Russia 2018

Mondiali, giorno 1: cosa aspettarci da Russia-Arabia Saudita

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Ci siamo, le ore scorrono molto poco frettolosamente e noi siamo qua in attesa che arrivino le 17:00 e che l’arbitro decreti l’inizio di Russia-Arabia Saudita e, più generalmente, dei Mondiali 2018. Inganneremo il tempo sedendoci davanti al televisore con una mezz’ora d’anticipo per assistere alla cerimonia di presentazione: davanti agli 80.000 dello Stadio Luzhniki di Mosca (dove verrà disputata anche la finale) il celebre cantante pop Robbie Williams e la soprano Aida Garifullina daranno vita ad un concerto che  ci accompagnerà fino a poco prima del fischio d’inizio. Come se non bastasse c’è anche ‘O’ Fenomeno’ Ronaldo a rendere ancora più sconvolgente questa manifestazione.

 

Trenta minuti di spettacolo circa e poi si passerà al calcio giocato: la gara inaugurale non è il massimo che si possa chiedere ad un Mondiale ma intorno alla Russia, padrona di casa, c’è tantissima attesa e la sfida con l’Arabia Saudita rappresenta già un crocevia decisivo per Dzagoev e compagni. Gli asiatici non sono venuti a fare la comparsa e nonostante non partano con i favori del pronostico venderanno cara la pelle cercando di compiere il primo upset della competizione.

Debutto anche per la squadra italiana degli arbitri: Massimiliano Irrati al Var e Daniele Orsato all’Avar mentre a dirigere la sfida ci sarà l’argentino Néstor Pitana. Le due formazioni dovrebbero schierarsi in maniera più o meno speculare: in numeri, la Russia si disporrà con il classico 4-5-1 mentre i sauditi giocheranno con un 4-2-3-1 con due centrocampisti in posizione arretrata.

Le probabili formazioni:
Russia: Akinfeev; Mario Fernandes, Kutepov, Ignashevich, Zhirkov; Samedov, Gazinsky, Dzagoev, Zobnin, Golovin; Smolov. All. Stanislav Cherchesov
Arabia Saudita: Al-Owais; Al-Shahrani, O.Hawsawi, M.Hawsawi, Al-Harbi; Al-Faraj, Otayf; Al-Dawsari, Al-Muwallad, Al-Jassim; Al-Sahlawi. All. Juan Antonio Pizzi

Juan Antonio Pizzi (ct. Arabia Saudita)
Stanislav Cherchesov (ct. Russia)

Cresciuto con il pallone più in testa che tra i piedi, quando tutti sognavano di essere calciatori lui voleva essere un allenatore. Vive di flashback nei quali Krul continua a parare rigori alla Costarica.

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