Sette anni di azzurro, dalla prima convocazione nel febbraio 2010 quando giocava nel Bari, all’ultima di questi giorni che è anche la prima da giocatore del Milan, dopo sei campionati vinti con la maglia della Juventus. Il “nuovo” Leonardo Bonucci, vestito di rossonero e con la fascia di capitano al braccio, è in realtà quello di sempre. Pronto a lottare quando c’è da farlo, ma soprattutto a lanciare le sfide che contano. Come nel caso del match che la Nazionale affronterà sabato sera al “Santiago Bernabeu” contro la Spagna:
“Ci sarà da lottare – ammette l’azzurro – e da soffrire, ma noi siamo pronti a dare tutto per portarci a casa la vittoria, senza paura, con la voglia di stupire. Non ci sentiamo battuti in partenza. Abbiamo solo due giornate di campionato nelle gambe, ma ci sono gare in cui l’adrenalina e gli stimoli ti aiutano a sopperire una condizione fisica non al massimo: quella di sabato è una di queste. L’Italia ha dimostrato nel passato recente di giocarsela con la Spagna, e io sento addosso la stessa eccitazione di Ventura”.
Soffermandosi sugli avversari, Bonucci dedica una menzione speciale a Sergio Ramos:
“E’il migliore difensore al mondo. Lo apprezzo tantissimo, è un giocatore completo e credo che gli interventi ruvidi facciano parte del gioco di ogni difensore, poi bisogna sempre stare nei limiti. In ogni caso, con la Spagna abbiamo dimostrato di potercela giocare. Non so se ci temono, ma ci rispettano di sicuro. Siamo consapevoli dei nostri valori e che possiamo metterli in difficoltà. Certo, se vinci a Madrid e poi non vinci con Israele, la qualificazione te la metti in un posto, ma sono ottimista. Esistono delle similitudini con la sfida tra Juve e Real, ma poi sono partite diverse. Penso che la gara di sabato assomigli alla partita dell’Europeo 2016 (2-0 per l’Italia, ndr), o a Italia-Germania sempre della stessa manifestazione”.
A Coverciano Bonucci ha ritrovato il suo gruppo, in particolare tre giocatori amici di Juventus e oggi solo di Nazionale.
“Mi fa piacere ritrovare a Coverciano i miei compagni di vita e di campo. Buffon, Barzagli e Chiellini rimangono amici, le nostre strade si sono divise, ma resta il rapporto che si è creato in sette anni di spogliatoio. Da loro ho imparato molto, mi hanno fatto crescere. Non allenarsi insieme non è un problema a un mese di distanza dalla separazione, siamo un trio consolidato. D’altronde ci sarà da fare squadra per dare fastidio alla Spagna. Sarà un’avventura”.
Comments are closed.