Italians

Alessandra Roventini, la mia vita da pallavolista in Svezia

Google+ Pinterest LinkedIn Tumblr

Non sempre è facile lasciare il proprio Paese, la propria famiglia e la “vecchia” vita. Non è stato però molto difficile per la pallavolista Alessandra Roventini, toscana doc che attualmente vive a Stoccolma con il proprio fidanzato e gioca nel Sollentuna Club, unico club nella capitale svedese.

La giovane alzatrice ex Dream Volley Pisa, con cui ha vinto il campionato C passando in B2, ha seguito il proprio ragazzo in Scandinavia e ora si è realizzata professionalmente sia come sportiva che come farmacista dato che è laureata e abilitata.

Da quanto tempo sei in Svezia? E perché proprio lì?

Ho seguito il mio ragazzo che ha trovato lavoro qui nel settembre 2016. Prima di seguirlo, però, ho cercato di trovare qualcosa (a livello lavorativo). Per questo motivo ho iniziato a mandare mail a diverse società pallavolistiche svedesi per cercare di capire se c’era possibilità di inserimento.
Non potevo smettere di giocare (ride, ndr). Tra le varie risposte, ho ricevuto quella della mia attuale squadra. Il club voleva dei miei video, ed io ero in vacanza in California. Tra le miriade di chiamate fatte al mio allenatore della Dream Volley Pisa, per avere i filmati, sono riuscita a mandarne qualcuno. La risposta positiva e sono volata qui nel Sollentuna Club dove ho avuto un’accoglienza perfetta , sia con le compagne che con il coach. E da qui non mi smuovo (ride, ndr).

Com’è il livello agonistico?

Io personalmente sono nella massima serie, però posso tranquillamente ammettere che il livello non è altissimo perché comunque la pallavolo non è tra i primi sport nazionali e non c’è molta cultura legata a questo disciplina sportiva.
Posso confermare che gli svedesi stravedono per l’Italia e il nostro saluto prima del match è tutto “italiano”: 1, 2, 3 Forza!!

Oltre alla pallavolo, sogni di fare anche altro?

Premesso che la pallavolo, oramai, è parte della mia vita, ho sempre fatto anche altre attività sportive come l’atletica leggera. Mentre a livello professionale, ho comunque sempre pensato che il volley sarebbe stato qualcosa da aggiungere alla mia vita, tant’è che sono laureata in Farmacia e ho da poco avuto l’abilitazione proprio come farmacista da esercitare a Stoccolma, dopo aver studiato bene la lingua. Ora le mie attività sono farmacia e volley. Ho lasciato l’impiego come Au Pair in una famiglia.

Cosa ti manca dell’Italia?

Schiettamente dico che non mi manca nulla! Ho tutto e sono felice, ogni tanto ricevo qualche pacco dall’Italia con roba da mangiare (ride, ndr). Confido che però, quando torno in Italia per le vacanze, una partitella con la mia ex squadra la disputo, così per non perdere il ritmo col gioco italiano.

Hai qualche aneddoto simpatico?

Ah si! Praticamente quando ero in Italia portavo con me sempre i miei documenti perché è d’obbligo presentarli prima del match, cosa che qui in Svezia non si fa. Per i primi mesi è stato difficile “disintossicarsi” da questa abitudine e puntualmente ero ansiosa di prendere i miei documenti in vista di un match!

Giornalista professionista, cura “Italians”, rubrica che parla di sportivi italiani che si sono affermati all’estero. E chissà magari, Ivanka Trump, la prossima volta non confonderà più Giorgio Chinaglia, ex attaccante di Lazio e New York Cosmos, per un santo.

Comments are closed.