Il suo ultimo gol, Pippo Inzaghi deve realizzarlo al Milan. Al suo Milan, la squadra del cuore, in cui ha vinto tutto e segnato di più. 126 gol in trecento partite. La vetta raggiunta con la doppietta di Atene nella finale di Champions contro il Liverpool. L’anno da allenatore nel 2014-2015. Tutto dimenticato, almeno per una sera. Oggi Filippo Inzaghi è l’allenatore del Bologna e si gioca la panchina nel match di campionato contro i rossoneri. Non se la passa meglio il suo vecchio compagno e amico Rino Gattuso. Da poco più di un anno a Milanello, l’ex centrocampista si lecca ancora le ferite dopo l’eliminazione contro l’Olympiacos. Ancora una volta Atene, questa volta meno dolce del 2007.
Inzaghi si gioca tutto questa sera. Dopo la sconfitta maturata ad Empoli, il suo posto sembra a tempo determinato. Il presidente Saputo gli ha confermato la fiducia, sebbene a termine. Dopo gli anni di Venezia (promozione in B e playoff), Superpippo è arrivato a Bologna questa estate. Le ambizioni erano di una salvezza tranquilla, dopo gli anni di un altro ex milanista in Emilia. Quel Roberto Donadoni che non è mai entrato pienamente nel cuore della città di Lucio Dalla. La dirigenza ha così puntato su Inzaghi con risultati finora deludenti. Terzultimo posto in classifica a 11 punti. Due le sole vittorie, contro Roma e Udinese al “Dall’Ara”. Una squadra che non sembra all’altezza della categoria. L’unica buona notizia è che la salvezza dista due punti, con l’Udinese a 13.
I tre punti sono arrivati l’ultima volta il 30 settembre nel 2-1 contro i bianconeri friulani. Da allora 4 sconfitte e 4 pareggi in 8 partite. Troppo poco per poter vedere la luce in fondo alla stagione. Ma le colpe non sono solo di Inzaghi allenatore. La rosa è stata probabilmente sopravvalutata. Il Bologna segna poco, ha uno dei peggiori attacchi con soli 13 gol. A salvarsi è Federico Santander, l’attaccante paraguaiano con 4 centri all’attivo. Dal resto le briciole. Palacio fa i conti con l’età e gli acciacchi (2 reti). Orsolini gioca poco (552 minuti con 2 gol). Destro ha deluso ed è un separato in casa. Poli cerca di mettere una pezza, andando a segno due volte da centrocampista. Ci sarebbe bisogno di un attaccante vero, ma quello siede in panchina e fa l’allenatore. E questa sera deve segnare il gol più importante da tecnico, proprio contro il suo Milan.