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Non è un caso, non può essere uno scherzo di carnevale un match come Atalanta Fiorentina alla vigilia del primo anniversario dalla scomparsa di Davide Astori. La terra che l’ha allevato e quella che l’ha adottato. L’ex capitano viola era nativo di San Giovanni Bianco e ed è sepolto a San Pellegrino Terme, distanti pochi chilometri da Bergamo. E proprio nel suo paese natale, San Pellegrino, questa mattina si è celebrata una messa per ricordare il calciatore andato via nella notte di un anno fa, prima del match con l’Udinese.

La partita di Astori

La bellezza di una partita come Atalanta Fiorentina è stato lo spot migliore per commemorare al meglio un uomo come Astori. Intensità, sportività e una qualità del gioco non banale. E poi quel tredicesimo minuto con Ilicic che calcia fuori il pallone per avviare il minuto di silenzio in memoria del suo ex compagno di squadra. I due hanno vissuto insieme due anni a Firenze, prima che lo sloveno prendesse la strada di Bergamo. La scomparsa di Davide lo ha particolarmente toccato soprattutto quando, la scorsa estate, Ilicic ha avuto un’infezione batterica ai linfonodi del collo. Un problema di salute che ha temuto potesse impedirgli di tornare a giocare, come spiegato al Corriere dello Sport:

Quello che è successo a Davide mi ha fatto passare dei momenti difficili e ho sofferto per tanti giorni. È stata una tragedia terribile che non mi permetteva di dormire. E quando sono stato male io, ho avuto paura che mi potesse succedere qualcosa di simile. Pensavo: “E se domani mattina non mi sveglio? Come farò a non vedere più la mia famiglia?”. C’è stato un periodo in cui avevo paura di andare a letto e addormentarmi. Il calcio non è tutto nella vita, l’ho capito sulla mia pelle

Caro Davide…

Astori è stato ricordato sui campi di tutta Italia al tredicesimo minuto, pari al suo numero di maglia. Emozioni e lacrime hanno spazzato via, per 60 secondi, la tensione della gara. Mentre sul tabellone luminoso compariva la foto del calciatore, la curva atalantina esponeva lo striscione: “Davide sempre con noi”. Ricordo condiviso dalla curva viola accorsa all’”Atleti Azzurri d’Italia”. Non è stato un turno normale di serie A, particolarmente toccato dalla lettera che i suoi genitori gli hanno scritto al figlio. Caro Davide ti scrivo


 

 

La Fiorentina ha assistito sgomenta e profondamente rattristata al susseguirsi di messaggi vergognosi, postati da alcuni individui sui vari canali social ufficiali del Club, che hanno avuto come bersaglio Davide Astori. La Società viola è in contatto costante con le autorità competenti affinché questi sciacalli vengano perseguiti come meritano

Arriva con una nota ufficiale, pubblicata sul sito del club, la presa di posizione decisa e inevitabile della Fiorentina dinanzi all’ondata di odio “social” che ha investito i viola in seguito al discusso episodio arbitrale di domenica sera, nel recupero della partita contro l’Inter, con l’assegnazione del rigore da parte dell’arbitro Abisso alla squadra di Pioli. Nelle ore immediatamente successive, le pagine legate al club sono state bersagliate da messaggi offensivi, tra i quali anche alcuni, vergognosi, che offendevano la memoria di Davide Astori, scomparso un anno fa, il 4 marzo 2018.
«Noi continuiamo a credere nello sport e nei valori che esso rappresenta – si legge ancora nel comunicato della Fiorentina – Un episodio non può scatenare questa rabbia insensata e facciamo appello ai tifosi veri affinché isolino questi individui indegni».

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Sul tema si è espresso anche Andrea Della Valle che conferma la decisione della Fiorentina di sporgere denuncia alla Digos per valutare se siano stati commessi reati e quali, mentre la polizia è al lavoro per risalire agli autori dei vari commenti apparsi nelle scorse ore. Ai microfoni di Sky, ha detto:

La Fiorentina con Davide era riuscita a fare una cosa incredibile: unire tutte le squadre di Italia. Sono senza parole, siamo tornati punto a capo. Quest’odio e violenze verbali per un errore arbitrale non hanno senso. A cosa serve infangare una persona come Astori? Come si sentono queste persone dopo che hanno scritto certe cose? Cosa si dicono quando si guardano allo specchio? O mentre mangiano con i genitori? Mi dispiace perché facciamo sempre dei passi indietro così drammatici

28 gennaio 2018 – Roger Federer vince l’Open di Australia ed entra nella storia come il primo uomo di sempre a centrare 20 vittorie nei tornei del Grande Slam. In finale piegato il croato Marin Cilic 6-2 6-7 6-3 3-6 6-1 dopo una maratona di 5 set in tre di gioco. Sarà l’unico major vinto nel 2018 da Federer, visto che al Roland Garros trionfa Rafa Nadal mentre l’ultima parte di stagione ha visto il dominio assoluto di Novak Djokovic, tornato numero 1 e vincitore a Wimbledon e agli Us Open. L’Italia ha avuto un 2018 positivo di Fabio Fognini, salito al n.13 del mondo, e di Marco Cecchinato sorprendente semifinalista a Parigi.

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21 febbraio 2018 – E’ l’anno delle Olimpiadi invernali a Pyeongchang, in Corea del Sud. L’evento di febbraio ha prodotto un disgelo nei rapporti con la Corea del Nord, che ha inviato una delegazione per partecipare ai Giochi. Per l’Italia il momento più alto è stato il primo storico trionfo di Sofia Goggia nella discesa libera femminile. Sul gradino più alto del podio anche Arianna Fontana, regina dello short track. Il grande Marcel Hirscher finalmente vince le sue due prime medaglie d’oro olimpiche mentre la sorprendente ceca Ester Ledecka è diventata la prima donna nella storia a vincere un oro sia nello sci alpino che nello snowboard.

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4 marzo 2018 – Si spegne a soli 31 anni il capitano della Fiorentina Davide Astori, a causa di un misterioso malore nel sonno mentre era in ritiro con la squadra a Udine prima della partita contro l’Udinese. Per l’occasione la Serie A si ferma e vengono rinviate tutte le partite in programma. Un evento che scuote tutto il calcio italiano, che si stringe intorno alla moglie e alla figlia del calciatore viola. Nel giorno del funerale nel Duomo di Firenze sfilano i più grandi campioni italiani, fra cui una delegazione degli storici rivali della Juventus guidata da Gigi Buffon e Giorgio Chiellini, compagni di Astori in Nazionale.

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17 marzo 2018
 – Vincenzo Nibali vince la Milano-Sanremo, prima grande classica di ciclismo su strada della stagione. Per lo Squalo dello Stretto e’ la terza Classica Monumento dopo i due Giri di Lombardia. Nel corso della stagione, poi, Nibali subisce un grave infortunio al Tour che compromette l’assalto al campionato del Mondo di Innsbruck.

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13 maggio 2018 – La Juventus si laurea campione d’Italia per la 34esima volta (36 sul campo), la settima consecutiva. Un record mai realizzato da nessuno in Italia. I bianconeri di Massimiliano Allegri trionfano al termine di un appassionato testa a testa con il Napoli fino a quasi l’ultima giornata. La svolta con il successo in rimonta dei bianconeri in casa dell’Inter, seguito dal clamoroso ko degli azzurri di Maurizio Sarri a Firenze contro la Fiorentina. E’ l’ultimo scudetto di Gigi Buffon che a fine stagione lascia la Juventus per andare a giocare nel Paris Saint-Germain. I bianconeri completano la loro stagione vincendo anche la Coppa Italia.

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14 maggio 2018 – Roberto Mancini diventa ufficialmente il ct della Nazionale dopo l’allontanamento di Giampiero Ventura per la fallita qualificazione ai Mondiali. Nominato dal commissario straordinario Fabbricini, il ct trovera’ ben presto l’appoggio anche del neo presidente Federale Gravina. Nel corso dell’anno, l’Italia di Mancini disputerà la prima edizione della Nations League fallendo l’accesso alle Final Four ma mettendo in mostra giovani e idee di gioco nuove ed interessanti.

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26 maggio 2018
 – Sulle due ruote, ma senza motore, il 2018 conferma il dominio indiscusso del Team Sky nelle grandi corse a tappe. Il campione inglese Chris Froome vince per la prima volta in carriera il Giro d’Italia. La fuga memorabile sul Colle delle Finestre rappresenta una delle imprese piu’ leggendarie mai realizzate da un ciclista.

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27 maggio 2018 – Il Real Madrid battendo per 3-1 il Liverpool nella finale di Kiev vince la sua terza Champions League consecutiva e la 13.a in totale. E’ stato il canto del cigno di Zinedine Zidane, sostituito in panchina prima da Julen Lopetegui e poi da Santiago Solari. Parla spagnolo anche l’Europa League, con la vittoria il 16 maggio dell’Atletico Madrid in finale contro l’Olympique Marsiglia.

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10 luglio 2018 – Cristiano Ronaldo diventa ufficialmente un giocatore della Juventus: con i 112 milioni versati da Andrea Agnelli al Real Madrid, il fuoriclasse portoghese diventa l’acquisto più costoso nella storia del calcio italiano. Il cinque volte Pallone d’Oro firmerà un quadriennale da 31 milioni netti a stagione. Ronaldo farà il suo esordio in Serie A il 18 agosto nella partita contro il Chievo, mentre il primo gol ‘italiano’ di CR7 arriva il 16 settembre contro il Sassuolo.

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15 luglio 2018 – La Francia vince la sua seconda Coppa del Mondo battendo per 4-2 la sorprendente Croazia nella finale di Mosca. La giovane stella Kylian Mbappe, Paul Pogba e Antoine Griezmann hanno trascinato la squadra allenata da Didier Deschamps ad un successo che mancava dal 1998 quando l’attaccante del PSG non era ancora nato. Per la prima volta dopo oltre 50 anni l’Italia non era presente ad un’edizione dei Mondiali, punto piu’ basso toccato dal nostro calcio.

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22 luglio 2018 – Francesco Molinari trionfa all’Open Championship in Scozia e diventa il primo golfista italiano a vincere un major. Poche settimane dopo, il 30 settembre, trascina l’Europa alla conquista della Ryder Cup a Parigi.

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29 luglio 2018 – Il gallese Geraint Thomas vince il suo primo Tour de France, spezzando il regno di Froome. Parla inglese anche la Vuelta, con la vittoria di Simon Yates. Lo spagnolo Alejandro Valverde, invece, all’eta’ di 37 anni si aggiudica il Campionato del Mondo ad Innsbruck.

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8 settembre 2018 – Nel tennis femminile, il momento più emozionante della stagione è stato certamente la finale degli US Open vinta dalla giapponese Naomi Osaka in finale su Serena Williams. La campionessa americana, a caccia del suo 24° titolo del Grande Slam e’ letteralmente esplosa in una furiosa protesta contro l’arbitro Carlos Ramos, accusato addirittura di essere un ladro.

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21 ottobre 2018 – Nella MotoGP, quinto titolo mondiale per lo spagnolo Marc Marquez su Honda, mentre alla Ducati non e’ bastato un grande finale di stagione di Andrea Dovizioso. Annata senza vittorie, invece, per Valentino Rossi.

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28 ottobre 2018 – Lewis Hamilton domina la stagione 2018 in Formula Uno vincendo 11 Gran Premi e conquistando il suo quinto titolo piloti. Il sogno di Sebastian Vettel e della Ferrari sfuma nella seconda metà della stagione. Il trentatreenne britannico della Mercedes eguaglia il leggendario Juan Manuel Fangio e ora punta deciso al primato assoluto di Michael Schumacher con 7 titoli. Fernando Alonso lascia la Formula 1 per andare a caccia della Triple Crown, dopo aver vinto la 24 ore di Le Mans l’obiettivo dello spagnolo e’ la 500 miglia di Indianapolis.

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25 novembre 2018 – La Croazia vince la 106a e ultima edizione della Coppa Davis, nella formula tradizionale. Dalla prossima stagione la storica competizione tennistica a squadra lascia spazio ad un nuovo format, creato da una società di proprietà del difensore del Barcellona Piqué, che entusiasma poco i giocatori ed è stato accolto da diverse critiche.

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3 dicembre 2018 – Luka Modric vince il Pallone d’Oro 2018. Il centrocampista croato del Real Madrid, premiato anche come Miglior giocatore del Mondiale in Francia, spezza l’egemonia di Cristiano Ronaldo e Leo Messi nel principale riconoscimento individuale a livello calcistico.  Ada Hegerberg vince, invece, la prima edizione femminile dello stesso riconoscimento.

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9 dicembre 2018 – Il River Plate vince la Coppa Libertadores battendo in finale il Boca Jr in uno storico Superclasico fra i due grandi club di Buenos Aires. La partita decisiva si e’ disputata al Santiago Bernabeu di Madrid, dopo la che la gara in programma al Monumental il 24 novembre era stato rinviata a causa del violento assalto al pullman del Boca da parte dei tifosi del River.

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Quella contro l’Atalanta è forse la partita in cui ha giocato peggio e anche molto contestata per via di un rigore decisivo assegnato erroneamente su simulazione di Chiesa. Ma i tre punti conquistati hanno rilanciato nuovamente la Fiorentina, ora terza in Serie A con 13 punti. Un buon, sorprendente inizio, impreziosito da un altro dato: la squadra titolare di Stefano Pioli è la più giovane dei cinque maggiori campionati d’Europa, come evidenziato dall’ultimo studio del CIES.

Nei primi mesi di campionato, infatti, la Fiorentina ha giocato con una formazione di età media pari a 23.79 anni, la più giovane fra i primi cinque tornei continentali che comprende oltre l’Italia, Francia, Spagna, Germania e Inghilterra. Un esempio su tutti: il suo portiere titolare, il francese Alban Lafont, arrivato in estate dal Tolosa, ha 19 anni.

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La seconda squadra più giovane è il Mainz, con 23.93 anni di media, mentre sul gradino più basso c’è il Nîmes con 24.20 anni di media. Il dato è significativo perché questa Fiorentina, piena zeppa di qualità e sfrontatezza, ha tutte le carte in regola per piazzarsi tra le prime sei squadre a fine campionato, ma non solo: è un dato altrettanto rilevante in una Serie A che conta cinque squadre fra le prime dieci con l’età media più vecchia d’Europa (le prime tre sono tutte italiane e sono Chievo Verona, Parma e Juventus).

La morte del capitano Davide Astori, deceduto per arresto cardiaco nella notte fra il 3 e 4 marzo 2018, ha segnato profondamente i ragazzi, la società e tutta la città di Firenze. Nonostante la perdita umana e lo shock, la squadra ha reagito con grinta sul campo, iniziando a vincere partite su partite, sfiorando anche la qualificazione all’Europa League. Astori viene costantemente ricordato dal popolo viola: Pezzella, attuale capitano, porta la sua fascia al braccio, mentre al termine di ogni match i giocatori si avvicinano al pubblico facendo un saluto militare, sempre in ricordo di Davide.

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E poi ci sono gli acquisti che portano principalmente la firma di Pantaleo Corvino, uno noto nel calcio per avere occhio, lungimiranza e saper puntare sui giovani promettenti. Jordan Veretout, piacevole sorpresa della scorsa stagione, si sta confermando su livelli altissimi così come Giovanni Simeone e Federico Chiesa. Poi c’è il giovane difensore serbo Nikola Milenkovic, uno dei migliori della sua nazionale ai Mondiali in Russia e ora, a vent’anni, è un punto fermo della difesa della Fiorentina così come Cristiano Biraghi, terzino, e Marco Benassi, centrocampista, entrambi cresciuti nell’Inter.

Da quest’anno lì davanti c’è anche Marko Pjaca, che quando nel 2016 la Juventus lo comprò dalla Dinamo Zagabria era considerato uno dei migliori giovani esterni d’attacco europei. Poi ha avuto un grave infortunio al ginocchio che lo ha bloccato per quasi un anno, ma ora a Firenze sta tornando lentamente in forma.

È stata una giornata da non dimenticare ieri soprattutto per gli amanti dello sport e per chi lo pratica. L’ultimo saluto a Davide Astori ha commosso tutti.

Ha voluto ricordarlo in maniera speciale, un suo ex compagno di Nazionale, il difensore Italians, Domenico Criscito.

L’ex Genoa, e attuale capitano dello Zenit San Pietroburgo, ha voluto dedicare il gol realizzato in Europa League nella trasferta di Lipsia.

Un gesto umile ma pieno di significato quello di Criscito che ha marcato l’amicizia tra lui e l’ex capitano Viola, soprattutto durante i ritiri della Nazionale.

Insieme hanno preso parte ad alcune amichevoli con la maglia azzurra sia in quella maggiore che negli Under.

È convinto che proprio Davide Astori abbia dato una mano a segnare la rete che lasciare aperte le speranze di qualificazione alla squadra russa guidata dall’altro Italians, Roberto Mancini.

Era una persona speciale e il gol di stasera era tutto per lui. Mi piace pensare che mi abbia dato una mano a infilare quel calcio di punizione nel sette!

Astori ha lasciato il segno in molti dei suoi ex compagni che lo hanno salutato con tanto calore ma che non lo dimenticheranno mai.

Non c’è pace tra i tanti cari, familiari, amici, colleghi. L’incredulità è nei loro occhi e nei loro cuori, immobili, dopo la notizia della morta di Davide Astori. Riccardo Saponara, centrocampista della Fiorentina e suo compagno di squadra, ha deciso di pubblicare attraverso il suo profilo Instagram, una lunga, intensa e commovente lettera. Lui aspetta ancora il suo capitano…

O capitano, mio capitano.
Perché non sei sceso a fare colazione insieme a tutti noi?
Perché non sei passato a riprendere le tue scarpe fuori dalla camera di Marco e non sei venuto a bere la tua solita spremuta d’arancia?
Ora ci diranno che la vita scorre, che lo sguardo va puntato in avanti e dovremo rialzarci, ma che sapore avrà la tua assenza?
Chi arriverà ogni mattina in mensa a riscaldare l’ambiente con il proprio sorriso?
Chi ci chiederà incuriosito ciò che abbiamo fatto la sera precedente per riderci su?
Chi sgriderà i più giovani e chi responsabilizzerà i più esperti?
Chi formerà il cerchio per giocare a “due tocchi” o chi farà ammattire Marco alla play?

O capitano, mio capitano. Perché non sei sceso a fare colazione insieme a tutti noi? Perché non sei passato a riprendere le tue scarpe fuori dalla camera di Marco e non sei venuto a bere la tua solita spremuta d’arancia? Ora ci diranno che la vita scorre, che lo sguardo va puntato in avanti e dovremo rialzarci, ma che sapore avrà la tua assenza? Chi arriverà ogni mattina in mensa a riscaldare l’ambiente con il proprio sorriso? Chi ci chiederà incuriosito ciò che abbiamo fatto la sera precedente per riderci su? Chi sgriderà i più giovani e chi responsabilizzerà i più esperti? Chi formerà il cerchio per giocare a “due tocchi” o chi farà ammattire Marco alla play? Con chi dibatteremo sulle puntate di Masterchef, i ristoranti fiorentini, le serie TV o le partite disputate? Su chi appoggerò la mia spalla a pranzo dopo un allenamento estenuante? Torna dai, devi ancora finire di vedere LaLaLand per poterlo analizzare come ogni film appena uscito. Torna a Firenze, ti attendono in sede per rinnovare il contratto e riconoscerti il bene e la positività che doni quotidianamente a tutti noi. Esci da quella maledetta stanza, ti aspettiamo domani alla ripresa degli allenamenti. Nella vita ci sono persone che conosci da sempre con le quali non legherai mai, poi ci sono i Davide che ti entrano immediatamente dentro con un semplice “Benvenuto a Firenze Ricky”. Ovunque tu sia ora, continua a difendere la nostra porta e dalle retrovie illuminaci il giusto cammino. O capitano, mio capitano. Per sempre mio capitano.

Un post condiviso da Riccardo Saponara (@rickinara) in data:


Con chi dibatteremo sulle puntate di Masterchef, i ristoranti fiorentini, le serie TV o le partite disputate?
Su chi appoggerò la mia spalla a pranzo dopo un allenamento estenuante?
Torna dai, devi ancora finire di vedere LaLaLand per poterlo analizzare come ogni film appena uscito.
Torna a Firenze, ti attendono in sede per rinnovare il contratto e riconoscerti il bene e la positività che doni quotidianamente a tutti noi.
Esci da quella maledetta stanza, ti aspettiamo domani alla ripresa degli allenamenti.
Nella vita ci sono persone che conosci da sempre con le quali non legherai mai, poi ci sono i Davide che ti entrano immediatamente dentro con un semplice “Benvenuto a Firenze Ricky”.
Ovunque tu sia ora, continua a difendere la nostra porta e dalle retrovie illuminaci il giusto cammino.
O capitano, mio capitano.
Per sempre mio capitano.

Quando pensi a un atleta, pensi all’agonismo che mette in pratica, all’apporto che riesce a dare alla squadra e alla passione che ha per quello che fa.

Sono decisamente questi gli aspetti che si possono attribuire a Davide Astori, il difensore e capitano della Fiorentina e della Nazionale Italiana.

Un esempio per molti calciatori, un ragazzo a modo e rispettoso, oltre che uno con cui potevi tranquillamente scambiare opinioni, calcistiche e no.

Un leader silenzioso che, da qualche stagione, era la guida della Viola.

Dal 2011 era, inoltre, in pianta stabile nel gruppo della Nazionale, quando l’ex commissario tecnico dell’Italia, Cesare Prandelli, lo convoca all’età di 24 anni.

L’esordio non è stato quello dei migliori, l’Italia vince l’amichevole sul campo di Kiev contro l’Ucraina, ma il giovane difensore esce anzitempo a causa di una doppia ammonizione.

Ma Astori le qualità le ha sempre messe in mostra e, nelle sue grandi stagioni a Cagliari, dimostra di essere appieno arruolabile per gli Azzurri anche dietro ai titolarissimi Chiellini, Bonucci e Barzagli.

Con la maglia azzurra molte convocazioni e 14 presenze, alcune da titolare altre da subentrato. La sua gioia più grande con la maglia tricolore il 30 giugno del 2013, quando a San Salvador realizzò la rete del vantaggio azzurro contro l’Uruguay nel match di Confederations Cup, durante la finale per il terzo posto.

Proprio con l’Italia, Davide Astori sognava di vincere qualcosa di importante. Sia con la Viola che con l’Italia, il centrale bergamasco indossava la maglia numero 13, perché il suo idolo era Alessandro Nesta e perché, durante i match da ragazzo, spesso quando indossava quel numero, otteneva ottimi risultati.

Compagni e avversari sul campo lo ha ricordato il portiere della nazionale Gigi Buffon in un post commovente.

 

Ciao caro Asto, difficilmente ho espresso pubblicamente un pensiero riguardo una persona, perché ho sempre lasciato che la bellezza e l’unicità di rapporti, di reciproca stima e affetto, non venissero strumentalizzati o gettati in pasto a chi non ha la delicatezza per rispettare certi legami. Nel tuo caso, sento di fare un’eccezione alla mia regola, perché hai una moglie giovane e dei familiari che staranno soffrendo,ma soprattutto la tua piccola bimba, merita di sapere che il suo papà era a tutti gli effetti una PERSONA PERBENE…..una GRANDE PERSONA PERBENE….eri l’espressione migliore di un mondo antico, superato, nel quale valori come l’altruismo, l’eleganza, l’educazione e il rispetto verso il prossimo, la facevano da padroni. Complimenti davvero, sei stata una delle migliori figure sportive nella quale mi sono imbattuto. R.I.P. Il tuo folle Gigi.

Un post condiviso da Gianluigi Buffon (@gianluigibuffon) in data:

L’Italia perde un grande  uomo e un grande calciatore.