Curiosita Sportive

Fino a Pyeongchang con la bici? È possibile pur di vedere la gare del figlio

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Dalla Svizzera a Pyeongchang, in Corea del Sud, con la bici: succede anche questo per amore del figlio e delle sue passioni.

Non è la trama di un film ma quello che è realmente successo ad una coppia di genitori svizzeri che hanno percorso ben 17.000 km per raggiungere il figlio alle Olimpiadi Invernali e tifare per lui.

Complice un grande sogno, quello di girare il mondo sulle due ruote, hanno deciso di sfruttare l’occasione delle gare olimpiche per realizzare questa impresa che li ha resi celebri in tutto il mondo.

Si tratta di Guido Huwier e Rita Ruttimann, genitori orgogliosi di Mischa Gasser che sabato parteciperà alla gara aerial freestyle a Pyeongchang.

L’idea è venuta al padre del ragazzo che ha coinvolto la sua compagna in questo folle viaggio verso la Corea del Sud. Per poter assistere dal vivo alle performances del figlio sono partiti nel mese di marzo dell’anno scorso e, dopo qualche difficoltà incontrata nel tragitto, eccoli finalmente giunti a destinazione per riabbracciare il loro freestyler, che commenta così la loro esperienza:

Il loro viaggio non è normale, ma loro sono così. Ero più sicuro che ce l’avrebbero fatta più di quanto sono sicuro per le Olimpiadi

Ben 17.000 km percorsi e 20 paesi superati non sono certo numeri di poca importanza: il viaggio dei coniugi partiti da Olten in Svizzera ha dell’incredibile.

Nessuna difficoltà però li ha spaventati o fatti tornare sui loro passi. Determinati più che mai a giungere in tempo dal figlio hanno affrontato problemi di confine e freddo ma senza mai perdere di vista l’obiettivo:

Dal Kazakistan non siamo riusciti ad entrare in Cina, quindi abbiamo preso un aereo per andare nel sudest asiatico. Poi abbiamo preso un altro aereo verso Seul. Qui sono saliti in bicicletta verso la città di PyeongChang, nel sud-est del Paese e sede dei Giochi olimpici, un luogo noto per i venti forti e le basse temperature

E soprattutto la differenza di temperature ha pesato sulla coppia nel loro percorso:

Qui fa veramente freddo. Eravamo nel sud-est asiatico dove c’erano 30 gradi, ma qui ce ne sono -10 e -15, è davvero difficile

E alla domanda “qual è stato il momento più difficile” non esitano nemmeno un momento e rispondono all’unisono: l’autostrada del Palmir, in Asia Centrale:

L’autostrada ci ha portato a circa 4.750 metri sopra il livello del mare. L’aria sottile e la mancanza di buon cibo hanno reso estenuante la situazione

Hanno dormito ovunque, anche in tenda, ma ora che sono arrivati non possono fare a meno di esprimere la loro gioia in attesa di assistere alle prove del figlio:

Sono felice di aver visto mio figlio e ce l’abbiamo fatta. E’ stato fantastico

Il loro viaggio può quindi considerarsi concluso? Niente affatto! Dopo Pyeongchang si sposteranno in Giappone per continuare a vivere il loro sogno in bicicletta, perché solo così potranno “sperimentare quanto il mondo sia fatto da montagne e vallate“.

Laureata in materie umanistiche ha fatto della sua passione per la scrittura e il giornalismo un vero lavoro a cui si dedica a tempo pieno. Vive in Sicilia ma gira il mondo coi suoi pezzi che trattano di tutto e di tutti, con particolare attenzione per l'affascinante mondo dello sport.

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