Napoli – Empoli è la sua partita, anche se lui sarà impegnato nella sfida di domenica al Crystal Palace. Maurizio Sarri, oggi tecnico del Chelsea, probabilmente questa sera accomodato sul suo divano londinese a godersi il match tra le sue ex squadre. Per i partenopei il match precede la gara spareggio di Champions League contro il Paris Saint Germain. I tre punti in campionato sono però fondamentali per non perdere la scia della Juventus a -6 e non farsi staccare dall’Inter, appaiata a pari merito a 22 punti. I toscani, reduci dalla sconfitta proprio contro i bianconeri, continuano a ricevere tanti applausi che non portano punti. Giocano bene pur non avendo nomi altisonanti, ma devono fare i conti con una classifica deficitaria (terz’ultimi a 6 punti).
Il Napoli post sarrista – L’era d.S., dopo Sarri, ha un generale di lungo corso e blasone come Carlo Ancelotti dopo l’epoca del comandante ex impiegato in banca. E proprio in conferenza stampa pre Empoli, Ancelotti è tornato sulla metafora militare:
Come diceva Napoleone, meglio avere generali fortunati che bravi. Probabilmente io ho avuto culo.
Di certo, quelli bravi sono anche fortunati. Ma non è solo con la buona sorte che si vincono, ad esempio, cinque Champions League tra giocatore e allenatore. Ancelotti ha ereditato una squadra depressa dopo aver centrato con Sarri 91 punti, senza riuscire a vincere lo scudetto “perso in albergo” a Firenze e poi finito a Torino. Fare meglio dell’ex tecnico empolese ha un solo verbo: vincere. E nonostante la Juve pigliatutto, Carlo sta tenendo botta con una filosofia diversa rispetto a Sarri. Turnover, valorizzazione dell’organico, proiezione europea. Ancelotti sta lavorando su quei (pochi) difetti che Maurizio aveva lasciato irrisolti a Napoli. Pur avendo un calendario complicato finora, la squadra ha tenuto botta. Mentre in Champions si sta giocando alla grande le sue chance nel girone “della morte” con Liverpool e Psg.
🎙@MrAncelotti: “La forza di questa squadra non tutti la conoscono ancora a pieno”.
⚽ #NapoliEmpoli
🇮🇹 @SerieA
💙#ForzaNapoliSempre pic.twitter.com/ji2omDlxxO— Official SSC Napoli (@sscnapoli) 1 novembre 2018
Da Giampaolo ad Andreazzoli – Gli azzurri toscani sono tornati in questa stagione in serie A dopo la retrocessione del 2017. Un’annata davvero balorda quella con Martusciello in panchina, conclusasi con la salvezza del Crotone all’ultima giornata e il conseguente ritorno in B. Un finale amaro dopo gli anni, indimenticabili di Sarri. Grazie al comandante sono esplosi giocatori ormai affermati come Rugani, Saponara, Tonelli, Hysaj, Valdifiori e Zielinski. Alcuni di questi si sono poi consacrati definitivamente proprio a Napoli. La prima era post Sarri è stato felicemente guidata da Marco Giampaolo, decimo posto in serie A con la ciliegina del derby vinto contro la Fiorentina al “Castellani”. Poi la sfortunata annata con Giovanni Martusciello, la parentesi Vincenzo Vivarini in B prima dell’approdo di Aurelio Andreazzoli. Con l’ex tecnico giallorosso è subito arrivata la promozione in A al termine di un campionato dominato con la coppia Caputo – Donnarumma. In questa stagione l’Empoli ha continuato a mostrare il suo bel gioco, fatto di buone trame offensive e un’apprezzabile manovra corale. Tuttavia, alla bellezza estetica non è spesso corrisposta una concretezza in termini di risultato, come dimostra l’ultima sconfitta contro la Juventus.