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Mancini Laurea Honoris Causa

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Spesso i grandi uomini di sport ottengono, meritatamente, prestigiosi riconoscimenti ufficiali e questo è il caso di Roberto Mancini e della Laurea Honoris Causa. Il tecnico della nazionale, infatti, ha ricevuto questo titolo onorifico presso il Teatro Sanzio di Urbino; la sua tesi parla, ovviamente, dell‘impresa degli azzurri agli Europei del 2020 e il titolo è:  “Leadership, coesione, spirito di gruppo, clima relazionale: come costruire un team vincente nello sport”.

Il nostro commissario tecnico è apparso visibilmente emozionato e ha ammesso che la preparazione della tesi è stata più difficile di quella delle partite; anche se, probabilmente, questa dichiarazione contiene una buona dose di ironia. Già giovedì, infatti, il Mancio deve diramare le convocazioni per la fase finale della Nations League 2020-2021; il che non è sicuramente meno semplice della redazione della sua tesi.

Mancini Laurea Honoris Causa – I Punti Salienti

Roberto Mancini è un esempio di serietà, di dedizione al lavoro e di competenza e lo ha dimostrato sia da calciatore sia, ancor di più, nel ruolo di allenatore. Queste sono le validissime motivazioni che hanno spinto l‘Università di Urbino a conferirgli la Laurea ad Honorem in Scienze Motorie.

Il Mancio, quindi, ha ricordato i momenti salienti e, in particolare, la notte quasi insonne della vigilia, con i ragazzi disturbati e svegliati dai petardi di alcuni pseudo tifosi; i quali pensavano erroneamente che bastasse così poco per danneggiare gli azzurri. Altri istanti interminabili e indimenticabili sono, ovviamente, quelli relativi alla scelta dei rigoristi; in merito a questo, Mancini dice di aver preferito ascoltare i loro pareri e considerare il loro stato emotivo, piuttosto che scegliere lui in maniera unilaterale. Comunque, molti si sono offerti volontari e hanno dato disponibilità a prendersi le loro responsabilità anche in un momento cosi delicato.

Il titolo dell’argomento non poteva essere più appropriato, visto che la nazionale italiana ha conseguito questo grande trionfo soprattutto grazie alla compattezza del gruppo. Le qualità tecniche c’erano ma, almeno in teoria,  3 o 4 avevano avevano individualità migliori. L’amicizia, la coesione e la grandissima predisposizione alla cooperazione, però, hanno fatto la differenza e gran parte del merito va sicuramente al commissario tecnico.

Redazione mondiali.it

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