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Mondiali paralimpici, atletica: Arjola Dedaj è medaglia d’oro di salto in lungo!

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Due giorni per superare il bottino di medaglie raccolto nei Mondiali di due anni fa, a Doha nel 2015. Tanto è bastato alla delegazione azzurra impegnata nei Mondiali paralimpici di atletica leggera a Londra.
Dopo l’oro di Martina Caironi, gli argenti di Monica Contrafatto, Federica Maspero, Giuseppe Campoccio, Simone Manigraso e il bronzo di Emanuele Di Marino, ecco arrivare un’altra preziosa medaglia.

Un’altra stella azzurra ha illuminato il cielo notturno di Londra, riempendo la costellazione dei successi di questa prima parte di manifestazione. Arjola Dedaj ha conquistato la medaglia d’oro nel lungo T11 (ciechi) con un salto a 4,65 m, davanti alla giapponese Chiaki Takada a 4,49, e alla cinese Huimin Zhong a 4,44. Settima medaglia italiana, dunque.

Arjola è arrivata dall’Albania in Italia all’età di tre anni con una diagnosi di retinite pigmentosa. Nel 2014 ha esordito con la maglia della nazionale italiana ai Campionati Europei di Atletica Paralimpica a Swansea, mettendosi al collo tre medaglie, due d’argento (nel salto in lungo e nei 200) e una di bronzo nei 100.

Una grande gioia e la dimostrazione di una forza individuale, ma anche supportata dall’amore. Arjola, infatti, è legata sentimentalmente a Emanuele di Marino, insieme formano la “Coppia dei Sogni”, progetto social che li ha portati prima verso Rio e ora verso Tokyo 2020.
Di Marino, nato con un piede torto congenito, ha ottenuto il podio nei 400, l’occasione per riscattarsi dopo la squalifica alle Paralimpiadi di Rio per invasione di corsia. A Londra, sul rettilineo finale era in quarta posizione ma, a pochi metri dal traguardo, la caduta del sudafricano Nour Alsana gli regalato il podio.

 

Giornalista professionista, cura “Curiosità sportive”, rubrica-memorabilia di aneddoti, storie e miti legati allo sport, riavvolgendo le lancette del tempo perché il suo cuore è ancora fermo sulla traversa dove si è stampato il rigore tirato da Di Biagio nel Mondiale del ’98.

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