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Torna la Nations League e tornano anche le belle partite tra le varie nazionali europee, se l’Italia se la vedrà con il Portogallo sabato 17, oggi iniziano diversi match tra cui l’affascinante Croazia – Spagna allo stadio Maksimir di Zagabria.Una partita prestigiosa per due nazionali che in questo 2018 hanno avuto un andamento un po’ altalenante.

La Croazia ha una forte impronta “italiana” grazia alla folta presenza di giocatori che militano in Serie A, è stata protagonista al Mondiale di Russia, arrivando fino in finale, battuta solo dalla Francia, ma in Nations League ha raccolto solo un misero punto finora e rischia la retrocessione in Serie B.
La partita più significativa è stata il roboante 6-0 subito proprio contro la Spagna.

La Spagna, insieme alla Germania, è stata la delusione del Mondiale iniziata con l’esonero di Lopetegui pochi giorni prima del torneo. In Nations League è partita con un altro appeal, anche se la sconfitta contro l’Inghilterra ha rievocato brutti incubi.

Come detto la Croazia questa sera cercherà di fare il risultato per rialzare la testa ed evitare la retrocessione. Tra protagonisti ci saranno proprio gli otto calciatori della nostra Serie A.
Il ct Dalic ha convocato gli interisti Vrsaljko, Brozovic e Perisic, il laziale Badelj, il napoletano Rog, l’atalantino Pasalic, il cagliaritano Bradaric e il viola Pjaca.
Non convocato lo juventino Mandzukic dato che ha dato l’addio agli scaccati poco dopo il Mondiale.

Per Dalic il centrocampo resta comunque l’arma in più della nazionale con tanta qualità e quantità. La qualità è quella di capitan Modric, di Rakitic e di Marcelo Brozovic, perno imprescindibile degli undici nerazzurri di mister Spalletti. C’è chi in estate ha sognato un trasferimento anche del numero dieci del Real Madrid ad Appiano Gentile.

La quantità è dettata da Badelj e Rog. Il centrocampista della Lazio non è ancora al 100% a causa di piccoli infortuni che lo hanno un po’ limitato in questa prima parte di stagione, mentre Marko Rog, nonostante non abbia molti minuti nelle gambe a causa del continuo turn over di Carlo Ancelotti al Napoli, ha ben figurato quando ha giocato. In panchina saranno anche il regista Bradaric e Mario Pasalic. Per il cagliaritano sarà comunque un modo per “rubare” altri consigli a due campioni come Modric e Rakitic.

Some Vrsaljko con la maglia della nazionale croata

Titolarissimi saranno gli altri due interisti Vrsaljko e Perisic. I due sono stati altri importanti protagonisti dell’exploit in Russia, purtroppo però non si sono ancora visti al massimo con la maglia dell’Inter in questa stagione. Il terzino è stato prelevato dall’Atletico Madrid per sostituire Cancelo, fino a causa anche di molti acciacchi non ha reso come ci si aspettava.
Discorso abbastanza simile per Ivan Perisic, l’esterno non ha dato quell’incisività offensiva che si attende da lui per dare il giusto supporto al capitano nerazzurro Mauro Icardi.

Panchina invece per il numero 10 della Fiorentina Marko Pjaca. Dopo una partenza positiva, il talento croato ha perso un po’ la bussola così come tutta la viola che non riesce più a vincere. Difficile il suo impiego dal primo minuto, ma forse il ct Dalic darà a lui una possibilità a partita in corso anche in base al risultato.

Per le Furie Rosse solamente un italiano tra i convocati ed è il milanista Suso. La qualità per i spagnoli è dettata soprattutto dai madridisti e dai catalani.

Sembra Holly e Benji, ma è accaduto davvero in Champions League. Marcelo Brozovic, nel secondo tempo di Barcellona Inter, ha escogitato qualcosa di geniale per fermare la punizione blaugrana. Non c’era Messi, infortunato nella gara di Liga con il Siviglia, ma il pericolo era comunque grosso. Sulla palla il pistolero Luis Suarez, che calciato la palla rasoterra. Il centrocampista croato, posizionato dietro la barriera, si è lanciato in scivolata nello stesso momento del tiro. Il pallone è stato intercettato proprio dalla schiena di Brozovic, sventando così un’occasione per i padroni di casa. Poco male per la squadra di Valverde, che ha poi raddoppiato con Jordi Alba chiudendo il match 2-0.

 

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Ecco a voi la mossa del coccodrillo 🐊 #epicbrozo 🤔

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Il gesto dell’interista, diventato subito virale, resta comunque pittoresco anche se ha avuto nella storia i suoi emuli. Ecco i casi più particolari.

Il rigore di seconda – Sempre al Camp Nou, il 14 febbraio 2016, Messi e Suarez hanno sperimentato con successo il rigore di seconda contro il Celta Vigo. Questo tipo di gesto non è vietato dal regolamento ma resta comunque rischioso se non calciato bene.

Il precedente più famoso è Ajax Helmond Sport del 1982. Il penalty è passato alla storia perché si è trattato di un vero proprio triangolo tra Johan Cruyff e Jesper Olsen.

Attenzione perché la scelta di battere in questo modo un calcio di rigore può anche essere eseguito male. Chiedere a Pires e a Henry. Durante Arsenal Manchester City del 2005 il duo dei Gunners fu protagonista di una scena comica che non fece onore al loro talento.

Lo scorpione Higuita – La prodezza più curiosa su un campo di calcio è probabilmente la mossa dello scorpione del portiere colombiano. René Higuita, che in carriera realizzò anche 45 gol, preferiva parare con i piedi piuttosto con le mani. Ma il suo modo di intercettare i palloni era assolutamente fuori dal comune.

Cuauhtémoc Blanco – Stringere il pallone tra i piedi, saltare e lasciare al palo gli avversari. La trovata bizzarra era del messicano Blanco che brevettò la cosiddetta cuauhtemiña.

La buca di Maspero – 14 ottobre 2001, stadio Delle Alpi di Torino, derby tra Juventus e granata. Bianconeri avanti 3-0 nel primo tempo, prima di subire la clamorosa rimonta del Toro fino al 3-3. All’89’ la Juve ha la possibilità di vincere la partita con un rigore. Prima della battuta di Salas, Maspero si avvicina al dischetto e inizia a scavare una piccola buca. Il cileno non si accorge di niente e, forse anche a causa di quella zolla, calcia alto il rigore della possibile vittoria.

I calci piazzati del Catania – Le punizioni e i calci da fermo del Catania di Walter Zenga (2008-2009) sono diventati un must della categoria “stranezze del calcio”. Tutto merito di Gianni Vio, assistente del tecnico, pioniere della cosiddetta “confusione organizzata”. Secondo Vio, solo su calcio d’angolo, esistono 4830 soluzioni. Una delle varianti prevede anche il pantaloncino abbassato per distrarre il portiere.

 

Sarà un derby speciale, il prossimo Milan–Inter, anzi sarà un derby mondiale: le stime parlano di 643.165.764 persone che seguiranno la partita in tv da ogni parte del pianeta. Ma non solo: anche la tribuna stampa di San Siro sarà composita con 250 giornalisti accreditati pronti a scommettere su chi sarà più decisivo tra Donnarumma o Icardi, tra Niang o Handanovic.
E’ il derby, dunque, anche dei giovani, delle possibili sorprese per alcuni o della prova di maturità per altri; di chi, insomma, potrebbe ritagliarsi uno spazio importante durante i prossimi Mondiali del 2018 in Russia. E proviamo a immaginare, pescando dalle rose di Milan e Inter, l’11 migliore in prospettiva. Il modulo è il 3-4-3.

Portiere

Gigio Donnarumma: nel 2018, il giovane talentuoso portiere del Milan avrà 19 anni. Anche se Buffon dimostra ancora di essere una garanzia tra i pali e vero leader nello spogliatoio, il ragazzotto è il futuro della Nazionale italiana e, se diamo per sicura la sua convocazione in Russia, è auspicabile anche un suo impiego;

alessio-romagnoli

Difesa

Jeison Murillo: anche se la sua Colombia ha perso 3-0 nell’ultima sfida contro l’Argentina ed è momentaneamente a due punti dal quarto posto che significa qualificazione matematica per Russia 2018, il difensore dell’Inter, classe 1992, è una certezza nelle retrovie della Nazionale sudamericana;

Alessio Romagnoli: da acquisto troppo costoso per il suo reale valore (il Milan l’ha preso dalla Roma a 25 milioni) a incrociare le dita (e relativi scongiuri dall’altra sponda di Milano) per vederlo in campo nel derby. Ha il numero 13, come quello di Alessandro Nesta, non da poco. In Nazione ha esordito lo scorso 6 ottobre 2016, a 21 anni, giocando titolare nella partita pareggiata 1-1 contro la Spagna. Il Milan e Ventura possono sorridere: il ragazzo si farà;

Miranda: a suo modo, può essere una sorpresa. Il centrale brasiliano dell’Inter non è più tanto giovane (nel 2018 avrà 34 anni), ma è stato in grado di conquistare il posto nella difesa del Brasile, spodestando Thiago Silva e David Luiz. Ma il difensore esploso nel San Paolo e portato in Europa dall’Atletico Madrid, è una garanzia: con lui in campo, la Nazionale carioca, ha perso solo contro il Cile nell’ottobre 2015; poi tre pareggi e otto vittorie;

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Centrocampo

Manuel Locatelli: il The Guardian l’ha inserito nella lista dei migliori cinquanta calciatori nati nel 1998. Le premesse ci sono tutte. Il ragazzo di 18 anni ha segnato il suo primo gol in Serie A con un bel gol da fuori area, nella partita vinta per 4-3 contro il Sassuolo, dopo essere subentrato a Montolivo. Qualche settimana dopo ha castigato anche la Juventus nella vittoria per 1-0. Personalità e piedi buoni per il centrocampista. Al momento è stato convocato dal ct Di Biagio dell’Under-21, ma una coppia Verratti-Locatelli sarebbe affascinante, non trovate?

João Mário: all’Inter, società e tifosi, aspettano di vedere il reale potenziale del portoghese, acquistato quest’estate dallo Sporting Lisbona e tra i protagonisti del trionfo del Portogallo nell’Europeo francese. In patria ha fatto vedere ottime cose in qualità di mediano, in Serie A, complice il disastroso inizio di stagione dei neroazzurri, ha avuto difficoltà a caricarsi sulle spalle le responsabilità del controcampo. A 23 anni c’è tempo ancora per crescere e diventare leader anche della sua Nazionale;

Suso: è maturato nel Genoa, succursale per certi versi del Milan. Da possibile meteora rossonera, da quando Montella siede sulla panchina, il fantasista spagnolo sta diventando sempre più prezioso e pedina insostituibile. Fosforo e piedi buoni per il 23enne di Cadice che in Serie A sta dimostrando personalità. Sarà, però, sufficiente per trovare una maglia nella Spagna dove il tasso tecnico è estremamente elevato? Intanto il ct Lopetegui, nell’ultimo giro di partite l’ha inserito nella lista dei pre-convocati. Anche se nel suo ruolo c’è Isco, Lopetegui conosce molto bene Suso, avendolo già convocato negli anni scorsi con le nazionali giovanili, Under-19 e Under-21. Bisogna crederci;

Marcelo Brozović: la sua Croazia ha un girone di qualificazione molto abbordabile. Il primo posto in classifica e una buona chance di arrivare in Russia è, dunque, abbastanza possibile. La sua è stata un’estate travagliata, tra voci di calciomercato e difficoltà nel trovare continuità tra i vari allenatori, ma il centrocampista 24enne dell’Inter, cresciuto tantissimo dal suo arrivo in Italia nel gennaio 2015, è il giocatore di maggior spessore e tecnica tra le pedine a disposizione di Pioli. E’ stato convocato per i Mondiali 2014 senza aver mai vestito la maglia della Nazionale maggiore in precedenza;

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ATTACCO

Gabriel Barbosa, Gabigol: troppi punti interrogativi aleggiano attorno a lui e alla sua esperienza interista. Il 20enne brasiliano, messosi in luce nell’ultima Olimpiade a Rio, dove ha vinto la medaglia d’oro con la Nazionale brasiliana, è stato l’acquisto di punta della scorsa estate. Quasi 30 milioni di euro, uno spot di presentazione sfarzoso, qualche minuto giocato con il Bologna e nulla più. Con il 2016 ormai al termine, può essere il 2017 il suo anno? Inter e Brasile ci sperano;

Gianluca Lapadula: la sua è una nomina romantica per caparbietà e determinazione che caratterizzano l’attaccante di Torino che ha fatto bene nel Teramo prima di esplodere al Pescara. Nel maggio del 2016 ha rifiutato la proposta della Nazionale peruviana di prendere parte alla Copa América perché, in cuor suo, ha sperato in una convocazione italiana. Arriva, infatti, nello scorso match, dopo il forfait di Manolo Gabbiadini, viene convocato da Ventura per la sfida contro il Liechtenstein e l’amichevole contro la Germania;

Mauro Icardi: tra Higuain, Aguero, Messi, Dybala e Di Maria, gli spazi, in attacco, sembrano serrati. L’Argentina, che sta arrancando nel girone di qualificazione, in avanti può vantare tra i migliori bomber nel panorama calcistico mondiale. L’attaccante dell’Inter che, a 23 anni, stringe al braccio la fascia di capitano, sul campo dimostra di essere predatore d’area, come pochi. I guai, però, sono tutti fuori dal terreno di gioco. Nell’Albiceleste, tra i grandi, non ha ancora debuttato; Maradona e Messi sono contrari: riuscirà a dimostrare tranquillità e maturità per ottenere la fiducia del ct Bauza?

Ecco la formazione al completo: Donnarumma – Miranda, Romagnoli, Murillo – Suso, João Mário, Locatelli, Brozović – Gabigol, Lapadula, Icardi.