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Tredici febbraio 2019, l’Inter ufficializza il passaggio della fascia da capitano da Icardi ad Handanovic e per il numero 9 argentino inizia una discesa ripida che, tuttora, pare non sia finita.

L’ultimo capitolo di questi lunghi mesi difficili per Maurito è la mancata convocazione per la prossima Coppa America. Il commissario tecnico Scaloni, infatti, ha deciso di privarsi della punta nerazzurra per il torneo continentale puntando su altri colleghi come: il compagno di squadra Lautaro, Messi, Aguero, Dybala e Suarez.

Una vera e propria beffa per l’ex capitano interista il quale, fino a qualche mese fa, era il giocatore imprescindibile per la squadra milanese e volto nuovo dell’attacco argentino, dopo l’addio di Higuain.
I mesi bui e burrascosi trascorsi alla Pinetina, le partite saltate a causa di infortuni, le divergenze con club e allenatore, i bisticci social e il poco feeling sotto porta hanno spinto il ct Lionel Scaloni a prendere questa decisione.

In effetti, questi primi cinque mesi del 2019 sono stati i peggiori della carriera di Mauro Icardi, sia dentro che fuori dal rettangolo verde.

Dal suo ritorno in squadra con più costanza ha gonfiato la rete solamente in due occasioni ed entrambe da calcio di rigore, l’ultimo messo a segno contro il Napoli nel 4-1 finale (con tanto di polemica tra la moglie Wanda Nara e il commentatore Daniele Adani).
Se cerchiamo la rete su azione, dobbiamo fare un salto addirittura al 2018 nel match prenatalizio del 18 dicembre nella vittoria contro l’Udinese a san Siro. Al braccio aveva ancora la fascia da capitano.

Da quando è arrivato a Milano questa è la sua seconda peggior stagione realizzativa in campionato. Peggio ha fatto solamente durante la prima annata (2013/14) quando di gol ne ha realizzati 9 ma in 22 match e all’età di 21 anni. Sicuramente l’ambiente e il rapporto soprattutto con mister e alcuni compagni ne hanno influito il rendimento. Mauro Icardi è sempre stato uno dei calciatori meno in discussione della rosa nerazzurra, soprattutto per la costanza nei gol.

Le varie divergenze nel triangolo Icardi – Nara – Inter hanno condizionato in maniera concreta la stagione dell’argentino, chiusasi anche con il forfait con l’Albiceleste. Il tutto collegato anche una grossa svalutazione da 100 (grazie alle reti in Champions League) a 60 milioni di euro, come riporta il Cies.

Il crollo del rendimento di Mauro Icardi da gennaio ad oggi secondo i dati del CIES, Eurosport
Il calo netto della valutazione del 9 argentino

Il futuro della punta è ancora tutto da scoprire: voci di mercato lo spingono altrove lui, attraverso Instagram, ha precisato di volere solo l’Inter.

Risultati immagini per il post di icardi
Il post di Icardi che spegne le voci di mercato

Con la quasi sicura partenza di Spalletti qualche scenario cambierà e chissà se Maurito sarà ancora l’attaccante chiave dei nerazzurri o ci sarà lo scossone di mercato.

In Italia siamo stati costretti a mandar giù bocconi amari per via di “biscotti” calcistici che ci hanno tagliato fuori. Un esempio è stato sicuramente il 2-2 tra Svezia e Danimarca all’Europeo 2004 in Portogallo. Una partita che prevedeva il passaggio di entrambe le nazionali scandinave alla fase ad eliminazione diretta solamente con il pareggio, e così è stato, e Italia a casa.

In Sudamerica si passa dal “biscotto” alla “marmellata”, cambia il sapore del dolce, ma il senso di nausea è lo stesso.
Argentina, Mondiali 1978. Il 21 giugno a Rosario va in scena Argentina – Perù valida per la seconda fase a gironi. Il Brasile conduce il girone con 5 punti mentre l’Albiceleste per poter volare in finale doveva vincere contro i peruviani con almeno 4 reti di scarto.

Opportunamente, i brasiliani li si era fatti giocare nel pomeriggio, così che ogni dettaglio era ben preparato. La nazionale carioca vinse 3-1 contro la Polonia.
Il match tra Argentina – Perù, al primo tempo, segnava 1-0 con l’unica rete realizzata da Kempes al 21esimo minuto.
Di rientro dagli spogliatoi, qualcosa accadde. I peruviani si sciolsero come neve al sole e per cinque volte la porta difesa dal portiere Ramon Quiroga fu bucata.

Le 5 marcature subite dal portiere suscitarono molti dubbi. In primis molti fecero notare con quanta superficialità il portiere fu battuto, in più nei suoi confronti ricaddero quelle accuse legate al suo passato. In effetti Ramon Quiroga (soprannominato El Loco, il matto) era un portiere argentino, natio proprio di Rosario, che nel 1977 ottenne la cittadinanza peruviana, con cui decise di disputare il Mondiale del ’78.

Al termine del Mondiale si venne a sapere che il governo argentino aveva mandato via nave, a titolo completamente gratuito, 35mila tonnellate di grano in Perù, oltre a un elevato quantitativo di armi. Inoltre, la banca centrale d’Argentina autorizzò lo sblocco d’una linea di credito di 50 milioni di dollari. Insomma piovvero aiuti come le cinque reti (Tarantini, doppietta di Luque e Houseman) subite nella seconda frazione di gioco.

L’esultanza di Luque dopo il gol

In più alcune testimonianze di quei giorni confermarono che circolavano bustarelle per tre nazionali peruviani, così come lo stesso Quiroga, in uno dei non rari momenti di ubriachezza, fece delle mezze ammissioni poi ritrattate.
Oggi più nessuno contesta che la partita fu comprata. La vicenda e passata alle cronache come la “marmelada peruana”.