Non sono molti gli italiani che hanno avuto l’onere e l’onore di calcare i parquet dell’Nba, di sicuro Marco Belinelli ne ha girate di arene nei sui 11 anni americani.
La guarda bolognese, infatti, con l’ultimo debutto con i Philadelphia 76ers ha raggiunto quota 9 squadre in Nba. Nove debutti diversi per uno dei cestisti italiani più importanti della storia del basket azzurro.
Certo non se lo sarebbe mai aspettato, il nostro Marco, quando nel 2007 ha lasciato la sua amata Bologna per trasferirsi nel campionato di pallacanestro più bello ed entusiasmante del mondo.
A quasi 32 anni ha deciso di voltare nuovamente pagina e di tuffarsi appieno nella sua nuova avventura con i Sixers. Il suo trasferimento è stato un po’ inaspettato e inusuale dato che la sua vecchia squadra, gli Hawks di Atlanta, non avevano accettato nessuna offerta recapitatoli e quindi nell’ultimo giorno di mercato, l’azzurro ha sciolto il suo contratto per poi accettare la proposta della franchigia della Pennsylvania.
Ottimo il suo debutto, ma facciamo un percorso tornando indietro di 11 anni.
GOLDEN STATE
A portarlo in America sono i Golden State Warriors, Marco è la scelta come primo europeo. Con la squadra di Oakland esordisce nella Summer League di Las Vegas l’8 luglio 2007 realizzando 37 punti con 14/20 dal campo e 5/7 nel tiro da 3 in 40 minuti di gioco, Fino ad allora seconda migliore prestazione nella breve storia del precampionato americano.
Il 30 ottobre successivo fa il suo esordio in Nba contro gli Utah Jazz, realizzando 6 punti in 12 minuti. Tuttavia la prima stagione non è esaltante. La seconda invece è partita col piglio giusto e la chiuderà con una media di 8,9 punti, 1,7 rimbalzi e 2,1 assist a partita e un utilizzo medio di 21 minuti.
TORONTO RAPTORS
Nel 2009 vola a Toronto e raggiunge l’altro azzurro in Nba, Andrea Bargnani. Le difficoltà sono parecchie dovute al fatto di non essere il titolare, anche se il minutaggio è migliore rispetto all’esperienza con i Golden State. Il mancato approdo ai playoff, scombussola tutti i piani e a fine stagione decide di lasciare il Canada.
NEW ORLEANS HORNETS
Nel 2010 a New Orlans, Belinelli diventa titolare e fulcro centrale della squadra. Dopo la fine della stagione ottiene insieme alla squadra il passaggio ai playoff con il settimo posto nella Western Conference. Arriva l’esordio nella fase finale del campionato, ma gli Hornets perdono 4-2 contro i Lakers.
La seconda stagione per la franchigia della Louisiana è quella del flop con l’ultimo posto in classifica di Conference. Belinelli decide di cambiare aria.
CHICAGO BULLS
Il prestigio di calcare il parquet dello United Center dove il grande Michael Jordan ha fatto la storia del basket è stato tanto. Ai Bulls nel 2012/13, seppur non giocando da titolare (su 73 partite, solo 27 nel quintetto base), riuscì a ritagliarsi uno spazio in squadra. Il 5 maggio 2013 con la vittoria dei Bulls 99-93 contro i Nets, e 24 punti messi a segno da Belinelli, l’azzurro diviene il primo giocatore italiano a superare il primo turno di playoff nell’Nba.
SAN ANTONIO SPURS
Sicuramente l’esperienza più emozionante è stata quella con gli Spurs, grazie anche il titolo vinto nel 2014 oltre che al premio personale dell’Nba Three-point Shootout. La prima stagione con i San Antonio è quella dei record. Marco Belinelli oltre a essere un maestro dai tre punti, diviene il primo giocatore dell’Italia a vincere prima una Nba Conference (la Western) e successivamente anche l’anello, nella serie finale vincente contro i Miami Heat.
SACRAMENTO KINGS
Il passaggio ai Kings, dopo le gioie con gli Spurs, risulta fallimentare. Una stagione che lo stesso Belinelli ha più volte ribadito “la sua peggior stagione in Nba”. Fischiato anche dal pubblico, decide di lasciare quanto prima la California.
CHARLOTTE HORNETS
Dopo il flop con i Kings, arriva il riscatto con gli Hornets. La guardia azzurra viene addirittura accolto dal presidente del team, il grande Michael Jordan. Il suo ottimo inizio di stagione venne frenato da una distorsione alla caviglia. Comunque sia la partenza del campionato è buona per la squadra, ma a gennaio qualcosa si rompe e i playoff sono un miraggio. A fine anno, un po’ a sorpresa, arriva l’ennesima trade.
ATLANTA HAWKS
Dal giugno 2017 a pochi giorni fa. Questa è stata l’esperienza ad Atlanta per Belinelli. Gli Hawks, in piena ricostruzione, non sono certi favoriti per una grande stagione. Tuttavia i mesi ad Atlanta, in un gruppo poco forte, ha fatto sì che Marco tornasse a fare bene. Gioca oltre 23 minuti a partita segnando 11,4 punti di media ed è anche per questo che i Philadelphia hanno ora puntato su di lui.
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