SIngolare evento ieri ai Mondiali di atletica in corso di svolgimento a Londra. L’atleta del Botswana Isaac Makwala si è qualificato per la semifinali dei 200 metri ai Mondiali di atletica di Londra, correndo contro se stesso, unico in pista, sulla corsia numero 7 nel tempo di 20”20.
Solo nel pomeriggio, infatti, la Iaaf lo aveva autorizzato a correre dopo che era scaduto il periodo di quarantena che gli era stato imposto a causa del virus intestinale che lo aveva colpito. La quarantena scadeva alle 14 e solo dopo gli esami medici a cui è stato sottoposto Makwala è stato ritenuto idoneo a competere. Per qualificarsi, doveva correre in almeno 20”53. Missione compiuta.
In serata, nella semifinale, nella stessa batteria dell’azzurro Filippo Tortu, si è piazzato secondo dietro all’americano Young conquistando l’accesso alla finale.
«Ho gareggiato con rabbia e Dio, che è giusto, mi ha aiutato. Ma io ho il cuore spezzato: la Iaaf mi ha tolto i 400, la mia gara. Chi me li ridarà?».
Nei 400 infatti Makwala aveva cercato di forzare il blocco, presentandosi regolarmente alle batterie, ma gli ufficiali della security gli avevano impedito di gareggiare scatenando una lunga serie di polemiche.
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