Tag

bundesliga

Browsing

22 settembre 2015, all’Allianz Arena, il Bayern Monaco è sotto 1-0 all’intervallo contro il Wolfsburg. Caligiuri ha segnato la rete del vantaggio e per poco il portiere Manuel Neuer non combina la papera più colossale della stagione con un’uscita scellerata a centrocampo, salvato soltanto dal palo scheggiato da Guilavogui con una conclusione dai 50 metri.

Il Wolfsburg è la squadra che si è piazzata seconda in Bundesliga nella scorsa stagione, ha vinto la DFB-Pokal, la coppa di Germania, e ad agosto ha alzato al cielo anche la Supercoppa proprio contro i bavaresi. Avversario tosto, insomma, e per di più l’allenatore spagnolo ha deciso di iniziare la sfida con Robert Lewandowski in panchina.

 

E proprio dalla panchina, a inizio ripresa, si alza per entrare nella storia del calcio mondiale. Non una, ma ben cinque volte. Il polacco entra in campo al 46′ e già al 51′ riusce a segnare l’1-1. Bel gol, da posizione defilata. Passano solamente 50 secondi e ne piazza un altro, da fuori area, di quei tiri che ti entrano perché senti di essere in giornata e basta solamente calciare. Al 55′ ancora un gol, ancora di Lewandowski. Mai, nella storia della Bundesliga, un giocatore ci aveva messo così poco per segnare una tripletta: appena 3 minuti e 19 secondi. Ma il meglio doveva ancora arrivare. Al 57′ l’attaccante polacco cala il poker, 4-1, l’Allianz Arena è in visibilio, ma deve ancora trattenersi per la quinta, bellissima, rete che arriva al 60’.

In soli 9 minuti è riuscito a entrare ben 4 volte nel Guinness dei Primati: la tripletta, la quaterna e la cinquina più veloci. E per essere stato il primo a segnare 5 gol entrando dalla panchina. Gol, gol, gol, gol, gol, un pokerissimo di reti che sgretola il Wolfsburg e qualsiasi record precedente della Bundesliga.

Risultati immagini per lewandowski 5 gol

La reazione di Pep Guardiola è epica almeno quanto la cinquina, mentre l’anno scorso – era il 2018 – Robert ha pubblicato in tweet nel quale, con molta onestà e ironia, ammette di non aver ancora capito come c’è riuscito:

 

Il 27 maggio 2019, per i tifosi dell’Union Berlin, rimarrà sempre una data storica, da tatuare nei ricordi indelebili della propria vita. Al termine del doppio spareggio contro lo Stoccarda, la squadra di Berlino Est ha conquistato la prima storica promozione in Bundesliga, la massima serie tedesca.

Un sogno divenuto realtà per migliaia di sostenitori che hanno sempre e solo visto giocare i loro beniamini in seconda divisione o anche in terza e quarta serie. Un legame viscerale lega supporter e società, da sempre “unione” per l’appunto e il prossimi 18 agosto, l’Union Berlin farà il suo debutto con la prima partita della stagione 2019-2020.

Il club rosso di Berlino sarà la 56^ squadra a fare il debutto assoluto in Bundesliga e il primo match, in casa allo Stadion An der Alten Försterei, sarà contro l’RB Lipsia, società mal vista dai tifosi di Köpenick. Per ringraziare i tifosi defunti che nei decenni hanno continuamente sostenuto il club e che ora non potranno essere presenti alla prima storica stagione nella massima serie, l’Union Berlin ha lanciato la campagna “Finally there”: per il primo match casalingo, al costo di 13 euro, amici e parenti potranno inviare delle foto dei propri cari e la società li stamperà in banner di 70x70cm, realizzati con un tessuto in grado di resistere a strappi e intemperie. Le immagini verranno affisse tutte assieme all’interno dello stadio.

Il prezzo, poi, è altamente simbolico: 13 euro, infatti, è il costo di un posto in piedi allo stadio, quasi a voler sottolineare ancor di più la presenza di chi non c’è più.  La campagna è stata lanciata dal gruppo Alt-Unionern, insieme al fan club Eisern V.I.R.U.S. e l’Eisernen Botschaftern. E ancora un volta riecheggia forte il motto dei tifosi:Einmal Unioner, Immer Unioner” – Una volta Unioner, per sempre Unioner.

Quando è sceso in campo in molti pensavano che sarebbe diventato un grande calciatore, il Borussia Dortmund (squadra proprietaria del suo cartellino) ha sempre creduto in lui, anche nei momenti più difficili. Ora però per il 21enne Dario Scudieri è momento di voltare pagina perché, dopo il grave infortunio di due anni fa, i medici gli hanno consigliato il ritiro dal calcio giocato.

Risultati immagini per dario scuderi
Dario Scuderi in azione con il suo Dortmund II

Sì perché il terzino originario di Paternò è rimasto coinvolto in un gravissimo infortunio durante un match di Youth League (la Champions League Primavera) nel 2016 con il suo BVB II contro il Legia Varsavia. In quella partita l’allora sedicenne difensore si è rotto il crociato, il menisco e tutti i legamenti del ginocchio, con seri problemi di circolazione del sangue lungo tutta la gamba, che ha fatto ipotizzare addirittura un’amputazione.

Per lui si erano fatti avanti ad augurargli il meglio campioni come Totti, Neymar e Iniesta attraverso i social.

Un vero e proprio dramma per un ragazzo che aveva in mente soltanto il calcio. Ora, dopo 9 operazioni, Dario è tornato alla normalità e a correre anche se non potrà più giocare a calcio. Tuttavia il Borussia Dortmund gli ha voluto dare una seconda possibilità.


Il club giallonero ha intenzione di offrirgli un posto all’interno dello staff delle giovanili. Una possibilità di continuare a crescere in un club importantissimo qual è il Dortmund, non da calciatore ma da collaboratore tecnico.

Il giovane Scudieri ha apprezzato tantissimo il gesto della squadra in cui è cresciuto e che gli ha permesso di esordire anche nelle giovanili dell’Italia (tra cui due presenze con l’U19).
La società, dopo l’infortunio, ha offerto gli studi in Management dello Sport. Certo lui avrebbe sicuramente voluto ritornare a calpestare l’erba in campo, ma il rischio è troppo grande ed è per questo che con razionalità ha preferito dire basta con il calcio giocato, accettando un ruolo da collaboratore.

Una nuova vita per il giovanissimo Scuderi, comunque nel mondo del calcio.

Molti pensano sia una svolta, altri credono che sia pura normalità, una cosa è certa l’allenatrice tedesca Inka Grings sarà la prima donna ad allenare una squadra maschile tra le prime quattro leghe della Germania.

E c’è chi si stupisce per un sold out alla partita Juventus – Fiorentina donne all’Allianz Stadium o a un Atletico Madrid – Barça, mbah!

La squadra in questione è la SV Straelen, formazione che milita in Regionalliga West (IV Divisione), e sarà appunto guidata dall’ex calciatrice della nazionale tedesca.

La quarantenne Inka Grings è appunto già famosa a livello nazionale dati i trascorsi sul campo. Ritiratasi nel 2014, con la maglia della Germania vanta 96 presenze e 64 reti (è miglior marcatrice) tra 1996 e il 2012, mentre nei club detiene il record di reti in Frauen-Bundesliga, ben 314.

Risultati immagini per inka grings germania
L’esultanza di Inka Grings dopo uno dei tanti gol messi a segno in nazionale

Da qualche anno ha appeso gli scarpini e ha deciso di diventare allenatrice: la prima esperienza è stata a Duisburg, come tecnico della formazione femminile.

L’allenatrice sostituisce Marcus John e le spetta un arduo compito: salvare la situazione dello Straelen. La formazione è al 13esimo posto in classifica e, a 7 giornate dalla conclusione del campionato, ha 8 punti di vantaggio sul Wiedenbruck terz’ultimo.

Lo Staelen è un club abbastanza prestigioso in Germania: fondato nel 1919 come polisportiva in cui si praticavano discipline come la pallacanestro, karate, badminton, pallamano e pallanuoto.

Sono felice che Inka abbia accettato, ha molte energie e ora potrà rimboccarsi le maniche

Ha ribadito il presidente della società, Hermann Tecklenburg, che ha sottolineato di conoscere Grings da più di vent’anni dato che da sempre è stata colonna portante del calcio femminile tedesco.

Inka Grings inizia a giocare all’età di sei anni e cresce con ottime doti d’attaccante. A 18 anni è un punto di forza del Rumeln-Kaldenhausen (poi diventato Duisburg) con cui ha giocato 16 stagioni vincendo in una sola occasione ma in cui per ben 6 volte è stata la regina del gol (nel 1999/2000 record di 38 reti).

Sono stati il simbolo della Germania vincente del Mondiale 2014 ma ora per loro non c’è più spazio nella nazionale tedesca.

Stiamo parlando di Hummels, Boateng e Müller, lasciati a casa dal commissario tecnico Joachim Löw in vista del futuro e di quelli che saranno gli impegni della nazionale per i prossimi mesi.

Una scelta drastica e forse anche un po’ lesiva nei confronti dei tre calciatori del Bayern Monaco. Almeno è quello che pensano i vertici societari del club bavarese che valutano “discutibili i tempi e le circostanze dell’annuncio della decisione ai giocatori e all’opinione pubblica” dato anche il momento delicato della stagione che si sta apprestando a vivere la squadra di mister Kovac.

Una decisione forte quella presa dal ct Löw, soprattutto perché i tre “senatori” sono stati i pilastri della Germania trionfante, oltre al fatto che comunque non sono ancora in età pensionabile poiché hanno tutti ancora trent’anni.

Risultati immagini per boateng hummels muller
Il blocco bavarese

Per l’allenatore si tratta di una nuova idea o comunque una scossa per far ripartire il progetto del calcio tedesco dopo il flop al Mondiale di Russia 2018, con l’uscita della Germania ai gironi, e in Nations League, con il passaggio in Serie B.

Partendo dalla difesa, Jerome Boateng e Mats Hummels sono stati i centrali davanti al portiere Manuel Neuer che ha guidato la Germania nel Campionato del Mondo in Brasile nel 2014, per quello che è stato il blocco Bayern.

Risultati immagini per boateng germany
Jerome Boateng con la maglia della nazionale tedesca

Con il Die Mannschaft il difensore d’origine ghanesi ha collezionato 76 presenze con debutto il 10 ottobre 2009, partita valida per le qualificazioni ai Mondiali 2014 contro la Russia vinta per 1-0 dai tedeschi e con l’espulsione del difensore (impiegato da terzino).

Hummels, invece, ha esordito nel 2010 in un’amichevole contro Malta subentrando a Tasci. Da quando il difensore è stato protagonista prima nelle annate magiche con il Borussia Dortmund e poi nei trionfi con la maglia del Bayern, non ha mai saltato nessun impegno con la nazionale.

Scalpore ha fatto anche il ben servito nei confronti di Thomas Müller. L’attaccante tuttofare del club bavarese non sta vivendo la sua miglior stagione ma addirittura pensare a un suo addio alla Germania. In carriera ha totalizzato 100 gettoni con 38 reti.

Risultati immagini per boateng hummels muller
Thomas Müller con la Coppa del Mondo tra le mani

La nazionale tedesca, quindi, volta pagina e fa partire un ciclo nuovo, con nuovi calciatori per centrare nuovi obiettivi. Unico comun denominatore: Joachim Löw, lui è ancora sulla panchina anche se non ha più scuse per fallire.

Nel segno di Robert Lewandowski.

Che l’attaccante polacco sia uno dei protagonisti indiscussi degli ultimi anni di Bundesliga si sa, come si sa anche che ha abbattuto una serie di record personali e di squadra.

Il centravanti del Bayern, però, non è mai sazio e continua a fare quello che gli riesce sempre meglio: fare gol.

Nell’ultimo match di campionato in trasferta al Borussia Park di Mönchengladbach, la punta ha segnato una doppietta che gli ha permesso di tagliare un altro importante traguardo in carriera: 195 reti e primato (insieme al peruviano Claudio Pizarro) come miglior marcatore straniero in Bundesliga.

A quasi 32 anni, il bomber polacco ha raggiunto una cifra mostruosa (e che sicuramente migliorerà), lasciando il secondo posto a Pizarro. In effetti per Lewandowski la strada è in discesa perché il peruvino ha oltre 40 anni e non ha più quella continuità che invece ha il polacco. Per questo motivo raggiungere anche quota 200 non è più una chimera. Salvo sorprese, dunque, Lewa sarà il calciatore non tedesco ad aver realizzato più marcature in Bundes con largo vantaggio.
Sorprese che possono essere anche legate alle voci di mercato che per qualche ora l’hanno accostato all’Inter se Mauro Icardi dovesse lasciare Milano a fine stagione.

Il capitano della nazionale polacca in questa stagione è a quota 15 gol e con una media di 30 nelle ultime tre stagioni. Rispetto a Pizarro, tra l’altro ex compagno di squadra in Baviera, ha 10 anni in meno e con una media realizzativa migliore.
Lewandowski trova la rete ogni 113 minuti in media in Bundes, dietro solo al leggendario Gerd Müller. Il sudamericano, invece, che ha segnato tre gol nella stagione 2018/19, ha una media di una rete ogni 156 minuti dal suo primo gettone col Werder Brema nel lontano 1999.

Dalla sua, però, Pizarro non vuole mollare e ha anche altri due record difficili da battere: primo giocatore a segnare almeno una volta in 21 anni consecutivi nella massima serie tedesca e giocatore più anziano a segnare una rete.

E anche gli spagnoli si sono stancati!

Non piace proprio a tutti il campionato “spezzatino” e, dopo la Germania, anche la Liga ha deciso di dire stop  al Monday Night.

Le proteste dei tifosi hanno fatto sì che le partite del lunedì sera saranno abolite, così da accontentare il pubblico sugli spalti e remare un po’ contro le pay tv.

In effetti non piace proprio a tutti questo calendario che da anni lascia un po’ vago l’appassionato, il quale ha perso la routine della partita domenicale.
È così la federcalcio spagnola ha deciso di accodarsi a quella tedesca e ha preso questa drastica decisione. In realtà sotto esame c’è anche la partita del venerdì sulla quale, però, non è stata data nessuna conferma d’abolizione.

L’annuncio è stato dato direttamente dal presidente della federazione spagnolo, Luis Rubiales

A partire dalla prossima stagione, la Liga si giocherà al sabato e alla domenica. Vediamo cosa fare per i venerdì, se si arriva a un accordo che va bene per tutti. Gli affari sono importanti ma contano più i tifosi.

Come detto la Liga segue la Bundesliga.

Risultati immagini per eintracht monday night
La protesta dei supporters dell’Eintracht Francoforte di qualche mese fa

Le continue lamentele dei tedeschi hanno “costretto” qualche mese fa la federazione calcistica della Germania a cancellare l’appuntamento del lunedì sera. E così è stato anche per gli iberici.

Una tradizione che, a quanto pare, non piace a tutti. Sono stati gli inglesi i primi a lanciare il match del Monday Night nel lontano 17 agosto 1992. La partita è stata Manchester City – Queens Park Rangers, giocatasi al Maine Road e terminata 1-1.

Risultati immagini per i don't like mondays football
I tifosi dello United of Manchester che hanno espresso lo scarso feeling con il lunedì

Sebbene abbia ancora successo ci sono anche molti tifosi d’oltremanica che si sono stufati della partita del lunedì. Tuttavia difficilmente per ora la federazione inglese cambierà idea.

Stessa situazione vale per l’Italia. In tanti si sono ribellati per questo continuo caos legato alle partite che, tra l’altro, ha suscitato non pochi problemi anche alla società della Lazio. I biancocelesti, infatti, sono stati costretti a saltare il match casalingo contro l’Udinese e, a causa del fitto calendario, tuttora non si sa quando sarà recuperata.
Comunque sia, nonostante non si è soddisfatti dell’esito dello “spezzatino” calcistico, al momento Lega e Figc vanno a braccetto: ci sono in ballo molti milioni di euro.

Con il Bayern Monaco ha trascorso due stagioni e mezzo in cui ha avuto modo di alzare due Meisterschale, due Coppe di Germania, una Champions League e un Mondiale per club e, pertanto, Xherdan Shaqiri conserva un bellissimo ricordo del tempo trascorso in Baviera.

Questa sera nell’ottavo di finale di Champions League tra Liverpool – Bayern, lo svizzero di origine balcanica all’Anfield affronta per la prima volta i tedeschi da ex di lusso. Nonostante l’addio nel gennaio del 2015 per scarsità di utilizzo, a causa della presenza di Robben e Ribery, l’esterno offensivo è rimasto legato alla squadra, ai tifosi e alla città.

Durante la conferenza stampa della vigilia ha ribadito questo pensiero palesando anche un po’ di nostalgia e lasciando aperte soluzioni per un suo futuro ritorno.

Tornare al Bayern? Perché no! Porto sempre il Bayern nel mio cuore, sarebbe interessante ed emozionante.

Parole al miele per la squadra che gli ha permesso di fare il salto di qualità dopo le bellissime e vincenti annate al Basilea, in Svizzera. In bacheca ha avuto modo di aggiungere tanti trofei, soprattutto nella stagione 2012/13. In quell’annata i tedeschi sono stati gli assoluti protagonisti in Germania, in Europa e nel Mondo.

Risultati immagini per shaqiri bayern
Shaqiri che abbraccia l’allenatore tedesco Heynckes nella storica annata 2012/13

Dopo l’esperienza in Baviera, c’è stata la parentesi poco felice all’Inter e poi le buonissime stagioni in Premier League con lo Stoke City. Lo scorso luglio è arrivata la chiamata da Jurgen Klopp, ex allenatore avversario del Dortmund ai tempi del Bayern. Piano piano è riuscito a ritagliarsi il suo spazio nella formazione dei Reds e questa sera potrebbe essere un’arma in più da poter sfruttare nei novanta minuti in casa.
Perché per stasera e per la gara di ritorno, Shaqiri ne avrà solo per il Liverpool.

In un calcio in cui si corre di più, si gioca di più, si spende di più e dove l’attaccamento alla maglia è sempre più un miraggio ci sono ancora quei calciatori “veterani” o forse “anzianotti” che riescono ancora a tener testa nonostante l’età.

Se per il calcio italiano Francesco Totti e Gigi Buffon sicuramente rappresentano gli ultimi calciatori a smettere ben oltre i 40 anni e a livelli altissimi, anche negli altri maggiori campionati europei ci sono “vecchietti” che si fanno ancora notare.

L’ultimo in ordine cronologico è stato il peruviano Claudio Pizzarro in Bundesliga. Il sudamericano infatti ha segnato il nuovo record di goleador più longevo nella massima seria tedesca.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Es algo muy especial y me siento muy orgullloso!! Muchas Gracias a todos por las felicitaciones y por el apoyo!!!

Un post condiviso da CP14 (@claupiza14) in data:

Nel match giocato a Berlino contro l’Hertha, all’età di 40 anni e 136 giorni, Pizarro direttamente da calcio di punizione ha insaccato la rete che è valso il pareggio per il Werder Brema al 96esimo minuto. Un gol che però ha segnato la storia della Bundes e che piazza il peruviano tra i marcatori più anziani del campionato. E questo record lo realizza chi di gol in Germania né ha segnati bizzeffe durante la lunga carriera da professionista, oltre ad aver vinto tutto durante le stagioni al Bayern Monaco e la Coppa di Germania col Werder nel 2009.

SERIE A: BILLY COSTACURTA O SVEND HANSEN?

Su tanti dati statistici è Alessandro Costacurta l’anziano ad aver segnato una rete in Serie A. L’ex difensore del Milan il 19 maggio 2007 a 41 anni e 25 giorni al 57 minuto di gioco segna da calcio di rigore il momentaneo 2-2 contro l’Udinese, in quello che è stato l’ultimo match della sua carriera davanti al pubblico di San Siro.

Tuttavia se facciamo un tuffo agli anni ’50, precisamente nella stagione 1950/51, il centrocampista danese dell’Atalanta, Svend Hansen, il 29 aprile 1951 segna la rete del momentaneo 2-1 per la Dea alla venerandissima età di 44 anni e 282 giorni. Quel campionato lo vinse il Milan con un altro scandinavo come protagonista: il goleador svedese Nordahl che, in quella stagione, realizzò 34 gol.

PREMIER LEAGUE: TEDDY SHERINGHAM
Risultati immagini per sheringham west ham 2006
Sheringham è uno dei calciatori che ha disputato più partite nella storia del calcio inglese

Non ci sono dubbi invece nel campionato inglese. All’età di 40 anni e 262 giorni è l’ex bomber del Manchester United a detenere questo speciale record. Nell’ultima stagione in Premier, quando il numero 10 vestiva la maglia del West Ham United, Sheringham segna la rete del 2-1 contro il Portsmouth nel Boxing day del 2006.

LIGUE 1: BENJAMIN NIVET

In Francia è il centrocampista del Troyes, Benjamin Nivet, il goleador vecchietto con 41 anni e 116 giorni. Classe 1977, il transalpino tuttora è ancora nella formazione della piccola città francese anche se in Ligue 2. La sua ultima marcatura nel massimo campionato risale al 28 aprile 2018 quando ha realizzato il secondo gol contro il Caen, nel match chiusosi sul 3-1. Per lui, capitano e numero 10 della squadra, una rete speciale non solo per l’età ma anche per il gesto tecnico: un colpo di tacco degno dei migliori fantasisti della storia del calcio.
Occhio però a Buffon!

LIGA: DONATO
Immagine correlata
Il brasiliano Donato è stato uno dei difensori con più presenze nel Deportivo

Per trovare l’anziano goleador nel campionato spagnolo dobbiamo fare un salto di quasi sedici anni. Il difensore brasiliano del Deportivo La Coruña Donato Gama da Silva, più noto come Donato, realizza a 40 anni e 137 giorni il gol del più longevo calciatore della storia della Liga. La rete viene messa a segno il 17 maggio 2003 nel match tra Deportivo – Valencia, finito 2-1 per i Taronja.

Mettete che state giocando contro la seconda in classifica, la squadra che ha il miglior attacco con una media di oltre due gol a partita. Mettete che voi siete al quarto posto, giocate in casa, in una bolgia calorosa che spinge fino al 97’ per trascinare la squadra nella risalita della classifica. Una partita sentita contro una nobile retrocessa che vuole affrettare i tempi per ritornare nella massima serie. E poi c’è il ragazzo ex di turno che, dopo 20 secondi, decide che è arrivato il suo momento e di indirizzare le sorti della sfida con una prodezza irreale.

Facciamo un po’ di ordine: giovedì sera 31 gennaio si è giocato il posticipo della 2.Bundesliga tra Union Berlin e Colonia. La stagione è ripresa proprio negli ultimi giorni di gennaio dopo la sosta invernale con una classifica decisamente interessante nelle parti alte: c’è l’Amburgo che è primo a 40 punti e prova a staccarsi dalle inseguitrici, al secondo posto c’è, come detto, il Colonia a 36, a 34 il St. Pauli che è incappato in una sconfitta e a 31 l’Union Berlin, la squadra di Berlino Est.

Risultati immagini per marcel hartel

E’ migliore attacco contro migliore difesa, quasi da dentro o fuori per i rossi berlinesi, ci si aspettava una partita bloccata e tesissima, di fatto la tensione è rimasta alta fino alla fine con un espulso per l’Union, ma dopo 22 secondi i padroni di casa sono passati in vantaggio. Con i 22.012 spettatori dello stracolmo An der Alten Försterei increduli per il gol capolavoro di Marcel Hartel.

Hartel che è nato proprio a Colonia 23 anni fa e si è fatto tutta la trafila, dalle giovanili fino all’Under 19. E che non aveva ancora segnato in stagione. Fischio di inizio, palla che arriva al portiere dell’Union che la smista subito sulla destra per il terzino Trimmel, passaggio forte a cercare la punta centrale Polter che stoppa male, ma serve sull’esterno destro Abdullahi che alza la testa, vede Hartel solo in area e lo serve con un cross delicato. Il numero 7 va incontro alla sfera, anticipa il difensore un po’ stordito, controlla con un colpo di petto che alza la palla tanto quanto basta per non pensarci su due volte: si sistema con il corpo, defilato rispetto alla porta, si coordina con un precisa rovesciata che beffa il portiere avversario Horn.

“Unglaublich”, incredibile, echeggia dalle curve, l’allenatore dell’Union Berlin, Urs Fischer è incredulo, tutti fanno festa tranne proprio Hartel che non esulta come classico – quanto inutile – gesto di rispetto verso la squadra che l’ha cresciuto. Trattiene l’euforia, ma sa benissimo cosa si è inventato. In una partita delicatissima, in un momento che ha colpito nell’animo il Colonia che ha perso per 2-0.