Marco Lingua è decimo nella finale del lancio del martello ai Campionati del Mondo di Londra. Il 39enne azzurro spedisce il suo attrezzo a 75,13 e resta a 74 centimetri da quell’ottavo posto che gli avrebbe permesso di giocarsi altri tre lanci nella sua prima finale in una rassegna globale.
L’esuberante piemontese trova la miglior misura della serata al secondo ingresso in gabbia, dopo un 69,64 di apertura. Nulla la terza prova del martellista di Tonengo di Mazzè (Torino) in cui ha giustamente tentato di giocarsi il tutto per tutto.
“Penso che ne è valsa la pena. Ho fatto tanti sacrifici, i turni di lavoro, gli allenamenti. Ma in questi Campionati Mondiali mi sono divertito ed emozionato, e mi sono sentito un atleta. Un grande atleta, che è quello che voglio sentirmi tutti i giorni. Lo dedico alle persone che mi vogliono bene, alla mia famiglia. E ai miei colleghi della Guardia di Finanza di Biella”.
Continua il momento no dell’atletica azzurri in questi Mondiali. Niente finale per l’Italia nella 4×400 donne.
Il quartetto formato da Mariabenedicta Chigbolu, Maria Elena Spacca, Libania Grenot e Ayomide Folorunso ha chiuso al quinto posto la seconda batteria in 3’27″81, nono tempo complessivo e primo degli esclusi.
Entravano in finale infatti le prime tre classificate di ogni batteria e i due migliori tempi. Miglior tempo quello degli Stati Uniti in 3’21″66.
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