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All’Olympiastadion di Helsinki stanno emergendo oggetti smarriti dagli anni ’60

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L’Olympiastadion di Helsinki non ha lo stesso fascino dei suoi simili sparsi in giro per l’Europa e per il mondo, ma in quanto a tradizione, non è secondo a nessuno. Costruito nel 1934 e terminato nel 1938 con l’auspicio di ospitare la XII edizione delle Olimpiadi – poi sospesi per lo scoppio della seconda guerra mondiale – l’Helsingin Olympiastadion è stato teatro della XV edizione dei Giochi Olimpici del 1952, ma non solo: nell’impianto si è disputata la prima edizione dei campionati del mondo di atletica leggera, nel 1983, e la decima edizione, nel 2005.
Ha ospitato anche i campionati europei di atletica leggera, ha una capienza di circa 40mila spettatori e attualmente è lo stadio dove gioca la Nazionale di calcio finlandese. Forse attualmente non è il riferimento temporale più adatto perché dal marzo 2016 è chiuso per un profondo e radicale restauro che dovrebbe durare fino al 2019.

Gli spalti, i gradoni, le tribune, dunque, anno visto decenni di sport internazionale. Migliaia di spettatori, di età e generazioni differenti, ognuno con storie uniche…e magari anche un po’ sbadati tanto da smarrire, tra un’esultanza e una ola, il proprio portafoglio.
Quello che sta succedendo in questi giorni, infatti, è davvero curioso e da classificare in preziosi “ritrovamenti archeologici”. L’account Twitter ufficiale dello stadio finlandese sta pubblicando foto di portafogli abbastanza scoloriti e impolverati, ritrovati dagli addetti durante lo smantellamento.

 

E proprio come dei novelli Indiana Jones, i dipendenti sono riusciti a risalire alla data di smarrimento, provando a basarsi su ogni indizio utile come una banconota o tessere. Si legge, infatti, che un portafoglio è risalente agli anni ’60 ed è di una donna, l’altro, invece, è “più recente”, circa anni ’90.

Gli addetti hanno anche lanciato un appello per rintracciare i proprietari. Nonostante l’età, loro sono molto fiduciosi. E noi, assieme a loro, aspettiamo la seconda parte di questa storia sportiva-archeologica.

 

Giornalista professionista, cura “Curiosità sportive”, rubrica-memorabilia di aneddoti, storie e miti legati allo sport, riavvolgendo le lancette del tempo perché il suo cuore è ancora fermo sulla traversa dove si è stampato il rigore tirato da Di Biagio nel Mondiale del ’98.

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