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Alcuni giocatori incorrono spesso in guai fisici e l’Infortunio di Verratti per le Qualificazioni Mondiali Qatar 2022 è uno dei tanti eventi di questo tipo per il centrocampista del PSG. Già a Euro 2020, infatti, ha dovuto saltare le prime due partite del girone ma poi è riuscito a recuperare e ha giocato tutte le partite, compresa la finale contro l’Inghilterra.

Nel corso dell’ultima partita di campionato francese, terminata con un pareggio a reti bianche in casa del Marsiglia, Verratti è uscito dal campo alla fine della prima frazione di gioco. Gli esami hanno riscontrato una lesione all’anca che lo costringerà a rimanere ai box per circa un mese. Lo stesso club ha confermato la natura dell’infortunio e l’entità dei tempi di recupero.

Infortunio Verratti Qualificazioni Mondiali Qatar 2022 – La Situazione

Per quanto riguarda il PSG, alle prese con il recupero di Sergio Ramos, che comunque dovrebbe essere vicino, e con le condizioni non perfette di Mbappé, non si tratta di un buon periodo. La squadra di Pochettino, infatti, dovrà fare a meno di uno dei pilastri del centrocampo per la gara contro il Lipsia e forse anche per quella con il Manchester City.

L’infortunio di Verratti preoccupa anche il commissario tecnico della nazionale italiana, che il dodici novembre dovrà affrontare la Svizzera all’Olimpico di Roma in una gara importantissima. Nella sfida contro gli Elvetici, gli azzurri devono, infatti, vincere perché, in tal modo, otterranno quasi certamente la qualificazione ai Mondiali 2022 in Qatar; per questo motivo, la quasi certa assenza del centrocampista non fa di certo piacere a Roberto Mancini.

Nell’Italia del Mancio, infatti, Verratti è un titolare fisso per la linea a tre di centrocampo e l’allenatore dovrà valutare le contromisure in vista di questa sfida fondamentale. L’ipotesi più probabile è quella di sostituire il centrocampista infortunato con il neo juventino Locatelli. Nel corso delle prime due partite dell’Italia a Euro 2020, infatti, l’ex giocatore del Sassuolo ha dato prova di grande affidabilità e se l’è cavata egregiamente; per cui è probabile che contro gli elvetici il ct riproponga Jorginho, Locatelli e Barella.

Ci sono, però, anche altre soluzioni, tra cui Pellegrini e Cristante e ci sarà tempo per valutare le migliori opzioni, anche se Mancini, forse, spera in un recupero lampo di Verratti.

In questo periodo dell’anno, gli appassionati setacciano il web per leggere le Previsioni Pallone d’Oro 2021, dopo una pausa nel 2020, quando il premio non è stato assegnato per via del Covid 19. Si tratta del più importante riconoscimento individuale e tutti i grandi giocatori sognano di vincerlo. In questa edizione, le valutazioni da fare sono tante, visto che ci sono state diverse grandi manifestazioni con le nazionali, tra cui spiccano Euro 2020 e la Coppa America 2021.

Generalmente, questo premio va al giocatore più rappresentativo della squadra o della nazionale che ha raggiunto grandi traguardi. Per questo motivo, quest’anno, contrariamente al solito, la lista conta ben cinque italiani, reduci dalla vittoria della finale di Wembley contro l’Inghilterra. I candidati azzurri sono, infatti, Donnarumma, Bonucci, Jorginho, Barella e Chiellini.

La consegna ufficiale del Pallone d’Oro avverrà il 29 Novembre 2021, e il teatro della celebrazione sarà, come sempre, Parigi.

Previsioni Pallone d’Oro 2021 – I Maggiori Candidati

Se l’anno scorso avessero deciso di assegnare il riconoscimento, lo avrebbe vinto sicuramente Lewandowski, autore di una stagione magnifica, culminata con la conquista della Champions League. Secondo alcuni, tra cui De Bruyne, l’attaccante polacco lo meriterebbe per tutto quello che ha vinto e fatto negli ultimi due anni.

Le impressiono, però, vedono Messi come il favorito per la conquista del premio e sarebbe per lui la settima volta in carriera. La Pulce, infatti, pur considerando la stagione non esaltante del Barcellona, ha segnato molte reti con i blaugrana; con la sua Argentina ha, inoltre, vinto la Coppa America ed è risultato il capocannoniere del torneo con quattro reti segnate, a pari merito con Diaz. Il suo trasferimento al PSG, poi, ha fatto parlare tantissimo di lui e sembra un’ulteriore spinta verso la sua ennesima vittoria.

Se consideriamo, invece, il numero dei trofei vinti nell’anno solare, sicuramente Jorginho non ha rivali, avendo vinto la Champions League e la Supercoppa Europea con il Chelsea e l’Europeo con l’Italia. Sicuramente è un giocatore meno appariscente dell’argentino; in mezzo al campo, però, è più utile di quanto la gente non pensi ed è senza dubbio uno dei migliori registi al mondo, forse il migliore in assoluto.

C’è, inoltre, chi vorrebbe darlo a Benzema, sponsorizzato, tra gli altri, da Ronaldo il fenomeno, o a Cristiano Ronaldo, ma queste due ultime opzioni appaiono abbastanza improbabili. Quasi sicuramente, infatti, il Pallone d’Oro andrà a Messi o, in alternativa, all’azzurro Jorginho.

Giocare per una squadra come l’Atalanta, che negli ultimi anni è migliorata in modo esponenziale, aiuta a conquistare le convocazioni in nazionale, come nel caso di Toloi e la sua Storia dell’Europeo 2020. Il difensore brasiliano naturalizzato italiano, infatti, grazie alla sua lunga militanza nella Dea, rientra ormai stabilmente nel giro della nazionale azzurra; con cui, la scorsa estate, si è laureato campione d’Europa.

Dopo aver militato nel Brasile Under20, con cui conquista un campionato sudamericano e un secondo posto nel mondiale giovanile, diventa cittadino italiano e guadagna la fiducia di Mancini, grazie alle sue buone prestazioni. In Serie A migliora molto e ciò gli consente di indossare la fascia di capitano della squadra di Gasperini, che sta impressionando in Italia e in Europa; in occasione di Euro 2020, colleziona un discreto minutaggio sul campo e se la cava abbastanza bene.

Toloi Storia dell’Europeo 2020 – Percorso con la Nazionale di Mancini

Toloi riceve la prima convocazione nella nazionale di Roberto Mancini il 19 marzo 2021 mentre il suo esordio arriva il 31 marzo, contro la Lituania, in una gara di qualificazione ai Mondiali Qatar 2022. Qualche mese più tardi lo si vede nella lista dei convocati agli Europei 2020, nelle file dell’Italia di Roberto Mancini, con cui scende in campo, finora, in otto occasioni.

Qualificazioni Euro 2020

Toloi è uno dei convocati più “freschi” e, nelle qualificazioni alla prossima rassegna iridata, in due occasioni, contro, nell’ordine, Lituania e Bulgaria. Nel primo caso parte titolare mentre nell’ultima occasione entra al posto di Florenzi al minuto 64′, in una gara che costituisce un passo falso per l’Italia; che, anche per via di quel pareggio casalingo, deve ancora conquistare la matematica qualificazione.

Toloi Storia dell’Europeo 2020 – Euro 2020

Toloi nell‘Italia di Mancini gioca prevalentemente nel ruolo di terzino destro in una difesa a quattro mentre nella DEA gioca a centro destra, in una difesa a tre. Nel corso degli ultimi europei, il difensore atalantino esordisce nella seconda partita dei gironi, contro la Svizzera, rilevando Domenico Berardi. Con il suo ingresso in campo, la squadra si schiera con la difesa a tre ma lui dà una mano anche in attacco, partecipando al terzo gol di Immobile, a cui fornisce l’assist.

Nella sfida successiva, contro il Galles, Toloi gioca dall’inizio e occupa la posizione di terzino destro, svolgendo il proprio compito senza sbavature e mantenendo la posizione. Gioca una buona partita e non sbaglia nemmeno un intervento in fase di copertura.

Mancini lo rimanda in campo nella sfida dei quarti di finale contro il Belgio, facendolo entrare al minuto 91 al posto di Chiesa. Gioca solo qualche minuto e contribuisce, come tutti i suoi compagni, a respingere gli ultimi assalti di un Belgio desideroso di colmare lo svantaggio.

In semifinale contro la Spagna, Toloi entra al 73′ al posto di Emerson Palmieri per difendere il vantaggio azzurro ma pochi minuti dopo Morata pareggia i conti e l’Italia vince solo grazie ai rigori. Complessivamente, il difensore della Dea costituisce un buon rincalzo e la sua esperienza è utile alla causa della nazionale di Mancini.

In tutte le competizioni calcistiche c’è il rischio di infortuni e Florenzi e la sua Storia dell’Europeo 2020 sono un esempio di come questo spesso accada in rassegne importanti. Il nuovo giocatore del Milan, infatti, parte dall’inizio nella partita d’esordio dell’Italia a Euro 2020 ma si fa male ed è costretto a uscire nell’intervallo, perdendo il posto da titolare.

Si rivede negli ultimi minuti della finale Italia Inghilterra, in tempo per guardare i rigori dal campo e festeggiare con grande brio la vittoria azzurra. Pur nella sfortuna, quindi, il finale è radioso anche perché tutto è bene quel che finisce bene e l’11 luglio 2021 è finita benissimo.

Florenzi Storia dell’Europeo 2020 – Percorso con la Nazionale di Mancini

Dopo la sua militanza nell’Italia Under21, Florenzi esordisce con la maglia azzurra il 14 novembre 2012, quando entra al posto di Montolivo in un’amichevole contro la Francia. Fa parte del giro della nazionale per tutto il biennio di Antonio Conte mentre con Ventura sta fuori un anno per via di un brutto doppio infortunio al ginocchio; ritorna in occasione degli sfortunati spareggi con la Svezia, partendo titolare nella seconda sfida con gli scandinavi.

Mancini lo convoca stabilmente per la sua esperienza, che serve anche ai giocatori più giovani.

Qualificazioni Euro 2020

Nelle gare di qualificazione, Florenzi scende in campo in quattro occasioni, partendo sempre titolare e giocando come terzino destro, che ormai è diventato il suo ruolo, anche se ne può ricoprire molti altri.

Nations League 2020-2021

Per quanto riguarda la Nations League 2021, e contribuisce, quindi, al terzo posto dell’Italia, pur non giocando nella fase finale per un infortunio, da cui si riprenderà presumibilmente a Novembre.

Qualificazioni Mondiali 2022 Qatar

Il processo di qualificazione ai Mondiali Qatar 2022 non è ancora terminato e Florenzi, finora, gioca in tre occasioni. Nell’ultima, in casa contro la Bulgaria, ha qualche responsabilità sul gol del pareggio dei bulgari.

Florenzi Storia dell’Europeo 2020 – Euro 2020

Il terzino del Milan gioca la partita Italia Turchia dal primo minuto e fa il suo senza infamia e senza lode. Tiene la posizione in modo ordinato e imposta la manovra ogni volta che ha la palla tra i piedi. Alla fine della prima frazione di gioco esce per un problema fisico e lascia spazio a Di Lorenzo.

Nella finale di Wembley entra in campo al minuto 118, al posto di un esausto Emerson Palmieri. Al termine dei rigori, si dimostra uno dei più attivi nei festeggiamenti e lo vediamo tagliare la rete della porta e scherzare con Chiellini, nel video seguente.

 

Anche se gioca poco, la vittoria di Euro 2020 per lui costituisce uno dei momenti più belli della vita.

Le “Notti magiche” alla fine non le abbiamo davvero esattamente contate. Furono sette, quelle che l’Italia nel suo Mondiale casalingo disputò. Sette era il numero massimo, dall’esordio all’ultimo giorno del torneo, solo che a noi ci toccò la “finalina” che fu altrettanto magica perché si giocò allo stadio San Nicola di Bari festante;perché gli azzurri vinsero 2-1 contro l’Inghilterra, perché segnò Schillaci – l’uomo della provvidenza di Azeglio Vicini – e Roberto Baggio. Felici anche i baresi perché videro per la prima volta segnare Platt e di certo non fu l’ultima su quel terreno di gioco.

Azeglio Vicini e Roberto Baggio durante il ritiro nel Mondiale italiano

Eppure contandole, forse, le notti magiche si fermano a sei, perché la semifinale quella contro l’Argentina di Maradona crea ancora dispiacere. E tanto ne creò al nostro ct, Azeglio Vicini, vedendo un’uscita a vuoto proprio sul più bello e due rigori sbagliati.
Estromessi dai detentori del trofeo acciuffato quattro anni prima, nel Mondiale messicano, aggrappandosi al genio di Maradona. Nel 1986, l’Italia concluse la sua avventura agli ottavi di finale buttata fuori con un secco 2-0 contro la Francia di Platini che purgò gli azzurri in quella circostanza.

Un’avventura senza infamia e senza lode, ma che portò alla fine di un’era: l’addio da commissario tecnico di Enzo Bearzot. Con lui, per 11 anni sulla panchina dell’Italia, un Mondiale, quello del 1982, una mancata qualificazione agli Europei del 1984 e soprattutto l’aver lanciato in Nazionale Beppe Bergomi, nell’aprile del 1982, a 18 anni e tre mesi, contro la Germania Est. Ben 45 presenze, ma del resto l’uomo venuto da Aiello del Friuli stravedeva per il ragazzo col baffo buttato tra i grandi nella spedizione spagnola con quel filo di paura che gli passava appena si girava e vedeva Dino Zoff. Stravedeva per Bergomi, sì, ma piccolo problema: come terzino destro qualche gol se lo sarebbe aspettato.

Il capitano tedesco Rumenigge in contrasto con Beppe Bergomi nella finale del Mondiale ’82

Bearzot lasciò la panchina senza vedere lo “zio” segnare. Vicini, che la ereditò dopo la gavetta nell’Under proprio come il suo predecessore, fece il suo esordio l’8 ottobre 1986 in un’amichevole contro la Grecia. Partita vinta dall’Italia 2-0. Marcatori: Bergomi, Bergomi. E che gol:

 

Ecco il ricordo dello stesso Beppe Bergomi:

E pensare che all’esordio di Vicini come ct ho fatto pure una doppietta, io che con Bearzot non avevo mai segnato, facendolo arrabbiare…. Questa cosa divertiva molto Vicini. Ricordo spesso un aneddoto divertente con ex compagni come Mauro o Vialli: Vicini volle giocare con la Scozia a Catanzaro per sfruttare il caldo, al quale gli avversari non erano abituati. Ma piovve per una settimana e perdemmo. Era un tecnico della vecchia scuola, con quella saggezza e quella semplicità della piccole cose del calcio che sembrano scontate ma non lo sono: i tacchetti giusti, l’attenzione al metro di giudizio dell’arbitro, le riunioni a gruppi distinti per difesa e attacco. Era un allenatore che sdrammatizzava, ed è vero che aveva un atteggiamento paterno: non veniva a controllare nelle camere, ma sapeva che ci trovavamo a parlare, a giocare a carte o a mangiare un panino in più perché avevamo fame. Ma lasciava fare e ci lasciava responsabilità

Dopo quasi 28 anni, l’amarezza per quel Mondiale resta. Resta forse perché nel nostro inconscio vorremmo consegnarlo a quella persona garbata, a modo, qual era Azeglio Vicini. Un senso di correttezza per riequilibrare il senso delle cose. L’ha alzata al cielo Bearzot che pure, dopo la doppietta di Bergomi contro la Grecia gli disse: «Allora con me lo facevi apposta!»

Azzurri a lezione di tattica dal ct Vicini

È terminato il countdown per i Mondiali di atletica in programma a Doha dal 27 settembre al 6 ottobre (qui potete vedere il calendario completo). C’è, ovviamente anche l’Italia che porta in Qatar 65 atleti selezionati dal direttore tecnico, Antonio La Torre. Sono 34 uomini e 32 donne, con nove nominativi ammessi per target numbers (cioè i numeri minimi di partecipanti per specialità fissati dalla Federazione internazionale). Il numero è ben superiore rispetto a quello delle ultime tre edizioni di rassegne intercontinentali: a Pechino 2015 gli Azzurri erano 34; 38 ai Giochi di Rio 2016 e 36 ai Mondiali di Londra 2017. Sicuramente indice di un momento fecondo dell’atletica italiana.

Ai 65 convocati diramati in un primo momento si è aggiunto un altro nome: è stato accettato dalla FIDAL l’invito arrivato dalla IAAF per la lunghista Laura Strati, sulla base del meccanismo dei target number. Accettato anche l’invito per la partecipazione nei 200 metri di Antonio Infantino, che era già in lista per la 4×100. Il 25 settembre, però, un infortunio muscolare ha messo fuori causa Giorgio Rubino (marcia 20km), mantenendo a quota 65 il numero complessivo degli atleti italiani in gara.

Uomini (33, dopo il forfait di Giorgio Rubino)

100m – 4x100m Marcell L. JACOBS G.S. Fiamme Oro PD
100m – 4x100m Filippo TORTU G.A. Fiamme Gialle
200m – 4x100m Fausto DESALU G.A. Fiamme Gialle
200m – 4x100m Antonio INFANTINO * Athletic Club 96 Alperia
400m – 4x400m/mista Davide RE G.A. Fiamme Gialle
5000m – 10.000m Yeman CRIPPA * G.S. Fiamme Oro PD
5000m Said EL OTMANI C.S. Esercito
110hs Hassane FOFANA G.S. Fiamme Oro PD
110hs Lorenzo PERINI C.S. Aeronautica Mil.
3000st Yohanes CHIAPPINELLI C.S. Carabinieri Sez. Atl.
3000st Osama ZOGHLAMI C.S. Aeronautica Mil. / Cus Palermo
Alto Stefano SOTTILE G.S. Fiamme Azzurre / Atletica Valsesia
Alto Gianmarco TAMBERI G.A. Fiamme Gialle
Asta Claudio STECCHI G.A. Fiamme Gialle
Triplo Andrea DALLAVALLE G.A. Fiamme Gialle / Atl. Piacenza
Peso Leonardo FABBRI C.S. Aeronautica Mil. / Atl. Firenze Marathon SS
Disco Giovanni FALOCI G.A. Fiamme Gialle
Maratona Eyob FANIEL G.S. Fiamme Oro PD / Venicemarathon Club
Maratona Daniele MEUCCI C.S. Esercito
Maratona Yassine RACHIK Atl. Casone Noceto
Marcia 20km Matteo GIUPPONI C.S. Carabinieri Sez. Atl.
Marcia 20km Massimo STANO G.S. Fiamme Oro PD
Marcia 50km Michele ANTONELLI C.S. Aeronautica Mil. / Atl. Recanati
Marcia 50km Teodorico CAPORASO C.S. Aeronautica Mil. / Ass. Sportiva e Culturale Orionina
4x100m Federico CATTANEO C.S. Aeronautica Mil. / Atl. Riccardi Milano 1946
4x100m Davide MANENTI C.S. Aeronautica Mil.
4x100m Roberto RIGALI Bergamo Stars Atletica
4x400m/mista Vladimir ACETI G.A. Fiamme Gialle / Atl. Vis Nova Giussano
4x400m/mista Daniele CORSA G.S. Fiamme Oro PD / Folgore Brindisi
4x400m/mista Matteo GALVAN G.A. Fiamme Gialle
4x400m/mista Brayan LOPEZ Athletic Club 96 Alperia
4x400m/mista Edoardo SCOTTI C.S. Carabinieri Sez. Atl. / Cus Parma
4x400m/mista Michele TRICCA G.A. Fiamme Gialle

Donne (32)

200m – 4x100m Gloria HOOPER * C.S. Carabinieri Sez. Atl.
400m – 4x400m/mista Maria Benedicta CHIGBOLU C.S. Esercito
800m Eleonora VANDI * Atl. Avis Macerata
100hs Luminosa BOGLIOLO G.S. Fiamme Oro PD / Cus Genova
400hs – 4x400m/mista Ayomide FOLORUNSO G.S. Fiamme Oro PD
400hs Linda OLIVIERI G.S. Fiamme Oro PD / Atletica Monza
400hs Yadisleidy PEDROSO C.S. Aeronautica Mil.
Alto Alessia TROST G.A. Fiamme Gialle
Alto Elena VALLORTIGARA * C.S. Carabinieri Sez. Atl.
Asta Roberta BRUNI * C.S. Carabinieri Sez. Atl.
Lungo Laura STRATI * Atl. Vicentina
Lungo Tania VICENZINO * C.S. Esercito
Triplo Ottavia CESTONARO * C.S. Carabinieri Sez. Atl.
Disco Daisy OSAKUE G.A. Fiamme Gialle / Sisport
Martello Sara FANTINI * C.S. Carabinieri Sez. Atl. / Cus Parma
Maratona Sara DOSSENA Laguna Running
Maratona Giovanna EPIS C.S. Carabinieri Sez. Atl.
Marcia 20km Mariavittoria BECCHETTI Cus Cagliari
Marcia 20km Antonella PALMISANO G.A. Fiamme Gialle
Marcia 50km Valentina TRAPLETTI C.S. Esercito
Marcia 50km Nicole COLOMBI Atl. Brescia 1950 ISPA Group
Marcia 50km Eleonora Anna GIORGI G.S. Fiamme Azzurre
4x100m Anna BONGIORNI C.S. Carabinieri Sez. Atl.
4x100m Zaynab DOSSO G.S. Fiamme Azzurre / Calcestruzzi Corradini Excelsior
4x100m Johanelis HERRERA Atl. Brescia 1950 ISPA Group
4x100m Alessia PAVESE Atl. Brescia 1950 ISPA Group
4x100m Irene SIRAGUSA C.S. Esercito
4x400m/mista Rebecca BORGA G.A. Fiamme Gialle / Atl. Biotekna Marcon
4x400m/mista Raphaela LUKUDO C.S. Esercito
4x400m/mista Alice MANGIONE Atl. Brescia 1950 ISPA Group
4x400m/mista Marta MILANI C.S. Esercito
4x400m/mista Giancarla TREVISAN Bracco Atletica

* convocazione per target number

Calato il grande sipario a Napoli per l’Universiade 2019 e l’Italia ha chiuso col botto.

La nazionale azzurra è stata protagonista di una bellissima Olimpiade universitaria nella regione campana. A sottolineare il bel risultato, il sesto posto raggiunto nel medagliere con ben 15 ori.

Sì, l’Italia con 44 medaglie nel totale (15 ori, 13 argenti e 16 bronzi) si è piazzata dietro il Giappone, la Russia, la Cina, gli Usa e la Corea del Sud.

Gli ultimi successi sono arrivati dai sport di squadra come la pallavolo maschile e il Settebello della pallanuoto.

Nella piscina Scandone di Napoli i ragazzi del ct Alberto Angelini hanno demolito letteralmente gli Stati Uniti per 18-7 in una finale del tutto a senso unico. Il Settebello partiva con tutti i favori del pronostico e ha dominato l’incontro in lungo e in largo meritando ampiamente il titolo.

Ottimo risultato nel volley. Un successo storico dato che una medaglia d’oro mancava da ben 49 anni.
Gli azzurri hanno sconfitto la Polonia per 3-2 (16-25; 25-20; 22-25; 25-23; 15-10) al termine di un’autentica battaglia chiusasi al tie-break. I ragazzi di coach Gianluca Graziosi hanno dovuto rincorrere i biancorossi per ben due volte ma la zampata finale è arrivata all’ultimo decisivo set che ha spianato la strada al primo posto.

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La gioia dell’Italvolley 49 anni dopo

Una grandissima prestazione per tutta la squadra che in tutte le partite ha dimostrato di avere spirito di gruppo e tanta grinta. Contro i polacchi prestazione maiuscola dell’opposto Giulio Pinali (26 punti). Doppia cifra anche per lo schiacciatore Giacomo Raffaelli (17 punti) e per il centrale Fabio Ricci (12, 6 muri).
Gioia immensa per tutta la squadra per un oro che mancava quasi da mezzo secolo.

Peccato invece per le donne che invece ottengono l’argento.

Il Setterosa ha chiuso l’Universiade all’ultimo capitolo, sconfitta solamente dall’Ungheria in finale (8-7). Rammarico per le ragazze del ct Miceli che però comunque sono state protagoniste di un percorso quasi perfetto.

Secondo posto anche per le pallavoliste che non ce l’hanno fatto a battere la Russia a Eboli. Risultato finale 3-1 (25-21 15-25 26-24 25-18).

Spostandoci al calcio, medaglia di bronzo vinta dagli azzurri nella finalina contro la Russia ai calci di rigore. Dopo il 2-2 al 90esimo, l’Italia ha chiuso per 6-5 la lotteria dei rigori.

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I festeggiamenti per il bronzo

Dal dischetto sbaglia per prima l’Italia con Collodel nella terza serie, ma subito dopo lo imita Kuftin, che si fa ipnotizzare da Cucchietti. La parità dura fino all’alba della quinta serie: Strada batte Grigorian, Salamatov invece sbaglia e per l’Italia parte la festa per la medaglia di bronzo.

Ha conquistato, invece, un argento Alessia Russo al nastro. L’azzurra ha chiuso la finale di specialità col punteggio di 18.700 dietro alla sola e fortissima russa, Ekaterina Selezneva. Grande soddisfazione per la giovane abruzzese.

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Il sorriso di Alessia Russo

Il pianto a fine gara a sottolineare l’importanza della grande prova fatta è stato l’epilogo perfetto della gara di Ayomide Folorunso nella 400mt ostacoli all’Universiade di Napoli2019.

Allo stadio San Paolo l’azzurra ha conquistato una meritatissima medaglia d’oro dopo una finale incredibile in cui la 22enne ha chiuso con il secondo tempo italiano di sempre, 54”75, confermando di essere una delle atlete con più talento dell’atletica leggera italiana. Sì la giovane Folorunso è andata vicino (21 centesimi) al record assoluto di Yadisleidy Pedroso (54”54).

Una vittoria ottenuta con netto distacco sulla seconda, la sudafricana Zeney Van der Walt (55”73). Con questa prova, Ayomide Folorunso ha agguantato l’ottavo tempo mondiale e il secondo europeo dell’anno.

Sono felicissima, mi avvicino ai Mondiali di Doha nel migliore dei modi!

Secondo oro nell’atletica dopo il trionfo nel lancio del disco di Daisy Osake, sua grande amica. La sua vittoria pare abbia motivato ancor di più Ayomide.

Una gradita conferma quella di Ayo, dopo esser stata una delle protagoniste dell’oro nella staffetta 4X400 ai Giochi del Mediterraneo 2018. Oltre a essere un’atleta, la giovanissima studia medicina, con il sogno di diventare pediatra.

Altre medaglie sono giunte dal nuoto, con l’argento di Linda Caponi nella 400mt stile libero, e dal taekwondo, con il bronzo di Antonio Flecca nei -58 kg.

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La medaglia d’argento di Linda Caponi

La seconda piazza di Linda Caponi ha chiuso le discipline in acqua di questa Universiade2019. La nuotatrice lombarda ha disputato una buonissima gara (4’10”53), chiudendo tra due americane: l’imprendibile Kaersten Meitz, che ha chiuso con un 4’03”84 finale, e Sierra Schmidt (+5.57).  L’azzurra è riuscita a migliorare nettamente il tempo di qualificazione, avvicinandosi al suo personale di 4’07”73.

Sul podio anche Antonio Flecca nel taekwondo che trascina l’Italia alla prima medaglia per questa disciplina a Napoli2019.

Il 20enne calabrese, iscritto al corpo dei Vigili del Fuoco e numero 46 del ranking mondiale, è riuscito a raggiungere la semifinale, dove, però, è stato sconfitto di misura dal mongolo Tumenbayar Molom (n.35) con il punteggio di 11-10, mancando per un soffio l’accesso alla finale per la medaglia d’oro. Una sconfitta amara che però non cancella tutto il buono fatto da Flecca e che, comunque, si porta a casa una medaglia.

Si arricchisce il bottino delle medaglie azzurre all’Universiade di Napoli2019.

Disciplina trainante è ancora una volta la scherma. Dopo i successi della squadra femminile del fioretto e nei singoli, sorrisi anche per il team maschile, sempre nel fioretto, e la sciabola donne.

Al PalaUnisa di Baronissi Damiano Rosatelli, Guillaume Bianchi e Francesco Ingargiola hanno strameritato la vittoria con un percorso senza reali sbavature, conclusosi con la netta vittoria contro la Corea del Sud in finale con il punteggio di 45-22. Nei quarti gli azzurri hanno annichilito l’India 45-11, poi nei quarti hanno superato la Cina 45-28 e infine l’ostacolo russo per 45-30.

Finale al cardiopalma invece per la squadra femminile della sciabola. Lucia Lucarini, Michela Battiston e Rebecca Gargano si sono imposte per 45-41 sulla Francia al termine di un incontro equilibrato che ha consegnato alle nostre ragazze il primo storico oro in questa specialità, il quinto per la nazionale azzurra in questa Universiade. Una piccola rivincita per Michela Battiston che ha battuto nello scontro finale la francese Sara Balzer, colei che l’aveva superata in semifinale nella prova individuale sabato scorso.

Le sorridenti azzurre dopo la vittoria sulla Francia nella sciabola a squadre

Tuttavia ad aprire la ricca giornata è stata Chiara Di Marzantonio che, a Durazzano, ha dominato nello skeet femminile. La tiratrice, arrivata in finale con secondo miglior punteggio, si è imposta sulla kazaka Zoya Kravchenko in una sfida decisa all’ultimo colpo.

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La grande prova di Chiara Di Marzantonio nello skeet

Spostandoci in vasca, trionfi per la lecchese Silvia Scalia nei 50mt dorso, dopo il bronzo nei 100. La 24enne è giunta davanti alla statunitense Elise Haan e all’australiana Calypso McDonell.

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La gioia di Silvia Scalia a pochi centesimi dal record italiano

Argento per la staffetta 4×200 stile libero, in cui Mattia Zuin, Alessio Proietti Colonna, Stefano Di Cola e Matteo Ciampi hanno chiuso solamente dietro gli Usa, mentre dalla pistola 10 metri mista è arrivato il terzo posto di Maria Varricchio e Dario Di Martino, capaci nell’ultima parte di gara di fermare la rimonta dell’India.

Continuano le maratone dell’Universiade di Napoli2019 e continuano i successi dell’Italia.

A portare in trionfo i colori azzurri sono stati gli atleti della scherma. In primis la squadra femminile del fioretto che ha conquistato una meritatissima medaglia d’oro contro la Russia. Personale bis per la 23enne Erica Cipressa, la quale è salita sul gradino più alto del podio anche nell’individuale.

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L’oro di Erica Cipressa nel singolo

Buon risultato anche per la squadra maschile della spada che, nella finalina, sono riusciti a ottenere una buonissima medaglia di bronzo contro la Polonia. Dopo la sconfitta in semifinale contro la Corea del Sud, Lorenzo Buzzi, Valerio Cuomo e Federico Vismara hanno avuto la meglio sui polacchi, riuscendo così a salire sul podio.

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Il trio che ha portato a casa il bronzo nella spada

Tornando alle ragazze, le bravissime Camilla Mancini, Martina Sinigalia ed Erica Cipressa hanno superato l’ostacolo russo con un netto 45-38. Un grande percorso quello realizzato dalle fiorettiste iniziato nei quarti di finale contro gli Stati Uniti e in semifinale contro la Cina, entrambe battute 45-21.

Sorrisi e gioia anche nel fioretto individuale maschile. In una finale tutta azzurra, a spuntarla è stato Damiano Rosatelli che, con il punteggio di 15-10, ha sconfitto l’amico Guillaume Bianchi. Il 24enne romano si è detto fiero di aver vinto una medaglia a pochi passi da casa.

Ed è invece napoletano di Frattamaggiore Simone D’Ambrosio, poliziotto 22enne che, in coppia con Fiammetta Rossi, ha portato a casa un oro nel trap. Per D’Ambrosio è stata una prova di riscatto dopo il flop nell’individuale (settimo), mentre per l’umbra è stata una bella conferma dopo l’argento nel singolo.

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Un duo azzurro perfetto nel tiro al volo

Leggiadra come una farfalla è stata l’etnea Carlotta Ferlito nel corpo libero. La catanese, con un numero mozzafiato, è riuscita a tenersi alle spalle la giapponese Aiko Sugihara e la russa Uliana Perebisonova.