Questa volta il buu è diverso. Perché se c’è un modo per combattere i razzisti è capovolgere il loro messaggio. Allora l’ululato non è di scherno verso il colore della pelle o l’etnia di provenienza, ma un acronimo dal significato potente. Brothers Universally United, il buu sta per fratelli universalmente uniti. E’ l’iniziativa virale che l’Inter mette in campo alla vigilia della sfida di campionato contro il Sassuolo. Le tribune di San Siro sconteranno la seconda giornata di squalifica dopo gli insulti a Koulibaly nel boxing day contro il Napoli. Lo stadio si riempirà di 11mila bambini che faranno da cornice a un buu diverso.
Scrivi anche tu BUU per non sentirlo mai più. Perché diventi un messaggio di unità, non più di razzismo.#BrothersUniversallyUnited #NoToDiscrimination #FCIM pic.twitter.com/SCXwCFFiXt
— Inter (@Inter) 18 gennaio 2019
Il motto della serata sarà ben presente sugli schermi di San Siro, sulle magliette dei calciatori con apposita patch sulla manica e sui cappellini indossati dai piccoli spettatori. L’iniziativa, già condivisa dalle altre società di serie A sui social network, richiama lo spirito originario dell’Internazionale, ovvero quel Fratelli del mondo di cui parla nell’atto di fondazione del club meneghino.
#BUU to racism
al fianco dell’@Inter per un messaggio di unità contro il razzismo. #BrothersUniversallyUnited #NoToDiscrimination#Mandela100 #BeTheLegacy pic.twitter.com/mbiPGNCY1Z— ACF Fiorentina (@acffiorentina) 18 gennaio 2019
Il Milan è al fianco dell’Inter nella lotta contro il razzismo. Perché ci sono sfide in cui non esistono colori e che vanno oltre ogni rivalità.#ACMilan stands by @Inter in the fight against racism. Because there are challenges which go well beyond colours and rivalries. https://t.co/cSZAEO6ZI6
— AC Milan (@acmilan) 18 gennaio 2019
Dal presidente Steven Zhang a Javier Zanetti, passando per Mauro Icardi, Luis Figo e Samuel Eto’o. Stelle di oggi e di domani unite contro l’inciviltà, la maleducazione e i cattivi esempi. “Scrivilo, non fermarti a dirlo”, esortano i big nerazzurri confidando nella condivisione social. Perché il buu al razzismo non è solo uno slogan o un hashtag. E’ un modo di vivere lo sport e la vita, senza alcuna differenze di pelle o etnia. Gli unici colori che contano sono quelli delle bandiere e delle magliette e il bianco, nero o giallo di un pallone che rotola su un prato verde.
Mi sento orgoglioso di appartenere a questi colori! @Inter #Amala#BrothersUniversallyUnited #NoToDiscrimination #FCIM
— Angelo Tani #FacciamoRete (@AngeloTani) 19 gennaio 2019
Importante messaggio lanciato da alcune società in questi giorni contro gli episodi di razzismo che si continuano a verificare.
BUU Brothers Universally United 🙌🏻@Inter @acffiorentina #BrothersUniversallyUnited #NoToDiscrimination pic.twitter.com/00aYD9BXXO— Caterina Ambrosi (@CateAmbrosi25) 19 gennaio 2019
Hanno preso una parola utilizzata con Odio e l’hanno trasformata in una parola di amore.
Al di là della fede calcistica… un messaggio che merita di essere condiviso!
BUU #BrothersUniversallyUnited https://t.co/qxog2D8I58— Vittoria (@VittCasertano) 19 gennaio 2019
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