Pallavolo

Mondiali volley, vincere non basta: cosa deve fare l’Italia per passare il turno

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Potrebbe esser peggio…potrebbe piovere

Frankenstein Junior è un film passato alla storia, soprattutto in Italia, grazie alla perfetta traduzione esilarante dei dialoghi. Certo è  che la frase detta da Igor bene inquadra le ore che sta vivendo l’Italvolley chiamata a un’impresa titanica nella terza partita del girone J dei Mondiali in corso in Italia e Bulgaria.

Quello che non doveva accadere. La Serbia, dopo aver disintegrato le certezze azzurre nella gara d’esordio delle Final Six, ha perso mercoledì 27 contro la Polonia per 3-0  (28-26, 28-26, 25-22) e inguaia l’Italia sconfitta con lo stesso risultato proprio dalla nazionale di Grbic. I ragazzi di Blengini sono chiamati a un miracolo sportivo perché per accedere alle semifinali c’è bisogno solo di un risultato.

O meglio, non solo un risultato, ma anche una perfetta congiunzione astrale che costringe Zaytsev e compagni non solo vincere il match contro la Polonia (ore 21.15 sulla Rai) senza perdere un set, ma contando anche i punti.

Risultati immagini per polonia volley

Ecco i calcoli: per conquistare le semifinali, gli azzurri domani dovranno battere 3-0 i polacchi facendogli fare meno di 60 punti totali visto che il quoziente fino ad ora dice Serbia +15, Polonia +7, Italia -22. Battendo la Polonia per 3-0, tutte e tre le squadre del girone chiuderanno con una vittoria, tre punti e quoziente set di 1.000. A quel punto si andrebbe a guardare il quoziente punti: al momento gli azzurri sono a -22, la Polonia è a +7, la Serbia a +15. La Nazionale dovrebbe vincere con almeno 15 punti di margine impedendo alla Polonia di fare più di 60 punti totali (esempio vincendo tre set 25-20) per salire a -7 e lasciare i polacchi a -8.

Potrebbe piovere, potrebbe diluviare o potrebbe splendere un sole dardeggiante. Il cammino per l’Italia in salita, ma una volta arrivati in alto, la vista sarà da mozzare il fiato.

Giornalista professionista, cura “Curiosità sportive”, rubrica-memorabilia di aneddoti, storie e miti legati allo sport, riavvolgendo le lancette del tempo perché il suo cuore è ancora fermo sulla traversa dove si è stampato il rigore tirato da Di Biagio nel Mondiale del ’98.

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