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Parte ufficialmente sabato 27 luglio la diciassettesima edizione della Homeless World Cup, la Coppa del Mondo riservata ai senzatetto, quest’anno di scena nell’iconico Bute Park di Cardiff, proprio nel cuore della capitale gallese, dal 27 luglio al 3 agosto.

Oltre 500 giocatori rappresenteranno 51 Nazionali per un totale di 64 squadre provenienti da tutto il mondo: come nelle ultime edizioni, infatti, ci saranno 48 team che scenderanno in campo per la competizione maschile/mista, per contendersi sei trofei a disposizione; mentre la competizione femminile vedrà partecipare 16 squadre per due categorie.

 

C’è anche l’Italia

Presente dal 2003, anche l’Italia – grazie a Nazionale solidale –  è partita in direzione Cardiff con una formazione composta da sette giocatori. Sport, solidarietà, ma anche riflessione: sul sito dell’organizzazione del torneo, infatti, sotto ogni scheda del paese che partecipa, sono presentati i dati sui senzatetto. Durante la crisi economica in Italia, il tasso di senzatetto è triplicato: nel 2016 c’erano 50.724 persone senza dimora, con un aumento di 3.000 individui dal 2011. Secondo Reuters, inoltre, la povertà in Italia ha raggiunto il suo massimo picco degli ultimi dieci anni nel 2017, con 5,1 milioni di persone che vivono in “povertà assoluta” e con il 40 per cento dei senzatetto che vive in strada da oltre quattro anni.

Storia e regole

L’idea di organizzare un torneo di calcio per senzatetto venne a Mel Young, cofondatore della Big Issue Scotland, e Harold Schmied, editore della Megaphon, durante l’International Network of Street Papers Conference tenutasi a Città del Capo nel 2001. Diciotto mesi dopo il loro incontro, venne organizzata la prima edizione della Homeless Word Cup a Graz, in Austria. Il successo ottenuto li spinse a proseguire con questo progetto che, annualmente, vede sempre maggior partecipazione.

Ogni squadra può schierare quattro giocatori, incluso il portiere. Quattro sono anche le sostituzioni disponibili durante una partita che dura 14 minuti. La squadra vincitrice si aggiudica 3 punti, i perdenti 0; in caso di pareggio, si ricorre ai calci di rigore e chi vince ottiene 2 punti, mentre gli sconfitti un punto.

Da cattedre e lavagne ai campi di calcio europei.

No no non si tratta di racconti da calcetto del giovedì sera, è la favola che avrà come protagonista la squadra gallese del Cardiff Metropolitan University, la quale avrà il prestigio di giocare i preliminari della prossima Europa League.

Un vero e proprio colpaccio per la squadra dell’omonima università, composta interamente da dottorandi e studenti di alcuni master con la grande passione per il calcio che affronteranno la FC Progrès Niedercorn, squadra di Lussemburgo che milita nella Division Nationale (massima serie lussemburghese)

Passione che viene seguita con costanza e dedizione almeno quanto gli studi.

I ragazzi si sono classificati settimi nella Welsh Premier League (massima serie gallese) e, pertanto, hanno avuto accesso ai playoff per il terzo posto gallese, che significa Europa League.


Dopo aver sconfitto in semifinale il Caernafon, hanno avuto la meglio in finale contro il Bala Town ai calci di rigore, dopo l’1-1 iniziale. Proprio il Bala Town l’anno scorso ha lasciato l’Europa League solo ai preliminari, dopo la sconfitta contro i sammarinesi del Tre Fiori di Zaccardo e Succi.

Protagonista della lotteria è stato il portiere Will Fuller, autore di tre parate dal dischetto.

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Il portiere inglese Fuller durante i calci di rigore

Contro i lussemburghesi del Progrès, il Cardiff Met parte da sfavorita.anche se il colpaccio è già stato fatto e ci potrebbero essere anche delle sorprese.

Nessuna squalifica del settore, nessuna sanzione indistinta verso chi non aveva fatto nulla. Southampton Cardiff, in Premier League, non era una partita come le altre. La prima senza Emiliano Sala, l’attaccante argentino vittima di un incidente aereo e il cui corpo è stato ritrovato nel Canale della Manica. Ceduto al club gallese dopo gli anni a Nantes, il calciatore non ha fatto in tempo a indossare i nuovi colori, pur essendo nella storia come l’atleta più pagato nella storia del Cardiff. Il match del Saint Mary Stadium assumeva così contorni drammatici, e non per lo spareggio salvezza in campo.


Minuto di silenzio prima del fischio di inizio, visibilmente provati i giocatori ospiti. Eppure, in tribuna, c’era chi non aveva né rispetto, né umanità. Due supporter del Southampton sono stati, infatti, sorpresi mentre sfottevano (a modo loro) gli avversari mimando con le braccia le ali di un aeroplano. Un gesto senza senso che però non è passato inosservato. Ripresi dalle telecamere dello stadio, sono stati arrestati dalla polizia, ma non solo. Dovrebbero anche ricevere un Daspo di tre anni. I Saints hanno prontamente condannato l’accaduto:

Il Southampton Football Club conferma che i due tifosi sono stati arrestati e che i loro dati sono stati presi dalla polizia nel corso dell’incontro con il Cardiff. Continueremo a collaborare con la polizia per individuare altre persone che possono aver compiuto gesti contro i tifosi del Cardiff. Tale comportamento non sarà tollerato a St Mary’s: il club terrà una posizione estremamente dura nei confronti di chiunque sia coinvolto e intende bandire i sostenitori identificati

E così, mentre in Italia ci si arrovella il cervello su quali settori squalificare a causa di cori beceri, in Inghilterra la certezza della pena va di pari passo con la responsabilità penale personale. Era già accaduto nei mesi scorsi prima con Aubameyang e poi con Sterling, vittime di insulti razzisti. Subito identificati, nel primo caso erano stati prontamente arrestati. Non è difficile, basta volerlo. In Italia, probabilmente, manca proprio questo.

Alla viglia della Finale di Champions League di domani sera a Cardiff, hanno parlato alla stampa i protagonisti di casa Juve.

mister allegri

“In questo momento la squadra ha la cattiveria e la convinzione giuste per portare a casa la Champions. Dovremo pensare solo a fare le cose giuste nella finale, senza pensare a cosa è successo 20 anni fa, o 10 anni, o 50….”. Così Massimiliano Allegri. “La Juventus è cresciuta molto, rispetto a due anni fa la convinzione è diversa”.

dani alves

“Giocheremo senza avere alcuna paura del Real, della sua storia, del suo palmares. Giocheremo per vincere, con allegria”. Lo dice Dani Alves, terzino brasiliano della Juve, prima della finale Champions di Cardiff.
“Non e’ una sfida tra me e il Real – ha aggiunto Alves, che ha gia’ vinto la Champions col Barcellona – Certo per me sarebbe la ciliegina sulla torta. Siamo a un passo dal sogno, vogliamo entrare nella storia”.

buffon

“Per me la finale di domani è una partita più speciale che per altri, per questione di età. La voglio quindi giocare senza potere avere nessun tipo di rimpianto, questo è il mio imperativo”. Così Gigi Buffon. “So che una mia ottima prestazione potrebbe aiutare la squadra: è il regalo più grande che potrei farei compagni”.