della Sezione AIA di Firenze arbitra nella massima serie da 17 stagioni e ha messo assieme 251 presenze. In 40 circostanze ha diretto la Roma, il Napoli (considerando anche la cadetteria) è stato arbitrato 35 volte.

Non sarà il suo primo derby del sole. Nel 2017/2018, all’ottavo turno, era in campo per Roma-Napoli 0-1. Quattro ammoniti, due per parte, zero espulsioni e rigori, 6 minuti di recupero (1 + 5). Non solo. Qualche anno prima, 2013/2014, aveva diretto anche un Napoli-Roma 1-0 alla 27esima giornata. Tre cartellini gialli mostrati (2-1 per i romanisti), nessun rigore o giocatore allontanato dal campo prima del tempo, altri 6 minuti di recupero (3 + 3).

Insomma, statisticamente una designazione che strizza l’occhio agli azzurri. La passata stagione i capitolini e l’arbitro fiorentino hanno avuto 3 incroci. Il bilancio parla di una vittoria, nel derby con la Lazio, un pareggio, con l’Inter, un KO, con la Spal. Una direzione in meno, ma stesso andamento, per gli incontri fra i campani e il fischietto classe 1973: 1 successo contro la Lazio e 1 sconfitta per mano della Juventus.

TUTTI I PRECEDENTI FRA ROCCHI E LA ROMA IN CAMPIONATO*

16 (10) vittorie Roma
12 (2) pareggi
12 (5) sconfitte
66 (31) gol fatti Roma
51 (22) gol subiti

TUTTI I PRECEDENTI FRA ROCCHI E IL NAPOLI IN CAMPIONATO**

16 (9) vittorie Napoli
8 (6) pareggi
11 (9) sconfitte
43 (23) gol fatti Napoli
39 (27) gol subiti

* Fra parentesi i numeri degli incontri casalinghi.

** Fra parentesi i numeri degli incontri esterni.

Non ha la licenza Master Uefa Pro, quella che consente di allenare a ogni livello: Thiago Motta la otterrà in estate, dopo aver superato gli esami scritti e orali all’università del calcio di Coverciano. Ma nel frattempo può essere coadiuvato in deroga da un tecnico provvisto di tali requisiti. Dopo 10 anni, Thiago ritorna a Genova e al Genoa, in veste, ovviamente differente: dopo l’esonero di Andreazzoli, con i suoi trentasette anni sarà l’allenatore più giovane della Serie A, un cambio netto rispetto proprio all’ex allenatore, il più anziano prima che la Sampdoria chiamasse Ranieri.

Nella gestione Enrico Prezioni, l’italo-brasiliano sarà il sedicesimo allenatore sulla panchina del Grifone in almeno un match di campionato. Ecco la statistica completa:

Da quando ha preso avvio l’attuale dominio della Juventus, stagione 2011/2012, solo in un’occasione l’Inter s’è ritrovata allo scontro diretto del Meazza davanti in classifica. Era il campionato 2015/2016 e il derby d’Italia a Milano fu giocato in occasione dell’ottava giornata. Dopo sette turni la graduatoria vedeva i nerazzurri a quota 16, mentre i bianconeri seguivano a distanza con 8. Quella sfida terminò col punteggio ad occhiali, vale a dire lo 0-0, e qualche mese più tardi la Vecchia Signora avrebbe celebrato il suo quinto scudetto consecutivo eguagliando se stessa versione anni Trenta.

Proprio il segno X senza marcatori è il risultato più ricorrente al termine degli Inter-Juventus di Serie A. Lo contiamo già in 12 degli 86 incontri disputati, in sostanza 1 ogni 7 testa a testa. Gli altri due punteggi sul podio del big match sono l’1-2, 10 presenze, la più recente nel 2014/2015; l’1-1 con 9 caps, l’ultima delle quali spesa l’anno scorso.

Il bilancio dei precedenti in Lombardia vede in vantaggio i nerazzurri per numero di vittorie, 35-23, e reti marcate, 134-96. Mentre match chiusi senza vincitori, né sconfitti ammontano a 28. Spulciando gli almanacchi rintracciamo già un Inter-Juventus alla settima giornata di Serie A. Stagione 1992/1993. Sulla panchina della Beneamata siede Osvaldo Bagnoli, su quella della Vecchia Signora c’è Giovanni Trapattoni. All’intervallo il tabellone recita 2-0: Sosa e Sammer. Al triplice fischio finale è 3-1, perché nella ripresa marcano anche Shalimov e Moller. Antonio Conte quel giorno è in campo, ma con la maglia bianconera. Al termine del campionato lo scudetto sarebbe andato al Milan, davanti all’Inter. Per la Juventus un quarto posto superata anche dal Parma.

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CONFRONTI DIRETTI INTER-JUVENTUS (SERIE A)*

86 incontri disputati

35 (25) vittorie Inter

28 (44) pareggi

23 (17) vittorie Juventus

134 (49) gol fatti Inter

96 (33) gol fatti Juventus

ULTIME 5 SFIDE INTER-JUVENTUS (SERIE A)

2014/2015, 36° giornata, Inter-Juventus 1-2

2015/2016, 8° giornata, Inter-Juventus 0-0

2016/2017, 4° giornata, Inter-Juventus 2-1

2017/2018, 35° giornata, Inter-Juventus 2-3

2018/2019, 34° giornata, Inter-Juventus 1-1

RISULTATI PIU’ RICORRENTI IN SERIE A AL TERMINE DI INTER-JUVENTUS

0-0 comparso per 12 volte, l’ultima nel 2015/2016

1-2 comparso per 10 volte, l’ultima nel 2014/2015 (Icardi 9’ – Marchisio rig. 42’ – Morata 83’)

1-1 comparso per 9 volte, l’ultima nel 2018/2019 (Nainggolan 6’ – Cristiano Ronaldo 62’)

* Fra parentesi i dati dei precedenti Inter-Juventus in Serie A dopo la prima frazione di gioco

 

Tra Conte e Sarri…l’Arezzo

Altra sfida inedita per Antonio Conte dopo l’esperienza inglese. Sul suo cammino stavolta c’è quel Maurizio Sarri cui lo legano un bel po’ di elementi. Nel 2006/2007 il tecnico nerazzurro e quello bianconero si alternano sulla panchina dell’Arezzo. Un’esperienza conclusa con la retrocessione dei toscani dalla cadetteria alla Serie C. A causa anche di una penalizzazione di sei punti che dopo quarantadue giornate si rivelerà determinante. Un decennio più tardi, estate del 2018, sliding doors pure al Chelsea, dove l’interista era volato conclusa l’esperienza con la Nazionale, mentre lo juventino arriva dopo quella col Napoli. Il primo mette le mani sul campionato e la Coppa d’Inghilterra, il secondo conquista l’Europa League.

Domenica sera, sul prato del Meazza, saranno avversari per la prima volta nei campionati professionistici italiani. Al contrario già c’è traccia di precedenti fra Conte e la Vecchia Signora, Sarri e il Biscione. Il mister di casa ha sfidato la Juventus proprio con l’Arezzo 2006/2007, 1-5, e con l’Atalanta 2009/2010, 2-5. Bilancio quindi negativo, con due manita incassate.

Il tecnico ospite ha incrociato l’Inter già in 8 occasioni: 2 guidando l’Empoli, 6 al comando del Napoli. Rendiconto che lo vede in vantaggio per numero di successi, 3-2, e reti marcate, 9-7. Soprattutto è in serie positiva da 4 sfide senza incassare gol, anche se gli ultimi due testa a testa, stagione 2017/2018, sono terminati col punteggio ad occhiali, vale a dire 0-0.

Chiudiamo con una curiosa coincidenza: 92 le vittorie di Conte in Serie A, 92 i successi di Sarri in Serie A.

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TUTTI I PRECEDENTI FRA CONTE E LA JUVENTUS IN CAMPIONATO

0 vittorie Conte

0 pareggi

2 vittorie Juventus

3 gol fatti squadre di Conte

10 gol fatti Juventus

TUTTI I PRECEDENTI FRA SARRI E L’INTER IN CAMPIONATO

3 vittorie Sarri

3 pareggi

2 vittorie Inter

9 gol fatti squadre di Sarri

7 gol fatti Inter

I NUMERI DI CONTE IN SERIE A

133 panchine

92 vittorie

28 pareggi

13 sconfitte

120 gare a punti

I NUMERI DI SARRI IN SERIE A

158 panchine

92 vittorie

41 pareggi

25 sconfitte

133 gare a punti

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Quarto derby d’Italia per Gianluca Rocchi, primo a Milano

Per Gianluca Rocchi sarà il quarto derby d’Italia in campionato, il primo tuttavia calpestando il prato del Meazza di Milano. Il fischietto della sezione di Firenze (249 caps in Serie A con 104 vittorie per chi giocava in casa, 60 segni X, 85 successi per chi era in trasferta) ha, infatti, diretto gli Juventus-Inter del 2007/2008, 1-1, del 2013/2014, 3-1, infine, del 2015/2016, 2-0.

Quindi un bilancio in… bianconero, poiché la Vecchia Signora ha sempre fatto punti e in 2 occasioni ha pure colto l’intera posta in palio. I precedenti incroci col Biscione in Serie A sono 32, 13 quelli fra le mura di casa. L’ultima volta con i nerazzurri a Milano risale alla 30esima giornata 2017/2018, 3-0 sull’Hellas Verona. Il più recente KO interno è del 34esimo turno 2016/2017, 0-1 col Napoli.

Avanti di un soffio la Vecchia Signora in fatto di match con Rocchi in campo: 33, 17 dei quali lontano da Torino. Una storia cominciata nella cadetteria 2006/2007, quando l’arbitro classe 1973 era in campo per Spezia-Juventus 1-1. L’ultimo KO lontano dalla Stadium risale al torneo 2012/2013, Roma-Juventus 1-0 alla 25esima giornata. Anche se, dando un’occhiata alle statistiche parziali, di successivi match con i bianconeri ospiti ne rintracciamo soltanto 3: 4-0 a Udine, 3-1 nel derby col Torino, 2-1 a Napoli.

In questo campionato Rocchi ha diretto 3 match (Sampdoria-Lazio; Brescia-Bologna; Spal-Lecce) con 15 cartellini gialli mostrati (5 per chi era in casa, 10 per chi fuori), decretando 1 espulsione (doppio giallo) e sanzionando 2 calci di rigore (entrambi per chi era ospite).

TUTTI I PRECEDENTI FRA ROCCHI E L’INTER IN CAMPIONATO*

14 (8) vittorie Inter

12 (3) pareggi

6 (2) sconfitte

46 (21) gol fatti Inter

33 (11) gol subiti

TUTTI I PRECEDENTI FRA ROCCHI E LA JUVENTUS IN CAMPIONATO**

25 (12) vittorie Juventus

4 (2) pareggi

4 (3) sconfitte

71 (34) gol fatti Juventus

31 (17) gol subiti

* Fra parentesi i numeri degli incontri casalinghi.

** Fra parentesi i numeri degli incontri esterni

Oltre duecento match per certificare che l’Inter rappresenta il miglior club d’Italia a settembre 2019. Alle spalle dei nerazzurri due formazioni di Serie C, l’Alessandria, per il momento seconda nel girone A, e il Padova, al comando del raggruppamento B.

LA CLASSIFICA DI SETTEMBRE 2019*

Ammontano a 266 le partite disputate fra il primo e il 30 settembre 2019 (47 di Serie A; 43 in cadetteria; 176 di Serie C), nel corso delle quali sono stati marcati 665 gol (351 da chi giocava in casa, 314 da chi era in trasferta), che hanno prodotto 100 segni 1 in schedina (37,6%), 77 pareggi (28,9%), 89 blitz in trasferta (33,5%). Stilando un’unica maxi-classifica con le cento squadre dei campionati professionistici italiani disposte per media punti/match, troviamo l’Inter davanti a tutte e con un’andatura senza intoppi: esclusivamente successi, 5 in altrettante gare per gli uomini di mister Conte.

Sugli altri due gradini del podio salgono l’Alessandria, Serie C girone A, e il Padova, Serie C girone B, con 2,67 punti/match, frutto di 5 vittorie e 1 pareggio. A completare la top ten ecco quindi: Empoli (Serie B: 3V – 1X – 0P), Juventus (Serie A: 3V – 1X – 0P) e Monza (Serie C girone A: 5V – 0X – 1P) con 2,50; Reggina (Serie C girone C: 4V – 2X – 0P) e Vicenza (Serie C girone B: 4V – 2X – 0P) con 2,33; Cittadella (Serie B: 3V – 0X – 1P) e Napoli (Serie A: 3V – 0X – 1P) con 2,25.
All’altro capo della nostra lista stazionano, invece, due club della Serie C girone C: il Rieti e il Rende con 0,17 punti/match, frutto di un pareggio in 6 impegni affrontati.

QUALCHE CURIOSITÀ

Sono 12 le compagini che a settembre 2019 non hanno subito sconfitta in campionato. Dalla Serie A alla C: Inter e Juventus; Benevento, ChievoVerona ed Empoli; Alessandria, Carrarese, Casertana, Padova, Reggiana, Reggina e Vicenza. Mentre quelle che non hanno mai centrato un colpo da tre punti ammontano a 11: Cosenza, Juve Stabia e Spezia in cadetteria; Arzignano, Giana Erminio, Gubbio, Imolese, Pergolettese, Rende, Rieti e Rimini in Serie C. La miglior difesa in assoluto è stata quella orchestrata dal tecnico Scazzola, Alessandria, che ha incassato 1 solo gol per una media di 0,2/match.

L’attacco più prolifico è risultato quello schierato dal coach Gasperini, Atalanta, con ben 12 marcature. Una in meno della Reggina, ma con un ritmo di 2,4 ogni novanta minuti contro i 2,2 tenuto dei calabresi. Terminiamo segnalando la singolare performance del Gubbio, Serie C girone B, che in 6 impegni di campionato ha raccolto ben 5 pareggi (nessuno ne somma così tanti) a fronte di 1 sconfitta.

* Considerate solo quelle gare realmente svolte nel mese di settembre 2019, valutando quindi la
data effettiva di anticipi e/o posticipi e/o recuperi in calendario.

Sarà anche a questo giro un “festival” di gol tra Sassuolo e Atalanta? Nei sette precedenti, le due squadre hanno segnato 22 gol con una media di più di 3 gol a partita. A incidere nelle statistiche è il tennistico 2-6 a favore dell’Atalanta della passata stagione. Per i bergamaschi sono andati a segno ben 12 giocatori differente, con Ilicic protagonista di una strepitosa tripletta.

 

Posticipo di “riscatto” quello che chiude la 5^ giornata di Serie A. Torino e Milan, entrambe sconfitte nell’ultimo turno, provano a risollevarsi e a trovare il giusto equilibrio in campionato. Le statistiche dicono che in casa dei Granata è, però, il pareggio il risultato più ricorrente: per 14 volte la sfida è finita 1-1, l’ultimo nel 2017-2018 con le reti di Bonaventura e De Silvestri.

Un digiuno lungo ormai 220 minuti! Perché l’Inter, fra le mura di casa, non marca gol alla Lazio dalla stagione 2016/2017. Allora, 18esima giornata, la sfida terminò col punteggio di 3-0 per i nerazzurri. Di Banega e Icardi (doppietta per l’attuale Psg) i centri. L’ultimo arrivò al 65’, poi ecco i restanti 28 minuti di quel match, più i 192 dei due impegni successivi con le polveri totalmente bagnate. Ovviamente abbiamo incluso anche i recuperi nel nostro conteggio.

Dando uno sguardo alla storia degli Inter-Lazio in Serie A, la Beneamata non è mai stata a secco di reti per tre stagioni di fila quando ha ospitato gli Aquilotti. L’ultima volta di una ‘doppietta’ fu nei tornei 1994/1995 (0-2) e 1995/1996 (0-0). Ma poi arrivò un 1-1. Pareggio con una marcatura per parte che è allo stesso tempo il punteggio più ricorrente. Dal 1929/1930 in poi è comparso per 17 volte.

A proposito di corsi e ricorsi storici… quante volte l’incrocio fra nerazzurri e biancocelesti, con i primi nel ruolo di padroni di casa, è stato giocato al quinto turno di Serie A? Scartabellando gli almanacchi per provare a dare una risposta troviamo 4 incroci e i numeri prodotti premiano i calciatori ospiti: trionfatori in ben 2 occasioni. Fra l’altro l’ultimo di questi scontri diretti, il 10 ottobre 1998, fu una vera e propria fiera del gol con 8 segnature. Il risultato finale fu di 3-5: Salas, Winter, Conceiçao, Mancini, Conceiçao, Nedved, doppietta di Ventola.

Chiudiamo segnalando che Handanovic in questo torneo non ha ancora raccolto un pallone in fondo alla sua rete nelle gare del Meazza. L’ultimo a beffarlo è stato Traoré 210 minuti fa in Inter-Empoli 38esima 2018/2019; la squadra di Conte è ancora alla ricerca del gol nei primi quindici minuti di un match di campionato, mentre quella di Inzaghi non ha ancora segnato fra il 76’ e il fischio finale.

CONFRONTI DIRETTI INTER-LAZIO (SERIE A)*

76 incontri disputati

41 (35) vittorie Inter

25 (26) pareggi

10 (15) vittorie Lazio

146 (68) gol fatti Inter

66 (36) gol fatti Lazio

 

ULTIME 5 SFIDE INTER-LAZIO (SERIE A)

2014/2015, 16° giornata, Inter-Lazio 2-2

2015/2016, 17° giornata, Inter-Lazio 1-2

2016/2017, 18° giornata, Inter-Lazio 3-0

2017/2018, 19° giornata, Inter-Lazio 0-0

2018/2019, 29° giornata, Inter-Lazio 0-1

 

RISULTATI PIU’ RICORRENTI IN SERIE A AL TERMINE DI INTER-LAZIO

1-1 comparso per 17 volte, l’ultima nel 2004/2005 (Adriano 46’ – Talamonti 84’)

1-0 comparso per 8 volte, l’ultima nel 2009/2010 (Eto’o 14’)

3-0 comparso per 6 volte, l’ultima nel 2016/2017 (Banega 54’ – Icardi 56’ e 65’)

0-0 comparso per 6 volte, l’ultima nel 2017/2018

* Fra parentesi i dati dei precedenti Inter-Lazio in Serie A dopo la prima frazione di gioco.

Sarà l’internazionale Daniele Doveri ad arbitrare il derby di Milano in quella che è la sua prima stracittadina meneghina in Serie A. Al contrario vanta già un bel po’ di precedenti sia con i rossoneri che con i nerazzurri. Gli incroci, sempre di campionato, fra il Milan e il fischietto originario di Volterra ammontano a 16.

Bilancio nettamente favorevole al Diavolo: 12 vittorie, 3 segni X, 1 sconfitta; 28 gol marcati e 12 incassati. L’ultima direzione in ordine di tempo è stata Milan-Napoli 0-0 alla 21esima giornata 2018/2019. Nello stesso torneo, ma al quinto turno, aveva fischiato in Milan-Atalanta 2-2. L’unico ko risale al campionato 2017/2018, quando alla 13esima giornata Napoli-Milan terminò col punteggio di 2-1 per gli azzurri.

Se gettiamo uno sguardo ai numeri col Milan in casa e Doveri in campo ecco che su 8 match rintracciamo 6 vittorie e 2 pareggi, con un parziale di 15-5 sul fronte reti fatte-subite. L’Inter, a differenza dei cugini, vanta un precedente in meno con Doveri arbitro di Serie A: 15. Il rendiconto parla di 4 vittorie, 5 match chiusi in parità, 6 battute d’arresto, con 17 segnature all’attivo e 22 al passivo. Il più recente incrocio è rappresentato da Napoli-Inter 4-1 al 37esimo turno del 2018/2019. Prima c’era stata Inter-Sampdoria 2-1, 24esima giornata.

Fuori casa, però, i numeri peggiorano sensibilmente. L’Inter vanta, infatti, 2 soli successi (Benevento-Inter 1-2 nel 2017/2018 e Udinese-Inter 1-2 nel 2016/2017), 5 segni X, 4 ko; 11 gol a favore e 16 a sfavore.

Dando uno sguardo al curriculum dell’arbitro classe 1977 troviamo già 145 gare dirette nel massimo torneo italiano, quest’anno Atalanta-Torino 2-3, con uno score di 65 vittorie per chi giocava in casa, 43 pareggi, 37 successi per chi si esibiva in trasferta. Chiudiamo ricordando che negli ultimi 5 impegni di campionato ha sanzionato ben 3 calci di rigore, mostrato per 25 volte il cartellino giallo e decretato 2 espulsioni (di cui una diretta).

TUTTI I PRECEDENTI FRA DOVERI E IL MILAN IN CAMPIONATO*

12 (6) vittorie Milan

3 (2) pareggi

1 (0) sconfitta

28 (15) gol fatti Milan

12 (5) gol subiti

TUTTI I PRECEDENTI FRA DOVERI E L’INTER IN CAMPIONATO**

4 (2) vittorie Inter

5 (5) pareggi

6 (4) sconfitte

17 (11) gol fatti Inter

22 (16) gol subiti

* Fra parentesi i numeri degli incontri casalinghi.

** Fra parentesi i numeri degli incontri esterni.

Avete letto bene. No, non è una bufala, una fake news o un titolo clickbait per accaparrarsi qualche visualizzazione in più. Almeno formalmente, la notizia è vera: lo IK Junkeren, squadra norvegese di terza serie, ha davvero acquistato Lionel Messi. Non è, però, l’attaccante argentino e, in realtà, non si può nemmeno chiamare un caso di “omonimia”.

Daniel Are Knutsen, questo il suo vero nome, è un ragazzo di 16 anni talmente devoto al talento del Barcellona che ha deciso di cambiare nome, legalmente registrato all’anagrafe, adottando nome e cognome della Pulce. Chiamatelo pure fanatismo, ma il giovane calciatore, nonostante il nome altisonante, non intende creare paragoni: «Faccio del mio meglio per avvicinarmi al suo stile, ma probabilmente il mio talento  non è eccezionale quanto il suo», ha detto Daniel al magazine norvegese VG.

 

Il club, ovviamente, spera possa diventare un valido giocatore anche se Messi, quello vero, a 17 anni e tre mesi fece il suo debutto nella Liga e nella squadra dei “grandi” del Barcellona. Era il 2004 e Daniel aveva poco più di un anno. Per il momento sarà integrato nell’Under 16 e Runar Bo Eriksen, manager dell’IK Junkeren, ha scherzato sul suo acquisto: «Inizialmente eravamo interessati a Cristiano Ronaldo».

Sulla supremazia della Nazionale femminile americana si è già detto molto. A tratti imbarazzante lo strapotere mediatico, patriottico che è solo pari alla forza, qualità e tecnica delle calciatrici in campo. E confermare anche la differenza rispetto al calcio maschile c’è un dato curioso. Il 13-0 con cui le ragazze stelle e strisce hanno annientato la Thailandia nel match inaugurale del loro Mondiale francese non solo ha segnato diversi record, ma ha portato anche a questa statistica: Morgan&Co. in una sola partita hanno segnato più reti della Nazionale americana maschile combinando le partecipazioni a tre edizioni della Coppa del Mondo.

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Nel 2006, in Germania, infatti, gli americani hanno segnato solo due gol (nell’1-1 contro l’Italia – e autogol di Zaccardo; 2-1 contro il Ghana e rete di Dempsey), nel 2010, in Sudafrica hanno fatto meglio con 5 marcature ( 1-1 all’esordio contro l’Inghilterra con gol di Dempsey, poi 2-2 contro la Slovenia con Donovan e Bradley, nella vittoria contro l’Algeria ancora con Donovan che poi ha segnato il gol della bandiera nel 2-1 contro il Ghana agli ottavi); stesso bottino di 5 reti anche quattro anni dopo, nel 2014, in Brasile (Dempsey e Brooks nel 2-1 contro Ghana, Jones e Dempsey per il 2-2 contro il Portogallo, e Green al 107 nella sconfitta contro il Belgio agli ottavi).

E nel 2018? Ah no, non si sono qualificati. Quindi, ricapitolando gli uomini hanno impiegato 12 anni, 11 partite e tre Mondiali per fare quello che le ragazze hanno realizzato in 90 minuti più recupero.