It’s coming home, it’s coming home, football it’s coming home. Il calcio sta tornando a casa: è la colonna sonora simbolo della spedizione inglese a Russia 2018, mai così vicina a quella finale mondiale che dalle parti di Sua Maestà manca dal 1966. Gareth Southgate lavora sotto traccia e, per il momento, fissa l’obiettivo alla semifinale contro la Croazia, 28 anni dopo l’ultima in una competizione iridata.
Le Notti Magiche inglesi
Il sogno di Italia e Inghilterra durante il Mondiale del 1990 si infrange in due calde serate di luglio sui guantoni di Sergio Goycochea e Bodo Illgner. La Nazionale di Bobby Robson arriva in Italia dopo l’eliminazione quattro anni prima per mano (e piedi) di Maradona ai quarti di finale e dopo un disastroso Europeo in Germania nel 1988, terminato a 0 punti nel girone con Urss, Olanda e Irlanda.
La squadra inglese non parte, dunque, tra le favorite e viene confinata a Cagliari per evitare i che suoi temuti hooligans possano creare scompiglio sulla penisola, venendo più facilmente a contatto con altre tifoserie. Le tragedie dell’Heysel e di Hillsborough sono, d’altra parte, ancora troppo vicine. I Tre Leoni partono bene, vincono il gruppo F contro Irlanda, Olanda ed Egitto e approdano agli ottavi in cui evitano la lotteria dei rigori con un gol al 119’ di David Platt ai danni del Belgio. Il centrocampista inizierà un anno dopo la sua esperienza italiana a Bari, poi vestirà anche le maglie di Juventus e Sampdoria.
Copione che si ripete anche ai quarti contro la sorpresa Camerun: a Napoli ci vuole una doppietta del solito Gary Lineker (capocannoniere con 6 reti a Messico ’86, qui finirà il torneo a quota 4 gol) per eliminare gli africani solo ai supplementari dopo il vantaggio iniziale ancora di Platt (3-2 al 120’). Si vola in semifinale allo stadio Delle Alpi di Torino, il giorno dopo la sfida del San Paolo tra Italia e Argentina.
Tedeschi avanti con una fortunata punizione di Brehme deviata dalla barriera, a 10 minuti dalla fine ci pensa sempre Lineker a salvare gli inglesi. Si va ai rigori e qui inizia il tabù dal dischetto, rotto solo pochi giorni fa dai guantoni di Jordan Pickford: sbagliano Stuart Pearce e Chris Waddle, i Tre Leoni abbandonano il sogno della finale e giocano a Bari la finalina (poi persa ) per il terzo posto contro l’altra delusa di lusso, gli Azzurri di Vicini.
It’s coming come…since 1966
Continua la guerra in Vietnam, nasce Cindy Crawford, muore Walt Disney, i Beatles pubblicano Revolver. E’ il mondo nel 1966, quello che vide trionfare per la prima (e unica finora) volta l’Inghilterra nel Mondiale di casa: vittoria in finale contro gli acerrimi rivali tedeschi col famoso gol/non gol di Geoff Hurst. Trent’anni dopo si torna a casa con il campionato Europeo: per l’occasione la band inglese The Lightning Seeds con David Baddiel e Annie Skinner pubblica il singolo Three Lions (Football’s coming home), appositamente dedicata alla Nazionale di Terry Venables e Alan Shearer, Paul Gascoigne e Gareth Southgate, attuale ct.
L’Inghilterra finirà per buttare tutto via, per spazzare tutto via. Ma io so che loro possono giocare, perché lo ricordo…
Tre leoni sulla maglia, Jules Rimet ancora è scintillante. Trenta anni di dolore non mi hanno mai impedito di sognare…
Il motivetto non portò bene vista l’eliminazione ancora ai rigori in semifinale a opera della Germania, poi Campione d’Europa, ma è entrata nel repertorio pop britannico degli stadi e non solo. Pochi giorni fa persino a Buckingham Palace il cambio della guardia è stato sostituito per qualche minuto dalle note di It’s coming home:
Meno british, più latina è stata l’invasione dei supporter inglesi al centro commerciale Ikea alla periferia di Londra, sulle note del tormentone del 1996 subito dopo la vittoria ai quarti di finale contro la Svezia:
Il calcio torna in volo
Se il calcio tornerà a casa, lo farà sicuramente in volo con British Airways. Contro ogni scaramanzia, la compagnia inglese ha realizzato un piccolo capolavoro: un biglietto da viaggio ad hoc per il rientro in patria dei futuri campioni inglesi.
Il tagliando è datato 15 luglio alle 18, subito dopo la finale Mondiale. Il passeggero è il football, l’aeroporto di partenza, Mosca, of course. La destinazione non può che essere home.
Ma non finisce qui. Il punto di partenza, anzi il gate, è quello south, chiaro riferimento al commissario tecnico, Gareth Southgate. Il posto è il 52, ovvero gli anni che separano l’Inghilterra dall’ultima Coppa alzata al cielo nel 1966.
It’s coming home… pic.twitter.com/Qxg8g0HvLe
— British Airways (@British_Airways) 7 luglio 2018
God save Premier League
Francia, Belgio, Croazia e Inghilterra giocano nella Premier League. Normale se si pensa che i Tre Leoni sono in semifinale a scapito, ad esempio, di Spagna, Germania e Italia e dei loro campionati, i principali sulla scena internazionale. Ma c’è, in ogni caso, la concorrenza della Ligue 1 con la Francia, abbondantemente sovrastata dai numeri di quello che si conferma come il campionato più bello e competitivo del mondo.
Sono ben 41 i calciatori semifinalisti che giocano nella Premier: tutti i 23 della England Football Team, un rappresentante croato (Lovren del Liverpool), 5 francesi (Kantè, Giroud, Lloris, Mendy e Pogba), addirittura 12 nel Belgio (Courtois, Mignolet, Alderweireld, Kompany, Vertonghen, Chadli, De Bruyne, Dembele, Fellaini, Batshuayi, Hazard, Lukaku).
La Liga spagnola si ferma a 12 (Umtiti, Varane, Lucas Hernandez, Nzonzi, Griezmann, Dembelé, Vrsaljko, Modric, Rakitic, Kovavic, Vermaelen, Januzaj), stessi numeri per il campionato francese (Mandanda, Areola, Sidibé, Kimpembe, Rami, Mbappé, Thauvin, Fekir, Lemar, Meunier, Tielemans, Subasic).
La nostra serie A è a quota 9 (Strinic, Brozovic, Badelj, Mandzukic, Perisic, Kalinic, Pjaca, Mertens, Matuidi), la Bundesliga fanalino di cosa tra i principali tornei con 6 rappresentanti (Jedvaj, Rebic, Kramaric, Pavard, Tolisso, Casteels).
Soffermandoci sui club, in testa il Tottenham con 9 giocatori, poi Chelsea, Manchester City e United. Solo 4 per il Barcellona, uno in più di Real Madrid e Juventus. Il francese Tolisso è l’unico a sventolare la bandiera del Bayern Monaco.
9 Tottenham (Alderweireld, Vertonghen, Dembélé BELGIO; Rose, Trippier, Dier, Alli, Kane, INGHILTERRA; Lloris FRANCIA)
7 Chelsea (Courtois, Eden Hazard, Batshuayi BELGIO; Cahill, Loftus-Cheek INGHILTERRA; Kanté, Giroud FRANCIA)
7 Manchester City (Kompany, De Bruyne BELGIO; Walker, Stones, Sterling, Delph INGHILTERRA; Mendy FRANCIA)
7 Manchester United (Fellaini, Lukaku BELGIO; Jones, Lingard, Young, Rashford INGHILTERRA; Pogba FRANCIA)
4 Barcellona (Dembélé, Vermaelen BELGIO, Rakitić CROAZIA, Umtiti FRANCIA)
4 Liverpool (Lovren CROAZIA; Alexander-Arnold, Henderson INGHILTERRA; Mignolet BELGIO)
4 Monaco (Tielemans BELGIO; Subašić CROAZIA, Sidibé, Lemar FRANCIA)
4 Paris Saint Germain (Meunier BELGIO; Areola, Kimpembe, Mbappé FRANCIA)
3 Atlético Madrid (Vrsaljko CROAZIA; Lucas Hernández, Griezmann FRANCIA)
3 Juventus (Mandžukić, Pjaca CROAZIA; Matuidi FRANCIA)
3 Olympique Marsiglia (Mandanda Rami, Thauvin FRANCIA)
3 Real Madrid (Kovačić, Modrić CROAZIA; Varane FRANCIA)
(fonte: Uefa.com)
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