Se il calcio femminile in Europa è diventato professionistico da diversi anni con squadre affermatissime nei principali campionati, compresi in quello italiano, in Sudamerica è tutto un po’ ancora fermo.
Il primo passo verso una vera e propria svolta l’ha fatta il San Lorenzo. Lo storico club di Buenos Aires ha aperto le porte al calcio femminile professionistico, facendo firmare ben 15 contratti pro alle proprie calciatrici.
Un cambio di rotta importante per l’America Latina che finora non aveva abbracciato mai quest’idea nonostante negli ultimi anni ci siano stati dei grossi passi in avanti nel resto del mondo.
Il San Lorenzo, appunto, è la prima società a voltare pagina e chissà che a ruota non sarà seguita da molti altri club argentini oltre che brasiliani ecc…
Gioia immensa per le calciatrici alla firma del contratto per quella che è una battaglia socioculturale vinta. Emozionatissima l’attaccante Macarena Sanchez, una delle più attive in questa dura lotta fatta di pregiudizi. Sanchez, a inizio anno quando giocava ancora nell’UAI Urquiza (squadra argentina di Primera division), aveva protestato contro il salario di soli 11 euro e aveva ricevuto addirittura minacce di morte oltre a esser stata messa fuori rosa dal club.
Dopo aver pensato di gettare la spugna e smettere con il calcio, il post liberatorio:
L’accordo firmato prevede una parte dell’esborso a carico del club rossoblu e la restante dalla Federazione calcistica argentina.
L’Afa, inoltre, ha dato l’ok alla creazione di una lega di calcio femminile su scala nazionale, supportando economicamente quei club che mettano sotto contratto professionistico almeno 8 calciatrici.
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