Dietro l’americano Quin Simmons è spuntato da solo, a un certo punto, Alessio Martinelli. L’argento della prova in linea juniores, la terza medaglia azzurra ai Mondiali di Harrogate, è nato a 25 km dall’arrivo. Lo statunitense, nella prova da Richmond ad Harrogate, lunga 144,5 chilometri, è scattato a 33 km dall’arrivo e ha creato il vuoto. Il 18enne valtellinese è riuscito a staccare gli altri compagni di fuga, ma sul traguardo ha accusato 56″ di ritardo da Simmons. Il bronzo va a un altro statunitense, Magnus Sheffield, che regola in volata, fra gli altri, Gianmarco Garofoli, alla fine quinto, a completare l’ottima giornata per i colori italiani che vede piazzarsi tredicesimo Antonio Tiberi, già vincitore della crono iridata junior.
Il coraggio, la forza e la spregiudicatezza di Simmons sono stati premiati e lo stesso vale per Sheffield, altro talento a stelle e strisce, che si è aggiudicato uno sprint ristretto a pochi corridori, ma giunti alle spalle di Martinelli. Anche stavolta, come era avvenuto nella prova a cronometro degli juniores, l’inizio di gara non è stato fortunato per l’Italia, a causa della caduta di Andrea Piccolo, una delle punte di diamante dello schieramento azzurro; per il resto, la squadra è sempre stata in gara, tenendo il ritmo degli avversari e mettendo un uomo sempre negli attacchi. Tranne che nell’occasione in cui Simmons e Sheffield hanno spazzato la corsa, insieme all’inglese Askey, allo spagnolo Rodriguez Cano e al ceco Bittner. Quando il gruppo, tirato soprattutto dagli azzurri, si stava riportando sul drappello di testa, Simmons ha contrattaccato, creando il vuoto alle proprie spalle e ponendo i presupposti per l’impresa iridata che è assolutamente meritata.
Lo statunitense ha spinto a tutta e, dal gruppetto degli inseguitori, il solo Martinelli è riuscito a uscire per tentare un’impresa disperata. Forse troppo per risultare credibile. Martinelli, quando mancavamo circa 25 km all’arrivo, ha rischiato, lanciandosi in un inseguimento in solitaria. Il 18enne valtellinese, pur non riuscendo a riacciuffare il futuro campione del mondo, ha comunque collezionato secondi preziosi fra sé e gli ormai ex compagni di fuga, mettendosi al collo un argento che vale quasi oro.
Lo vedevo, gli sono arrivato sotto anche a 25″, ma lui è più cronoman di me e non sono riuscito a prenderlo. Non avevamo le radioline e abbiamo scoperto che era fuori soltanto una volta passati sotto il traguardo, a due giri dalla fine. Da allora è stato un lungo, vano inseguimento, ma nessun rimpianto perché questo è un grande argento. Simmons è andato fortissimo, era uno che avevamo cerchiato in rosso. Prima della gara non mi sarei mai aspettato di finire secondo. Bene così