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Aron Johansson, l’islandese che non andrà ai Mondiali 2018

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Indietro non si può più tornare e un bel po’ di amarezza c’è, per una scelta che si è rivelata sbagliata.

È quello che ha pensato l’attaccante classe ‘90 Aron Johansson, islandese di nascita ma con passaporto statunitense, dopo il fischio finale tra Usa – Trinidad & Tobago.

Per spiegare bene questa scelta bisogna fare un salto indietro di 4 anni. Il giocatore del Werder Brema, allora 23enne, ha deciso di puntare sulla Nazionale americana per volare in Russia per il Mondiale 2018. Il giovane Johansson è nato negli Usa da genitori islandesi. All’età di 3 anni si è trasferito nella terra della sua famiglia e, dopo esser cresciuto con il calcio islandese ed aver disputato alcune partite con l’Under 21 dell’Islanda, nel 2013 si è reso convocabile dalla Nazionale americana.

Le possibilità di giocare un Mondiale con gli Usa sono di molto superiori rispetto a quelle che avrei con l’Islanda.

Una decisione che sino a quattro anni fa era più che plausibile. Gli Usa con oltre 323 milioni di abitanti contro i soli 334mila della piccola Islanda. L’impero americano contro una piccola realtà che non avrebbe avuto scampo a livello calcistico. E invece no!

L’Islanda sorprende tutti: si qualifica prima all’Europeo 2016 in Francia, lo gioca da protagonista venendo eliminata solo ai quarti di finale e qualche giorno fa ha ottenuto anche il pass diretto per il Mondiale in Russia. Non male per uno Stato che ha meno abitanti della sola Bologna.

Una sorpresa che ha stupito anche l’attaccante Johansson il quale però ha confidato della forza degli Usa che, dal 1990 in poi, ha sempre disputato le fasi finali della Coppa del Mondo.

La beffa però c’è stata. Gli Stati Uniti, contro qualsiasi pronostico, sono stati sconfitti dai trinidadiani e addio Russia 2018.

Per Johansson ci sarà modo di riprovarci per i Mondiali 2022 in Qatar, intanto per il 2018 il campionato del mondo lo vedrà in tv e sarà costretto a guardarsi anche qualche partita dell’Islanda e i festeggiamenti con la geyser sound.

Giornalista professionista, cura “Italians”, rubrica che parla di sportivi italiani che si sono affermati all’estero. E chissà magari, Ivanka Trump, la prossima volta non confonderà più Giorgio Chinaglia, ex attaccante di Lazio e New York Cosmos, per un santo.

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