Prima dell’entrata in vigore del decreto Dignità i casinò online erano tra i principali sponsor delle squadre di calcio italiane, mentre oggi questo binomio non esiste più. La legge ha cancellato del tutto gli stretti rapporti delle aziende del settore gambling nello sport, facendo perdere milioni di euro di sponsorizzazioni ai club calcistici.
Ovviamente la situazione è diversa tra le squadre europee, con i casinò online che sono ancora molto presenti in campionati come la Ligue 1 in Francia o la Premier League in Inghilterra. Al contrario dei colleghi europei, dal 2018 i club nostrani hanno dovuto trovare in fretta delle alternative, cercando altre aziende disposte a pagare milioni per apparire sulle maglie con il proprio logo.
Parte dei contratti sono stati assorbiti dalle aziende legate al mondo crypto, con la famosa piattaforma exchange Crypto.com che dopo la forte presenza nella NBA di basket americano è oggi uno dei più importanti sponsor della Serie A. Secondo Il Sole 24 Ore, i crypto sponsor hanno un valore di circa 180 milioni di euro per il campionato di calcio italiano, senz’altro una cifra ragguardevole.
L’addio del gambling al calcio a distanza di 4 anni dal decreto Dignità
I casinò online autorizzati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, come quelli recensiti su wisecasino.net, sono stati costretti nel 2018 a interrompere ogni forma di sponsorizzazione e promozione al di fuori dei loro canali proprietari. Soltanto nel 2018 la perdita per i club è stata di circa 30 milioni di euro, alla quale un paio d’anni dopo si è aggiunta quella legata alla chiusura degli stadi e all’azzeramento degli incassi provenienti dalla biglietteria.
Al contrario, in Premier League i club inglesi continuano a ricevere milioni di euro ogni anno dai casinò online, considerando che nell’ultima stagione appena una sola squadra non era sponsorizzata da un operatore del gambling. In alcuni casi lo stesso club ha fino a 4 o 5 sponsor nel settore del gioco e delle scommesse, assicurandosi entrate importanti per mantenere la squadra e coprire costi sempre più alti.
In Spagna, invece, dopo anni di sponsorizzazioni da parte di bookmaker e casinò è arrivata una stretta alle sponsorizzazioni del gambling ai club della Liga, in particolare all’esposizione dei loghi delle aziende sulle magliette e i banner. Queste limitazioni avranno un impatto considerevole sugli introiti delle squadre spagnole, già alla ricerca di nuovi sponsor per sostituire le partnership con il mondo del gioco e delle scommesse.
Crypto sponsor: le criptovalute alla conquista della Serie A
L’introduzione del divieto alle sponsorizzazioni da parte delle aziende di gambling ha spinto i club calcistici italiani a cercare nuove entrate in altri settori. Le società che si occupano di criptovalute non si sono fatte attendere, rimpiazzando rapidamente casinò e bookmaker nel campionato italiano di Serie A e non solo. In particolare, i crypto sponsor hanno conquistato visibilità puntando sulla parte anteriore delle maglie, quella più redditizia in quanto continuamente ripresa dalle telecamere in ogni momento.
Dall’Inter alla Juventus, dalla Roma al Napoli, i club del massimo campionato di calcio nazionale hanno stretto collaborazioni proficue con le crypto aziende. Per il 2022/23 l’Inter avrà come sponsor DigitalBits, la blockchain dei brand che ha preso il posto di Socios.com, con il nome della società che appare nella parte centrale anteriore delle nuove maglie del club. DigitalBits è anche il main sponsor di maglia della Roma per una contropartita di 35 milioni di euro in tre anni.
Il main sponsor della Lazio per la stagione 2022/23 sarà ancora Binance, uno degli exchange di criptovalute più grandi al mondo, con il club che sta puntando anche sui fan token proprio grazie alla collaborazione con Binance. Ovviamente dopo il crollo della quotazione delle criptovalute è difficile dire se i crypto sponsor saranno così generosi anche in futuro, oppure se le squadre di calcio dovranno cercare nuovamente un altro settore dal quale ottenere queste preziosissime entrate.
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