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Ci pensa Harry Kane a scacciare i fantasmi dell’esordio che aleggiavano sull’Inghilterra dopo aver colpito già Argentina, Germania e Brasile. L’uragano del Tottenham fa respirare Southgate al 91’ consentendo alla Nazionale dei Tre Leoni di superare a fatica la Tunisia (2-1). Svezia e Belgio rispettano i pronostici della vigilia superando Corea del Sud (1-0) e, più agevolmente, Panama (3-0). La vittoria degli scandinavi, in particolare, inguaia la Germania: ora i tedeschi nel girone F non possono più sbagliare.

Cosa è successo oggi

Gruppo F: Svezia Corea del Sud 1-0

E’ il 18 giugno, sono trascorsi 16 anni da Daejeon e da Byron Moreno, poco più di 7 mesi dallo spareggio mondiale perso a San Siro. Svezia Corea del Sud è la partita della rabbia italiana per un curioso scherzo del calendario.

Così, mentre gli azzurri sono alla tv o in vacanza, a Novgorod il match scorre via tra poche emozioni e qualche sbadiglio del primo pomeriggio. Scandinavi a condurre le danze, ma che impattano sulle parate del portiere Hyun-Woo Cho e la mira da rivedere dei suoi cecchini. Serve un calcio di rigore al 65’ concesso, con l’utilizzo del Var, dall’arbitro salvadoregno Aguilar. Il capitano, ed ex genoano, Granqvist trasforma dal dischetto, coreani che rischiano il blitz finale con un colpo di testa al 91’ di Hwang. Svezia in corsa per la qualificazione con Germania e Messico, asiatici che, dopo una sola giornata, sembrano già spacciati.

 

Gruppo G: Belgio Panama 3-0

La favola di Panama dura un’ora circa, dall’ingresso in campo fino al secondo tempo. A Sochi grandi emozioni dei centramericani, al loro primo Mondiale, durante l’inno nazionale, con occhi lucidi per molti giocatori panamensi.

Primo tempo bloccato, spazi chiusi e diavoli rossi che sbattono contro il muro del ct Gomez. Serve il colpo del fuoriclasse e il Belgio può disporne a volontà: prodezza balistica al volo di Mertens al 47’, poi è monologo giallorosso. Hazard e De Bruyne ispirano, Lukaku trafigge per due volte il portiere Penedo (69’ e 75’). Il Belgio non stecca e si candida a un Mondiale da protagonista, il caso Nainggolan è già in soffitta.

 

Gruppo G: Tunisia Inghilterra

Più che dell’invasione pacifica dei supporter inglesi, la Volgograd Arena deve fare i conti con sciami di moscerini che fanno irruzione durante le dirette tv e ronzano attorno ai giocatori in campo durante il match. La doppietta di Harry Kane regala la prima vittoria meritata a Southgate, che ha faticato più del dovuto per sconfiggere la Tunisia. Gran primo tempo degli inglesi, forse il migliore di una big al Mondiale finora: la velocità di Delle Alli e Sterling affonda negli spazi dei nordafricani, con Kane che colpisce subito all’11’. I calciatori di Sua Maestà hanno però il demerito di non chiudere il match, consentendo il ritorno degli uomini del ct Maaloul. Il pari tunisino arriva con un rigore (generoso) trasformato da Sassi al 35’. Secondo tempo all’arrembaggio bianco, Souhgate lancia Rushford, ma deve sudare fino al primo minuto di recupero prima di gioire.

 

 

Cosa aspettarci domani

Gruppo H: Colombia Giappone (ore 14, Italia 1, Mordovia Arena, Saransk)

Le ultime squadre all’esordio a Russia 2018 sono quelle del gruppo H. Colombia e Giappone è in, realtà, un revival di Brasile 2014 quando i cafeteros di Peckerman demolirono la squadra di Zaccheroni per 4-1. Confermato il ct argentino, dopo il mondiale verdeoro concluso ai quarti di finale, la Colombia è alla ricerca dell’equilibrio perduto tra un reparto offensivo ricco di soluzioni (Falcao, Cuadrado, James Rodriguez, Uribe) e una difesa balbettante.

Il Giappone, allenato da Akira Nishino, prova a giocarsi le proprie carte affidandosi alla cerniera di collegamento tra le varie zone del campo: dietro l’ex interista Nagatomo, a centrocampo il talento del Borussia Dortmund Kagawa, dietro le punte l’ex milanista Honda. Fari puntati anche sulla stella Inui, presentato venti giorni fa dal Betis Siviglia in stile Dragon Ball.

Probabili formazioni

Colombia (4-2-3-1): Ospina; Arias, D. Sanchez, Mina, Mojica; Aguilar, C.Sanchez; Cuadrado, James Rodriguez, Uribe; Falcao. All.: José Pekerman.

Giappone (4-3-3): Kawashima; Sakai, Makino, Yoshida, Nagatomo; Yamaguchi, Hasebe, Kagawa; Honda, Osako, Inui. All.: Nishino.

Gruppo H: Polonia Senegal (ore 17, Italia 1, Spartak Stadium, Mosca)

Match inedito tra le due formazioni che non si erano mai affrontate prima. Il gruppo H è uno dei gironi più equilibrati in cui tutte e 4 le squadre hanno chance di qualificazione. Non è solo Lewandowski contro Koulibaly: Zielinski, Manè, Milik e Niang promettono scintille in campo. Il Senegal torna a un Mondiale dopo Giappone e Corea 2002, torneo in cui raggiunse i quarti di finale e sconfissero, a sorpresa, la Francia campione uscente con un gol di Bouba Diop. La Polonia, all’ottava partecipazione a un Mondiale, non raggiunge la fase a eliminazione diretta dal 1986. Robert Lewandowski arriva in Russia con la palma di capocannoniere della zona europea con 16 reti. La difesa senegalese è avvisata.

Probabili formazioni

Polonia (4-4-2): Szczesny; Piszczek, Glik, Pazdan, Bereszynski; Blaszczykowski, Krychowiak, Zielinski, Grosicki; Lewandowski, Milik. Ct: Adam Nawalka

Senegal (4-3-3): K.N’Diaye; Wagué, Koulibaly, Mbodj, Sabaly; Gueye, Kouyaté, P.N’Diaye; Keita, Sow, Mané. Ct: Aliou Cissé

 

Gruppo A: Russia Egitto (ore 20, Canale 5, Saint Petersburg Stadium)

La seconda giornata dei gironi si apre con la sfida tra i padroni di casa e gli africani di Momo Salah. La Russia è a caccia di conferme dopo l’abbuffata dell’esordio (5-0) contro l’Arabia Saudita. Il ct Cherchesov punta sulla stella Golovin (un gol e due assist contro i sauditi), finito nell’orbita della Juventus e sull’attaccante Cheryshev, protagonista inatteso del match di apertura con una doppietta dopo aver sostituito l’infortunato Dzagoev.

Per l’Egitto è la gara della vita. Beffata al fotofinish contro l’Uruguay, la squadra di Cuper si aggrappa alle giocate della stella del Liverpool, che torna in campo dopo l’infortunio alla spalla nella finale di Champions League contro il Liverpool. Al netto di una prevedibile vittoria dell’Uruguay contro l’Arabia, gli egiziani si giocano le residue speranze di qualificazione nella gara di San Pietroburgo.

Probabili formazioni

Russia (4-2-3-1): Akinfeev; Mario Fernandes, Ignashevich, Kutepov, Zhirkov; Gazinsky, Zobnin; Samedov, Golovin, Cheryshev; Smolov. Ct: Cherchesov

Egitto (4-2-3-1): El Shenawy; Fathy, Gabr, Hegazy, Abdel-Shafi; Hamed, Elneny; Salah, Elsaid, Trezeguet; Mohsen. Ct: Cuper

Hanno fatto vedere al mondo una danza speciale con sorrisi e con tutto l’entusiasmo del mondo. Il Senegal ha avuto i riflettori addosso nella partita inaugurale del girone A del Mondiale 2002 contro la fortissima Francia, campione uscente del 1998.

Un destino storico per due nazioni che hanno comunque vissuto in relazione dal punto di vista politico, a causa proprio della colonizzazione transaplina del Paese africano in cui la lingua ufficiale è proprio il francese.

Un intero Paese africano il 31 maggio 2002 ha festeggiato, quasi come fosse festa nazionale, la vittoria della partita da parte dei Leoni del Teranga. Vittoria ottenuta proprio all’esordio in un Mondiale, contro Zidane e compagni.

Una nazionale che ha impressionato tutti, con calciatori talentuosi e con la gran voglia di dimostrare che il calcio africano era in fase di crescita. Su tutti la stella di El Hadji Diouf, talentuoso attaccante che ha avuto modo di giocare anche in Europa, in Premier League, Ligue 1 e Scottish Premier League.

Alla prima apparizione, però, non è il solo Diouf a brillare ma tutta la nazionale africana e, ciliegina sulla torta, il trionfo grazie al gol vittoria di Bouba Diop alla mezz’ora del primo tempo.

Durante il caldo all’ora di pranzo italiana, la freccia con i capelli biondo platino Diouf con la maglia numero 11 si mangia tutta la fascia sinistra. Mette in mezzo un pallone e Diop raccoglie, conclude a rete, si fa respingere il tiro, ma poi ribadisce in porta. Il gigante Diouf scappa verso la bandierina, si toglie la maglia, la mette a terra, danza in cerchio con i compagni attorno a quella maglia.

Una vittoria storica davanti al pubblico sudcoreano di Seul e davanti ai milioni di spettatori collegati da tutto il mondo.

Uno degli artefici di quella sorprendente nazionale è stato il commissario tecnico Bruno Metsu. Allenatore francese che con la sua mentalità aperta ha dato una speranza intera.

Quella nazionale, infatti, riuscì a raggiungere i quarti di finale del Campionato del mondo, sorprendendo davvero tutti e andando ben oltre qualsiasi aspettativa.

La retroguardia era solida con il capitano Aliou Cissé a guidare tutta la fase difensiva. Il centrocampo con Bouba Diop e le frecce Diouf e il numero 10 Fadiga sulle fasce.

Dopo quella storica vittoria contro i transalpini sono arrivati due pareggi contro Danimarca e Uruguay. Contro la Celeste uno scoppiettante 3-3 dopo che gli africani conducevano 3-0 al 38esimo del primo tempo. Il ritorno dell’Uruguay fino al pari siglato da Recoba su rigore ha lasciato un intero Paese in sospeso, fino al fischio finale dell’arbitro Wegereef.

Agli ottavi di finale gli africani hanno superato la Svezia. L’attaccante scandinavo Larsson porta in vantaggio i gialloblu, ma Henri Camara s’inventa un gol favoloso: stop di petto, controllo di destro, palla spostata un metro più in là, fucilata di destro all’angolino. Pari. È una furia, Camara. Un motorino instancabile, su quella fascia destra corre come non ci fosse un domani, corre come se fosse l’unica cosa possibile da fare per continuare a campare. Il portiere Tony Sylva continua a dire di no a tutto, e si va ai supplementari.

Un palo salva gli africani al quinto minuto del primo extratime (con golden gol). Palo invece che aiuta i senegalesi a vincere quel magico match. Pape Thiaw si inventa un colpo di tacco che spiazza tutta la difesa svedese. Lascia palla a Camara che fa partire un sinistro sporco. La palla rotola verso il palo e poi s’insacca in rete per il gol qualificazione.

Il Golden gol però nel match successivo contro la Turchia sarà fatale per i Leoni del Teranga, i quali saranno beffati dalla rete di Mansiz al 94esimo.

Certo però nulla può cancellare il grande Senegal visto in Corea e Giappone, per quella che è stata una piacevole sorpresa in Oriente.

Come dice il croupier nel gioco della roulette: «Rien ne va plus, les jeux sont faits».  Che sia in un casinò davanti a un tavolo verde o davanti ai tabelloni delle 32 nazionali qualificate ai Mondiali in Russia, oramai i giochi sono fatti. Lunedì 4 giugno è stato il termine massimo messo a disposizione dei commissari tecnici per diramare la lista ufficiale dei 23 convocati. Sono 376 i calciatori convocati, più due in stand-by per valutare il possibile recupero in extremis.
Si entra nel vivo! Ecco la lista completa di tutte le squadre: avete segnato i nomi che prenderanno parte alla spedizione iridata?

? Arabia Saudita

  • Portieri: Al Owais, Al Mosailem, Al Mayouf
  • Difensori: Al Harbi, Al Shahrani, AL Breik, M. Hawasawi, O. Hawsawi, Om. Hawsawi, Al Bulaihi
  • Centrocampisti: Al Khaibari, Al Khaibri, Otayf, Al Jassim, AL Mogahwi, Al Faraj, Kanno, Bahebri, Al Dawsari, Al Shehri, Al Muwallad
  • Attaccanti: Al Sahlawi, Assiri
    CT: Pizzi

 

? Argentina

  • Portieri: Caballero, Armani, Guzmán
  • Difensori: Mercado, Ansaldi, Otamendi, Fazio, Rojo, Tagliafico, Acuña
  • Centrocampisti: Mascherano, Salvio, Biglia, Lo Celso, Banega, Lanzini, Meza, Di María, Pavón
  • Attaccanti: Messi, Dybala, Agüero, Higuaín
    CT: Sampaoli

 

? Australia

  • Portieri: Ryan, Jones, Vukovic
  • Difensori: Behich, Degenek, Jurman, Meredith, Risdon, Sainsbury
  • Centrocampisti: Jedinak, Milligan, Troisi, Rogic, Luongo, Mooy, Irvine, Brillante, Petratos
  • Attaccanti: Arzani, Juric, Leckie, Nabbout, Petratos, Maclaren.
    CT: van Marwijk

? Belgio

  • Portieri: Courtois, Mignolet, Casteels
  • Difensori: Alderweireld, Vertonghen, Vermaelen, Boyata, Meunier, Kompany
  • Centrocampisti: Carrasco, Chadli, Dendoncker, De Bruyne, Dembele, Fellaini, Hazard, Januzaj, Witsel, Tielemans
  • Attaccanti: Batshuayi, Hazard, Mertens, Lukaku
  • Stand-By: Ciman
    CT: Martinez

?Brasile

  • Portieri: Alisson, Ederson, Cássio
  • Difensori: Danilo, Fagner, Marcelo, Filipe Luís, Thiago Silva, Marquinhos, João Miranda, Pedro Geromel
  • Centrocampisti: Casemiro, Fernandinho, Paulinho, Fred, Renato Augusto, Coutinho, Willian
  • Attaccanti: Douglas Costa, Neymar, Taison, Gabriel Jesus, Firmino
    CT: Tite

? Colombia

  • Portieri: Ospina, C.Vargas, JF.Cuadrado
  • Difensori: C.Zapata, D.Sánchez, Arias, Murillo, Fabra, Mojica, Mina
  • Centrocampisti: W.Barrios, C.Sánchez, Lerma, Izquierdo, James Rodríguez, Aguilar, Uribe, J.Quintero, J.Cuadrado
  • Attaccanti: Falcao, Miguel Borja, Bacca, Muriel.
    CT: Pekerman

? Corea del Sud

  • Portieri: Seung-gyu, Jin-hyeon, Hyun-woo
  • Difensori: Young-gwon, Hyun-soo, Joo-ho, Lee Yong, Yo-han, Min-woo, Chul, Young-sun, Seung-hyun, Ban-suk
  • Centrocampisti: Ki Sung-yueng, Ja-cheol, Jae-sung, Woo-young, Se-jong, Lee Seung-woo, Seon-Min
  • Attaccanti: Son Heung-Min, Kim Shin-Wook, Hwang Hee-Chan.
    CT: Tae-Yong

? Costa Rica

  • Portieri: Navas, Pemberton, Moreira
  • Difensori: González, Acosta, Gamboa, Oviedo, Duarte, Calvo, Waston , Matarrita, I.Smith
  • Centrocampisti: Celso Borges, Bolaños, Azofeifa, Tejeda, D.Guzmán, Wallace, Colindres
  • Attaccanti: Bryan Ruiz, Campbell, Ureña, Venegas
    CT: Ramírez

? Croazia

  • Portieri: Kalinic, Subasic, Livakovic
  • Difensori: Vrsaljko, Corluka, Vida, Strinic, Jedvaj, Lovren, Caleta-Car, Pivaric
  • Centrocampisti: Brozovic, Rakitic, Modric, Badelj, Kovacic, Bradaric
  • Attaccanti: Rebic, Pjaca, Kramaric, Mandzukic, Kalinic, Perisic
    CT: Dalic

? Danimarca

  • Portieri: Schmeichel, Lossl, Ronow
  • Difensori: Christensen, Kjaer, Jorgensen, Vestergaard, Dalsgaard, Stryger-Larsen, Knudsen
  • Centrocampisti: Eriksen, Schone, Lerager, Krohn-Dehli, Kvist, Delaney
  • Attaccanti: Cornelius, Dolberg, Braithwaite, Jorgensen, Sisto, Fischer, Poulsen.
    CT: Hareide

? Egitto

  • Portieri: El-Hadary, Ekramy, El-Shenawy
  • Difensori: Fathi, Samir, Ashraf, Abdel Shafy, Hegazi, Gabr, Elmohamady, Gaber, El-Wensh
  • Centrocampisti: Hamed, Shikabala, El-Said, Morsy, Elneny, Kahraba, Sobhi, Treziguet, Warda
  • Attaccanti: Mohsen, Salah.
    CT: Cúper

? Francia

  • Portieri: Lloris, Mandanda, Areola
  • Difensori: D.Sidibé, Pavard, Umtiti, Varane, Kimpembe, Rami, Mendy, Lucas Hernández
  • Centrocampisti: Pogba, Tolisso, Matuidi, Kanté, N’Zonzi
  • Attaccanti: Griezmann, Giroud, Mbappé, Dembélé, Thauvin, Fekir, Lemar
    CT: Deschamps

? Germania

  • Portieri: Neuer, Trapp, ter Stegen
  • Difensori: Plattenhardt, Hector, Ginter, Hummels, Süle, Rüdiger, Boateng, Kimmich
  • Centrocampisti: Khedira, Draxler, Reus, Rudy, Kroos, Brandt, Özil, Gündogan
  • Attaccanti: Werner, Goretzka, Gomez, Müller
    CT: Loew

? Giappone

  • Portieri: Kawashima, Higashiguchi, K.Nakamura
  • Difensori: Nagatomo, Makino, Yoshida, H.Sakai, G.Sakai, Shoji, Endo , Ueda.
  • Centrocampisti: Hasebe, Honda, Inui, Kagawa, Yamaguchi, Haraguchi, Usami, Shibasaki, Oshima.
  • Attaccanti: Okazaki, Osako, Muto.
    CT: Nishino

? Inghilterra

  • Portieri: Butland, Pickford, Pope
  • Difensori: G.Cahill, Walker, Trippier, Stones, Maguire, P.Jones , D.Rose, A.Young, Alexander-Arnold
  • Centrocampisti: Henderson, Dier, Delph, Loftus-Cheek, Alli, Lingard , Sterling
  • Attaccanti: Kane, Vardy, Welbeck, Rashford
    CT: Southgate

? Iran

  • Portieri: Beiranvand, Mazaheri, Abedzadeh
  • Difensori: Rezaeian, Khanzadeh, Mohammadi, Montazeri, Pouraliganji, M.Hosseini, Cheshmi
  • Centrocampisti: Shojaei, Ezatolahi, Ghoddos, Dejagah, Ebrahimi, Torabi, Hajsafi, Gholizadeh, Amiri
  • Attaccanti: Ansarifard, Azmoun, Ghoochannejhad, Jahanbakhsh, Taremi
    CT: Queiroz

? Islanda

  • Portieri: Halldorsson, Runarsson, Schram
  • Difensori: Saevarsson, R.Sigurdsson, Árnason, Skulason, Ingason, Magnusson, Eyjolfsson, Fridjonsson
  • Centrocampisti: Gunnarsson, Bjarnason, J.Gudmundsson, Hallfredsson, G.Sigurdsson, Gislason, Skúlason, Traustason
  • Attaccanti: Finnbogason, Bödvarsson, Sigurdarson, Gudmundsson
    CT: Hallgrímsson

? Marocco

  • Portieri: El Kajoui, Bounou, Reda Tagnaouti
  • Difensori: Benatia, Saiss, Da Costa, Benoun, Dirar, Hakimi, Mendyl
  • Centrocampisti: Boussoufa, El Ahmadi, Ait Bennasser, Amrabat, Belhanda, Fajr, Harit
  • Attaccanti: Boutaib, Bouhaddouz, El Kaabi, Amrabat, Carcela, Ziyech
    CT: Renard

? Messico

  • Portieri: Ochoa, Talavera, Corona
  • Difensori: Salcedo, Reyes, Moreno, Ayala, Alvarez, Gallardo, Layun
  • Centrocampisti: Marquez, Herrera, Giovani Dos Santos, Jonathan Dos Santos, Guardado, Fabian
  • Attaccanti: Hernandez, Jimenez, Peralta, Corona, Vela, Aquino, Lozano
  • Stand-By: Gutierrez.
    CT: Osorio

? Nigeria

  • Portieri: Uzoho, Ezenwa, Akpeyi
  • Difensori: Troost-Ekong, Shehu, Ebuehi, Echiejile, Idowu, Awaziem , Balogun, Omeruo
  • Centrocampisti: Obi Mikel, Onazi, Ndidi, Etebo, Ogu, Obi
  • Attaccanti: Musa, Iheanacho, Moses, Ighalo, Iwobi, Simy.
    CT: Rohr

? Panama

? Perù

  • Portieri: Gallese, Caceda, Carvallo
  • Difensori: Corzo, Advincula, Ramos, Araujo, Rodriguez, Santamaria, Trauco, Loyola
  • Centrocampisti: Tapia, Aquino, Yotun, Hurtado, Cueva, Flores, Polo, Cartagena
  • Attaccanti: Carrillo, Ruidiaz, Farfan, Guerrero
    CT: Gareca

? Polonia

  • Portieri: Bialkowski, Fabianski, Szczesny
  • Difensori: Bednarek, Bereszynski, Cionek, Glik, Jedrzejczyk, Pazdan, Piszczek
  • Centrocampisti: Blaszczykowski, Goralski, Grosicki, Krychowiak, Kurzawa, Linetty, Peszko, Rybus, Zielinski
  • Attaccanti: Kownacki, Lewandowski, Milik, Teodorczyk
    CT: Nawalka

? Portogallo

  • Portieri: Rui Patricio, Beto, A.Lopes
  • Difensori: Bruno Alves, Pepe, Fonte, Soares, Guerreiro, Pereira, Mário Rui, Dias
  • Centrocampisti: João Moutinho, William Carvalho, João Mário, Bernardo, Silva, Fernandes, Bruno Fernandes
  • Attaccanti: Cristiano Ronaldo, Quaresma, André Silva, Martins, Guedes
  • CT: Santos

? Russia

  • Portieri: Akinfeev, Gabulov, Lunyov
  • Difensori: Ignashevich, Smolnikov, Kudryashov, Granat, Semyonov, Kutepov, Mário Fernandes
  • Centrocampisti: Zhirkov, Dzagoev, Samedov, Golovin, Yerokhin, Cheryshev, Zobnin, Kuzyayev, An.Miranchuk, Tashayev
  • Attaccanti: Smolov, Dzyuba, Al.Miranchuk
    CT: Cherchesov

? Senegal

  • Portieri: A.Diallo, A.Gomis, Ndiaye
  • Difensori: Gassama, Ciss, Koulibaly, Mbodii, Sabaly, Sane, Wague
  • Centrocampisti: Gueye, Kouyate, A.Ndiaye, B.Ndiaye, Ndoye, I.Sarr
  • Attaccanti: Keita Balde, Biram Diouf, M.Konate, S.Mané, M.Niang, D.Sakho, Moussa Sow
    CT: Cisse

? Serbia

  • Portieri: V.Stojkovic, P.Rajkovic, M.Dmitrovic
  • Difensori: Ivanovic, Kolarov, Rukavina, Tosic, Spajic, Veljkovic, Milenkovic, Rodic
  • Centrocampisti: Tadic, Matic, Ljajic, Milivojevic, Kostic, Zivkovic, Grujic, Milinkovic Savic, Radonjic
  • Attaccanti: A.Mitrovic, Prijovic, L.Jovic
    CT: Krstajic

? Spagna

  • Portieri: de Gea, Reina, Kepa
  • Difensori: Sergio Ramos, Piqué, Alba, Azpilicueta, Carvajal, Nacho, Odriozola, Nacho Monreal
  • Centrocampisti: Iniesta, Koke, Isco, Thiago Alcántara, Asensio, Saúl, David Silva, Busquets
  • Attaccanti: Diego Costa, Iago Aspas, Vázquez, Moreno
    CT: Lopetegui

? Svezia

  • Portieri: Olsen, K.Johnsson, Nordfeldt
  • Difensori: Lustig, Nilsson-Lindelöf, Granqvist, Augustinsson, Krafth , Helander, Jansson, Martin Olsson
  • Centrocampisti: Forsberg, Claesson, Ekdal, Larsson, Durmaz, Rohdén , Hiljemark, G.Svensson
  • Attaccanti: Toivonen, Berg, Guidetti, Kiese Thelin
    CT: Andersson

? Svizzera

  • Portieri: Sommer, Bürki, Mvogo
  • Difensori: Lichtsteiner, Djourou, R.Rodríguez, Schär, Lang, Moubandje, Akanji, Elvedi
  • Centrocampisti: Behrami, Shaqiri, Gelson Fernandes, Dzemaili, Xhaka, Zuber, Freuler, Zakaria
  • Attaccanti: Seferovic, Drmic, Embolo, Gavranovic
    CT: Petkovic

? Tunisia

  • Portieri: Mathlouthi, Ben Mustapha, Hassen
  • Difensori: Nagguez, Bronn, Bedoui, Benalouane, S.Ben Youssef, Meriah, O.Haddadi, Maaloul
  • Centrocampisti: Skhiri, Ben Amor, Chaalali, Sassi, Khalil, Khaoui, Sliti, Srarfi
  • Attaccanti: F.Ben Youssef, Badri, Khazri, Khalifa
    CT: Maâloul

? Uruguay

  • Portieri: Muslera, Silva, Campana
  • Difensori: Godin, Coates, Gimenez, Pereira, Gaston Silva, Caceres, Varela
  • Centrocampisti: Nandez, Torreira, Vecino, Bentancur, Sanchez, De Arrascaeta, Laxalt, Rodriguez, Urretaviscaya
  • Attaccanti: Stuani, M.Gómez, Cavani, Suarez
    CT: Tabarez

La capriola al volo in avanti e il gesto dell’ok, la sua firma al termine di ogni gol. Di capriole ne ha fatto più di 300 durante la sua lunga e prolifica carriera di attaccante, Miroslav Klose che si è ritirato a 38 anni, alla fine del 2016. Svincolato dalla Lazio dopo cinque anni in cui ha dimostrato di essere ancora attratto dal gol, rimasto senza squadra, ha rifiutato possibili trasferimenti esotici e ha deciso di appendere le scarpe al chiodo.

Cecchino di area di rigore, ariete puntuale con i suoi stacchi di testa o le incursioni sul filo del fuorigioco, Klose, nato a Opole, in Polonia, nel 1978, si è trasferito a Kusel, con papà Jozef e mamma Barbara, nel 1986. Ha iniziato nella squadra locale di Blaubach-Diedelkopf , da qui è iniziato il suo rapporto di “dipendenza” con la rete, con il gol e l’esultanza: 339 gol in totale tra Homburg, Kaiserslauter, Werder Brema, Bayern Monaco, Lazio e Nazionale di calcio tedesca, una sfilza di portieri impallinati e soprattutto il record di miglior marcatore assoluto nella storia dei Mondiali di calcio, con ben 16 reti.

Meglio di Ronaldo, fermo a 15 reti, meglio del so connazionale Gerd Müller coi suoi 14 gol; più letale del francese Fontaine (13 realizzazioni in una sola edizione, Svezia 1958) o di Pelé. Un traguardo raggiunto l’8 luglio 2014, durante il Mondiale in Brasile, nella semifinale passata alla storia per il 7-1 che i tedeschi hanno rifilato ai padroni di casa. Una convocazione acciuffata in extremis a 36 anni, la quarta partecipazione in una fase finale per l’attaccante di origini polacche che sin dal suo esordio, in Corea e Giappone nel 2002, si è presentato al mondo dimostrando di essere “über Alles”.

Al di sopra di tutto e tutti, lui che guarda gli altri dall’alto, dal suo imperioso e letale colpo di testa: nella prima inaugurale, contro l’Arabia Saudita, Klose segna tre gol con altrettanti colpi di testa. Anche Irlanda e Camerun si piegano al suo stacco, così, Miro chiude l’edizione del 2002 con cinque realizzazione. Bisogna aspettare il Mondiale del 2006, in casa, per vedere la prima rete realizzata di piede: doppietta, nel match inaugurale contro il Costa Rica e altri due gol anche contro l’Ecuador. Chiude quell’anno con una rete (ovviamente di testa) contro l’Argentina.

Klose non si ferma e al top della carriera, viene convocato anche per Sudafrica 2010: sono quattro le reti con Australia, Inghilterra e per due volte l’Argentina, costrette a soccombere. Con 14 reti realizzate in tre Mondiali e Ronaldo raggiunto in vetta, è proprio nella casa del Fenomeno che Klose completa la rimonta: nel trionfo della Germania che solleva la Coppa del Mondo c’è anche spazio per la gloria personale. Il gol segnato contro il Ghana è solo il preludio alla sedicesima rete messa a segno contro la Seleçao nella disfatta passata alla storia come il Mineirazo.

E’ salito sul tetto del mondo con la maglia della sua Nazionale, ha realizzato 71 gol in 131 incontri e da qui è ripartita la sua nuova avventura come assistente al fianco del ct Joachim Löw. Sul sito della federazione ha detto:

In Nazionale ho festeggiato i miei più grandi successi, che non dimenticherò mai. Mi piace tornare a disposizione della Dfb: volevo rimanere in piazza, ma farlo con una nuova prospettiva, quella di un allenatore che legge il gioco, sviluppa strategie e tattiche. Ringrazio Löw per l’opportunità

È stata una giornata storica quella tra le due Coree. Prove di disgelo tra i due Paesi asiatici dopo anni di tensioni.

I due presidenti si sono incontrati in uno storico faccia a faccia in cui hanno parlato di pace. Una svolta epocale che potrebbe stabilire quiete in una parte di mondo sempre a rischio di conflitti.

Uno spiraglio positivo lo si è visto già qualche mese fa durante le Olimpiadi Invernali di PyeongChang. Proprio durante la rassegna olimpica le due Coree hanno avuto modo di sfilare nella cerimonia d’apertura sotto la stessa bandiera, quella della penisola coreana.

Quello di PyeonChang ha segnato un primo passaggio importante per i due Paesi. E oggi sono aperti anche le intermediazioni per una denuclearizzazione del territorio.

A livello calcistico, però, le due nazionali giocano autonomamente da quasi sempre.

Storico è stato il primo derby calcistico, avvenuto nel lontano 6 maggio 1976.

L’incontro si è disputato in Thailandia a Bangkok, match valido per le semifinali dei Campionati asiatici di calcio giovanili. La partita si concluse con la vittoria stringata (1-0) da parte della Corea del Nord.

Uno scenario particolare che vide a confronto due realtà da sempre sotto i riflettori per i conflitti bellici.

Quello attuale è un momento importante che potrebbe aprire altri scenari.

Le previsioni meteorologiche sono pronte ad ufficializzare le prossime Olimpiadi invernali di PyeongChang come le più gelide e fredde in assoluto. Si stimano temperature vicino ai 10/-14°C, andando oltre l’edizione di Lillehammer che si fermò a -11°C. Sembrerebbe paradossale, eppure proprio in un clima così rigido potremmo assistere a un disgelo…quanto meno sportivo o almeno circoscritto sulla pista di pattinaggio.
Se, infatti, già nelle settimane precedenti sono pervenuti messaggi di distensione più o meno convinti tra la Nord e Sud Corea, in queste ore gli atleti delle due Nazioni si stanno allenando contemporaneamente sullo stesso perimetro.

Certo, i pattinatori nordcoreani Ryom Tae Ok e Kim Ju Sik non hanno socializzato più di tanto con i colleghi durante la sessione di prova, ma Alex Kam, sudcoreano ha scambiato qualche parola coi colleghi dall’altra parte del confine.

Non abbiamo avuto molto tempo, ma abbiamo parlato dei nostri impegni durante la settimana. Sono molto carini e amichevoli, e poi sono bravi, è positivo allenarsi con colleghi di livello, molto stimolante

Una frase semplice quanto comunque importante che mostra un clima sereno e allo stesso tempo rispettoso. Ryom e Kim, tra l’altro, sono gli unici atleti del regime di Pyongyang ad aver raggiunto la qualificazione olimpica grazie al punteggio, senza bisogno dell’invito.

Durante la cerimonia di apertura dei Giochi, in programma venerdì 9 febbraio, le due Coree sfileranno sotto la stessa bandiera, ma non solo: la sorella più giovane del dittatore nordcoreano Kim Jong-un, Kim Yo-jong, sarà presente alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali. Non solo una semplice notizia di cronaca: Kim Yo-jong, infatti, è considerata dall’establishment una consigliera molto influente.

 

La Nazionale italiana Solidale, che sin dal 2003 ha sempre partecipato alla Homeless World Cup, si presenta alla Coppa del Mondo in corso di svolgimento ad Oslo con un team composto da sette azzurri: il capitano Paolo, Carlos, Pajazit, Andrea, Elia, Kekeli e Kevin, gidato dal ct Matteo Volpi

Nella giornata inaugurale di ieri la nazionale azzurra è incappata in una sconfitta contro i campioni in carica del Messico per 12 ad 1 mentre nella giornata di oggi, opposti alla selezione della Corea del Sud gli azzurri si sono riscattati con un netto 5-2.

Il girone comprende anche le Nazionali di Cambogia, Romania e Germania. Il regolamento prevede che passano 3 squadre per girone su 6 totali
Le squadre che arriveranno nelle posizioni dalla 4° alla 6° entreranno in un altro tabellone di consolazione
Il Goleador azzurro di questa prime partite è Kekeli, ragazzo originario del Togo.

Quando, per pura curiosità, ha tirato la prima freccia certo non immaginava che sarebbe diventato un arciere professionista nel giro della Nazionale. Stiamo parlando di Amedeo Tonelli, atleta azzurro classe ’85, sotto contratto con l’Aeronautica  Militare Italiana.
La perseveranza nel provarci continuamente lo ha talmente preso che da quando è entrato in questo sport non ha mai lasciato da parte il suo arco, quasi diventasse parte di se stesso.
Iscritto alla Federazione Italiana Tiro con l’arco (FITarco), dopo degli stage in Sud Corea è tornato più determinato che mai, con l’intento di fare bene nelle competizioni prossime con l’obiettivo di far parte del team italiano alle prossime Olimpiadi del 2020 a Tokyo.

Come mai la scelta di diventare arciere? E da quanto tempo lo pratichi?

Lo pratico dal 1997, sono oramai 20 anni. Essendo cresciuto in Trentino a Riva del Garda praticamente da ragazzino ho fatto un po’ di tutto a livello sportivo: calcio, wind surf, mini basket, prima di essere affascinato dal tiro con l’arco. Sin da subito ho preso parte in una società del mio paese, l’Arcieri Virtus, perché la voglia di centrare il bersaglio era tanta e dopo i primi tiri non proprio eccelsi, la mia intraprendenza mi ha spinto a  pensare di far parte di questo mondo.

A 15 anni ho avuto la mia prima esperienza con la Nazionale giovanile, in quello che era la European Junior Cup. Ho vinto sia quell’edizione che quella successiva e da quel momento iniziai a pensare che forse un minimo di talento c’era (ride ndr).
Con l’ingresso nella nazionale giovanile, un grande supporto me l’ha dato la FITarco che cerca di assistere appieno i propri iscritti, tant’è che proprio lì ho deciso di non mollare.
Sono arrivato al 2007 a vincere la medaglia d’oro con la Nazionale senior al Mondiale indoor in Turchia, nel 2008 invece sono stato riserva alle Olimpiadi di Pechino sotto contratto con l’Aeronautica.

Com’è avvenuta la crescita “sportiva”?

Nel giro di poco tempo si sono evolute una miriade di situazioni. Per fortuna vivendo in una zona dove il tiro con l’arco è molto praticato, ho avuto modo di crescere abbastanza costantemente.  Tra il 2008 e il 2010 ho avuto anche la “fortuna” di allenarmi in uno dei centri sportivi più grandi d’Italia a Rovereto.
Nel 2009, poi, ho avuto la mia prima esperienza all’estero in Corea del Sud. Proprio in questo frangete ho avuto modo di imparare tante tecniche e in primis ho ridefinito il mio stile di gioco sia dal punto di vista fisico che mentale. Nel primo trimestre del 2016 sono ritornato in Sud Corea per completare il percorso.

Perché hai scelto proprio la Corea del Sud e cosa ti ha dato quest’esperienza?

Beh la Corea del Sud è certamente la patria del tiro con l’arco e quindi non potevo scegliere luogo migliore dove andare a cogliere dettagli e sistemi di gioco per migliorarmi. Negli ultimi vent’anni i sudcoreani sono diventati leader in questo sport, dopo aver colto le migliori tecniche dai francesi (leader negli anni ’50 e ‘60) e dagli americani (anni ‘80). Ho optato, inoltre, per la Sud Corea proprio perché c’è un’organizzazione capillare già a partire dalle scuole elementari.

L’esperienza è stata bellissima e mi ha dato tanto. Io per primo ho avuto modo di “spogliarmi” dalla figura di arciere della nazionale italiana, per prendere parte a delle lezioni con i ragazzini di 14/15 anni che sono puntualmente allenati da coach competenti, anche ex atleti professionisti. Proprio lì ho capito la loro bravura in questo sport e ho cercato di cogliere il massimo.
Al mio rientro i frutti si sono visti sin da subito. Ho subito notato un miglioramento a livello di punteggio. L’anno scorso sono riuscito a vincere il titolo assoluto ai campionati italiani, sia nella specialità Targa che nell’Hunter-field oltre che il titolo di classe italiano nel campionato Indoor.

Qual è la disciplina in cui ti senti più forte?

Personalmente mi sento più portato per la distanza dei 70 metri, la disciplina olimpica. Tuttavia a livello individuale so di aver fatto benissimo nei campionati Indoor 2007 e 2008. Purtroppo quando non riesci a cogliere la tanto desiderata medaglia la delusione e amarezza c’è, anche se magari sai di aver dato il massimo. Però poi a mente fredda capisci che, nonostante la sconfitta, comunque sai di essere tra i primi della classe.

Cosa c’è in programma per l’immediato futuro?

Sicuramente un dei miei obiettivo primari è volare a Tokyo per l’Olimpiade 2020.
Tra poco invece sono in programma i World Games in Polonia nella categoria Hunter-field (gare che si effettuano all’aperto in campagna o nei boschi a varie distanze e con pendenze). Mentre per fine agosto sono in programma gli Europei in Slovenia proprio nella disciplina Hunter-field.

Mentre più in là, cosa vorresti fare da grande?

Dopo vent’anni di arco mi piacerebbe restare in questo mondo che oramai lo sento mio. Vorrei poter restare nella Federazione, magari come tecnico tra 5-8 anni. Personalmente mi manca poco anche per laurearmi in Giurisprudenza e anche lì per me è una soddisfazione.

Dario Sette