Il countdown è già iniziato. Con la pole di Lewis Hamilton al Gp degli Usa ad Austin, l’edizione 2018 della Formula 1 potrebbe avere presto il suo campione. L’inglese ha chiuso davanti a Kimi Raikkonen, che scatta dalla seconda piazza in griglia, a 70 millesimi, con il tedesco della Ferrari Sebastian Vettel, l’unico che potrebbe tenere testa al pilota Mercedes, che aveva il secondo tempo con un distacco di 60 millesimi, ma è costretto a partire dal quinto posto in griglia per la penalizzazione di tre posizioni, per non aver rallentato abbastanza in regime di bandiera rossa nelle prime prove libere.
Mancano una manciata di punti, dunque, per Lewis Hamilton per avvicinarsi al quinto sigillo iridato di una carriera stratosferica. Il britannico della Mercedes ora deve fare un po’ il ragioniere contabile: per mettersi in tasca il titolo, il pilota deve far salire il margine su Sebastian Vettel da 67 a 75 punti. Sarebbe il colpo del definitivo e matematico ko perché, in quel caso, se anche il tedesco della Ferrari vincesse gli ultimi tre Gran premi della stagione (in Messico, in Brasile e negli Emirati Arabi Uniti), a fronte di uno zero in fatto di punti da parte del britannico, sarebbe sempre Hamilton a laurearsi campione del mondo per il maggior numero di GP vinti in stagione.
.@LewisHamilton starts from pole as he looks to become only the 3rd driver in history to win 5+ world titles. Don’t miss lights out…#USGP 🇺🇸 pic.twitter.com/Z86vuldXLX
— Formula 1 (@F1) 21 ottobre 2018
Il quinto posto di Vettel, ovviamente, facilita l’impresa di Lewis: può laurearsi campione del mondo se trionfa e Vettel arriva terzo; se chiude al secondo posto e il tedesco si piazzasse quinto; se è terzo e il ferrarista è settimo; se si classifica quarto e Vettel non riesce ad andare oltre l’ottavo posto.
La gara di Austin è trasmessa in diretta e in chiaro su Tv8, tasto 8 del telecomando, o su Sky Sport F1, canale 207. Appuntamento alle 20.10.
What’s Seb bringing on Sunday? “Everything I have.” #USGP 🇺🇸 pic.twitter.com/UBvlZvPCvU
— Formula 1 (@F1) 21 ottobre 2018
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