Tutto è iniziato nel Golfo Persico in un piccolo paese che ha sostenuto e creduto dal primo momento nel progetto di questo team.
Da quel momento la Bahrain Merida si è focalizzata da subito sul Giro d’Italia 100, assicurandosi il vincitore in carica Vincenzo Nibali. Con un team di 27 corridori e 45 collaboratori provenienti da 12 paesi diversi, il team è ambasciatore nel mondo dei valori e dell’immagine del Bahrain, uno stato in forte crescita.
“Siamo orgogliosi di avere un vincitore di due edizioni del Giro d’Italia come Vincenzo Nibali. La gara ha un significato particolare per lui, non solo per le due vittorie, ma anche perché passeremo dalla sua città natale Messina..
Il team si è preparato per mesi al Giro con due sessioni in altura a Tenerife di 14 giorni e con la partecipazione al Tour della Croazia con ottimi risultati. A fianco del capitano Vincenzo Nibali ci saranno Manuele Boaro, Kanstantsin Siutsou, Javier Moreno, Valerio Agnoli, Luka Pibernik, Franco Pellizotti e Enrico Gasparotto. Una squadra forte e completa per la grande sfida del Giro d’italia 100.
vincenzo nibali
Intervistato dal Corriere della Sera, il 32enne siciliano racconta di arrivare alla Corsa Rosa in buona condizione e lascia presagire qualche attacco sin dalle prime tappe:
“Fisicamente sto bene. Sono uscito dal Giro di Croazia con il morale piuttosto alto. Il lavoro con Paolo Slongo è stato intenso, in linea con quello che abbiamo sempre fatto. A questa età, con la mia esperienza, cambiano i dettagli: si toglie, si aggiunge, si perfeziona. So che i tifosi mi aspettano sull’Etna, però non prometto nulla. Certo è la mia terra, è la mia gente, sono le mie strade…Magari, lì per lì, qualcosa mi invento“.
Inevitabile una riflessione sui possibili rivali: “Kruijswijk, Landa, Pinot, tutti sono pericolosi, ma l’uomo da battere è Quintana. L’ultima volta lo avevo visto alla Tirreno, ma se dico che scompare e ricompare, poi si arrabbia. La verità è che al Giro non so cosa aspettarmi“.