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Cleveland Cavaliers

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Sapevamo già che LeBron James fosse uno dei più forti nell’Nba, ma da stanotte possiamo anche incoronarlo il migliore, capace di registrare un record unico ed entrare nella storia.

Si parla di 30.000 punti, 8000 rimbalzi e 8000 assist in tutta la sua carriera: il giocatore dei Cleveland Cavaliers è il primo giocatore di basket che riesce ad ottenere questi numeri.

Ma non è tutto, perché oltre al record storico appena raggiunto, nella partita di ieri LeBron e la sua squadra hanno anche vinto contro i Brooklyn Nets per 129-123. E anche stavolta è stato lui il protagonista del match, che oltre a guidare i suoi compagni, ha registrato la sua dodicesima tripla doppia stagionale.

Quello che oggi viene definito il più grande giocatore del pianeta fa parlare di sé anche per un altro dato significativo, che lo mette al pari dei grandi big del passato come Michael Jordan. Durante il match contro i Nets, infatti, Lebron ha totalizzato 31 punti, 12 rimbalzi e 11 assist. E con questi numeri ha eguagliato proprio il grande Jordan, realizzando 926 ventelli in carriera.

Se per ventello si intende 20 punti realizzati in una sola partita è facile rimanere affascinati e anche sbalorditi dalle performances del giocatore dei Cleveland.

Eppure nonostante si parli di grandissimi numeri, né Jordan né Lebron si trovano sul podio in questa classifica relativa ai punti di partita. Infatti, il primo posto è occupato da Karl Malone con 1.134 ventelli, il secondo da Kareem Abdul-Jabbar con 1.122 e il terzo da Kobe Bryant con 941, il gradino più basso del podio.

Ciò non toglie, però, che LeBron è entrato di diritto nella storia dell’Nba con le sue prestazioni uniche e il raggiungimento di un record storico che lo fa balzare in cima a qualsiasi altra classifica.

La sua carriera, che comincia proprio con un incontro con Jordan, è un crescendo di successi e traguardi che l’hanno condotto fino a questo punto, scrivendo pagine importanti nella storia di questo sport.
La sua partecipazione a ben tre edizioni olimpiche ha permesso alla nazionale statunitense di conquistare la medaglia di bronzo nel 2004 alle Olimpiadi di Atene e la medaglia d’oro ai Giochi di Pechino 2008 e ai Giochi di Londra 2012. E poi ancora oro nei Campionati Americani e bronzo nei Mondiali del 2006.

Insomma, un fuoriclasse unico che non smette mai di stupire e ad ogni partita è capace di regalare emozioni e soddisfazioni. E dopo i numerosi record finora infranti eccoci oggi a festeggiare l’ennesimo primato che siamo sicuri non sarà nemmeno l’ultimo.

Michael Jordan e Karl Malone

Si è appena concluso il NBA All Star Weekend 2018, andato in scena dal 16 al 18 febbraio. Allo Staples Center di Los Angeles si sono tenute le sfide in programma, come la gara delle schiacciate, concludendo il grande evento con il 67° All-Star Game della NBA.

Quest’anno abbiamo assistito ad una grande novità nell’organizzazione della competizione, che ha cambiato la sua formula originaria. Negli scorsi anni le squadre erano divise tra est ed ovest, mentre a partire da quest’anno si è data la possibilità ai più votati fra i giocatori di scegliere i membri del proprio team.

I neo capitani LeBron James (Cleveland Cavaliers) e Stephen Curry (Golden State Warriors), hanno quindi formato la squadra e si sono poi affrontati nella sfida finale dell’All star Game che ha decretato la vittoria del team LeBron per 148-145.

Il match ha riservato dei momenti di grande emozione e altri più lenti, ma si è sicuramente movimentato nell’ultimo quarto, quando dopo la rimonta dei LeBron all’inizio del secondo tempo, fino ad allora in svantaggio, si è data una scossa all’intera serata regalando attimi di gioco davvero entusiasmanti e di grande spessore. Le due squadre si sono combattute fino alla fine in una serie di tiri che hanno reso la partita equilibrata sino alla vittoria definitiva del team LeBron.

Non sono mancati momenti curiosi nel corso della serata, come il sipario offerto da Stephen Curry che mangiava pop corn dalla panchina o l’inno un po’ stonato e criticato di Fergie, ma hanno fatto da cornice a momenti di grande gioco e competizione dove la pallacanestro ha fatto da assoluta protagonista non deludendo le aspettative.

E il giocatore che più di altri si è messo in luce anche in quest’edizione è sicuramente LeBron, che è stato votato come MVP dell’All Star Game per la terza volta nella sua carriera, dopo aver totalizzato 29 punti, 10 rimbalzi e 8 assist con 12/17 al tiro e 4/8 da tre.

Resta James LeBron il re della serata e dell’Nba, ma nel complesso si sono distinti anche Kevin Durant (19 punti) e Paul George (16 punti) della squadra vincente e DeMar DeRozan con 21 punti e Joel Embiid con 19 punti, appartenenti alla squadra avversaria.

Peccato che per il prossimo anno i due capitani non potranno essere rieletti, ma a loro va il merito di aver reso ancora più appassionante una delle competizione più attese per chi segue l’Nba.