Il martellista Marco Lingua conquista la finale dei Campionati del Mondo di Londra. Il lanciatore azzurro ha dovuto attendere praticamente tutti gli atleti del secondo gruppo prima di vedere materializzarsi la qualificazione con il dodicesimo posto a disposizione. 74,41 la misura che ha permesso al vulcanico 39enne piemontese di raggiungere, dopo due Olimpiadi e un Mondiale poco fortunati, la sua prima finale in una rassegna globale.
“Sono contentissimo, ma la merito questa finale!”. Commenta Lingua non appena il risultato diventa ufficiale. “Per tutti i sacrifici che ho fatto e che la mia famiglia ha fatto con me. Quando ho visto i risultati del secondo gruppo e il mio dodicesimo posto, ho pensato subito a mia moglie Desiree – che io scherzando chiamo Santa Desiree – e ai miei figli Dylan, Brian e Nicole. Questa finale è anche loro”.
Londra 2017 dissolve anche lo spettro dei tre nulli in qualificazione che il martellista azzurro si era portato dietro dalle Olimpiadi di Rio. E adesso c’è una finale da affrontare.
“Questa qualificazione è stata solo l’inizio. Oggi nonostante la pioggia continua e la pedana bagnata, ho fatto lanci che mi sono usciti con grande facilità, sono in forma. Credo che in finale potrò fare veramente bene, ci spero, non è finita qui”.
Out, invece, l’altro azzurro in gara Simone Falloni (69,90).
Nell’inverno londinese Filippo Tortu corre la semifinale bagnata dei 200 metri in 20”62. È sesto il brianzolo nella gara vinta dall’americano Isiah Young (20”12), ma sulla pista iridata inzuppata e con una temperatura avversa agli sprinter non ci si poteva aspettare di più.
“Il Mondiale mi ha fatto capire che i mostri della specialità non sono distanti da me, siamo tutti lì. Ho fatto una buona gara, non penso di dover correggere nulla per le prossime. Dopo la batteria, in semifinale mi sono espresso bene, pensando alla mia gara e non agli avversari. Mi è servito fare sia gli Europei under 20 che i Mondiali. Sono contento e vivo questi momenti di visibilità con piacere, perché ripagano i miei sforzi di tutti i giorni”
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