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Non giocare la Champions League per un esame a scuola: la storia di Kai Havertz

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Vi ricordate quando da ragazzini, nei primi pomeriggi caldi, il vostro amico vi citofonava per scendere a giocare a pallone e vostra madre vi obbligava a rimanere a casa per finire i compiti? «Bisogna prima pensare alla scuola, al dovere, poi avrai tempo di giocare», diceva. E se si andava a scuola calcio, la situazione era pressoché la stessa: mai dare priorità al calcio, «non metterti in testa di diventare un calciatore professionista!».

E i genitori non transigono, nemmeno quando hai un ottavo di Champions League da disputare. E’ la curiosa storia di Kai Havertz, ragazzo di appena 17 anni, centrocampista del Bayer Leverkusen, squadra di Bundesliga. Non propriamente un calcio amatoriale da campetto fangoso di periferia.
Eppure Kai ha l’esame di maturità che si avvicina sempre più, deve studiare e non perdere la concentrazione. Così, per il delicato ritorno di Champions League contro l’Atletico Madrid, in accordo con la società, ha preferito non partecipare alla trasferta per rimanere a casa e preparare gli esami.
La conferma è arrivata dal profilo Twitter della società tedesca con la lista dei giocatori indisponibili, ed è esilarante:

Oltre ai canonici assenti per infortunio e squalifica, si legge che Havertz non può prendere parte perché «ha importanti esami a scuola». A onor del vero, va comunque detto che l’impresa del Leverkusen di espugnare il Vicente Calderon era davvero tosta in partenza dopo aver perso miseramente 4-2 all’andata. E infatti, contro i colchoneros di Simeone, i ragazzi del neo arrivato Tayfun Korkut non sono andati oltre allo 0-0.

Havertz ha esordito in Bundesliga il 15 ottobre 2016 contro il Werder Brema, a 17 anni e 4 mesi, e ha scalato le gerarchie del centrocampo del Bayer Leverkusen in brevissimo tempo, collezionando 16 presente e quattro assist. Deve ancora compiere 18 anni, prova a vivere la vita di un normale adolescente, ma immaginatelo tra i compagni di classe: mentre loro guardano la Champions League in televisione, lui può dire di aver esordito, nella competizione europea più importante, il 2 novembre 2016 a Wembley, nella vittoria 0-1 contro il Tottenham della fase a gironi.

Ma, al momento, deve rimanere coi piedi per terra. Anzi, dietro alla scrivania per preparare l’esame di maturità, un traguardo essenziale e formativo nella vita di qualsiasi adolescente.

Giornalista professionista, cura “Curiosità sportive”, rubrica-memorabilia di aneddoti, storie e miti legati allo sport, riavvolgendo le lancette del tempo perché il suo cuore è ancora fermo sulla traversa dove si è stampato il rigore tirato da Di Biagio nel Mondiale del ’98.

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