Olimpiadi

Hockey su ghiaccio, un oro atteso da tutta la Russia

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L’esordio a PyeongChang 2018 non è stato certo dei migliori per la nazionale olimpica russa di hockey su ghiaccio maschile, sconfitta per 3 a 2 dalla Slovacchia dopo un iniziale doppio vantaggio. Tuttavia l’entusiasmo in patria per il team allenato dal lettone Oleg Znarok non sembra averne risentito e l’obiettivo rimane quello della vigilia: il gradino più alto del podio.

D’altronde, come recita un detto popolare russo: “Un’olimpiade senza oro nell’hockey è come una festa di matrimonio senza alcolici”. Che la Russia sia la favorita per la vittoria finale nel suo principale sport nazionale, se ne sono accorti anche negli Stati Uniti (anche loro sconfitti ieri per 3 a 2 dalla Slovenia), come scritto tre giorni fa dal New York Times.

Infatti, come ricordato dal quotidiano a stelle e strisce, la Nhl (National Hockey League) aveva già annunciato ad aprile che non avrebbe osservato alcuna pausa durante i giochi olimpici, adducendo come motivazioni il rischio di infortuni ed il calo dei profitti derivanti da sponsor in un periodo dell’anno in cui la concorrenza di calcio e basket è più blanda, impedendo di fatto la partecipazione alle olimpiadi dei suoi atleti, soprattutto americani e canadesi ma anche svedesi e finlandesi.

La compagine russa invece è costituita quasi esclusivamente da giocatori della Khl, Kontinental Hockey League, secondo campionato per club al mondo, al quale partecipano non solo squadre russe ma anche europee e asiatiche. La gran parte degli atleti presenti a PyeongChang 2018 milita nel CSKA di Mosca e nella SKA San Pietroburgo. Il direttore generale della nazionale canadese, Sean Burk, ha affermato:

Credo che la Russia abbia la squadra più talentuosa, per la prima volta dopo tanto tempo c’è un’unica grande favorita alle olimpiadi

L’ultima medaglia d’oro olimpica conquistata dalla Russia risale ad Albertville 1992, quando i giocatori russi facevano parte di una squadra unificata che comprendeva tutte le ex repubbliche sovietiche.

Pugliese emigrato a Mosca, tifosissimo del Milan, convinto che lo sport possa contribuire a rinsaldare i legami tra popoli e culture differenti, è “la voce dalla Russia” di Mondiali.it

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