Arianna Fontana è entrata nell’Olimpo del sport italiano, grazie all’oro conquistato nello Short Track dei 500m a PyeongChang 2018.
Con questa vittoria la nostra portabandiera ha ottenuto una serie di record. Trionfo ottenuto in Corea del Sud, Paese in cui lo Short Track è quasi legge.
La pattinatrice di Sondrio, nella storia della specialità dei Giochi Olimpici, ha raggiunto tali medaglie unicamente la cinese Wang Meng. L’azzurra, inoltre, è stata l’unica europea a salire sul gradino più alto del podio e prima donna all time nella sua disciplina.
L’atleta azzurra delle Fiamme Gialle, inoltre, ha già ottenuto altri record come quello di più giovane italiana a vincere una medaglia olimpica per l’Italia quando, appena quindicenne, a Torino 2006 conquistò il bronzo nella staffetta 3000m.
Lei non vuole fermarsi in vista anche dei 1000 e 1500 metri oltre alla staffetta.
Per ora si gode il meritato momento dato che non è molto frequente vedere la portabandiera italiana vincere una medaglia d’oro.
In effetti erano ben 24 anni che un atleta, protagonista della cerimonia inaugurale, non saliva sul podio più alto di una disciplina olimpica invernale.
L’ultima era stata la campionessa Deborah Compagnoni ai Giochi Olimpici di Lillehammer 1994, nello Slalom Gigante sulle nevi norvegesi.
La nostra Arianna è riuscita nell’impresa dove altre eroine dello sport azzurro come Isolde Kostner o Gerda Weisseinsteiner, o addirittura leggendari campioni come Armin Zoeggeler, non sono arrivati. Nessuno, da Deborah ad Arianna, era riuscito a salire sul gradino più alto del podio portando sulle spalle il Tricolore.
Ma facendo un salto nel passato, negli annali dei Giochi, fino alla prima storica edizione di Chamonix 1924, si scopre che soltanto altri due atleti sono riusciti a vincere l’oro da portabandiera: impresa realizzata dal grandissimo Alberto Tomba nel 1992 ad Albertville e, otto anni prima a Sarajevo, da Paul Hildgartner nello slittino (che fu ancora portabandiera nell’88 a Calgary scivolando però lontano dal podio).
Neppure il leggendario Gustav Thoeni, leader della Valanga azzurra, per due volte (Innsbruck ’76 e Lake Placid ’80) ebbe l’onore di guidare la squadra sventolando la bandiera italiana, ma in gara dovette accontentarsi, si fa per dire, di un argento. Niente oro, comunque, come chi l’aveva preceduto, dal 1924 al 1976. Stop. Solo quattro portabandiera su 21, in quasi un secolo e 23 edizioni di Giochi invernali, hanno centrato l’impresa: nessuno dal 1924 al 1980, tre dal 1984 al 1994, una quest’anno a PyeongChang, l’incredibile Arianna Fontana.
Vincere da portabandiera è qualcosa che porterò nel mio cuore gelosamente!
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