Il 3 febbraio 1972 iniziò l’undicesima edizione delle Olimpiadi invernali: si tenne a Sapporo – nell’isola di Hokkaido, la più settentrionale del Giappone – e fu la prima olimpiade invernale fuori da Europa o Nordamerica (le Olimpiadi estive si erano tenute solo a Melbourne nel 1956 e a Tokyo nel 1964). Dopo, le uniche altre sarebbero state a Nagano, ancora in Giappone, nel 1998. Grazie alla maggiore copertura televisiva le Olimpiadi divennero allora un evento ancora più globale e seguito in tutto il mondo, con un grande aumento dei ricavi dai diritti di trasmissione. Sapporo si era già aggiudicata le Olimpiadi invernali del 1940 ma nel 1937 si ritirò dall’ospitarle dopo che il Giappone aveva invaso la Cina.
Nella cerimonia inaugurale per la prima volta furono lanciati i palloncini al cielo al posto dei piccioni: 18.000 palloncini, precisarono gli organizzatori e di fatto la celebrazione olimpica di Sapporo fu l’ultima a godere di una certa serenità a livello organizzativo: pochi mesi dopo, la strage di Monaco di Baviera alle Olimpiadi estive, avrebbe comportato l’avvento di rigide misure di sicurezza nella logistica dell’ospitalità e dello svolgimento delle grandi manifestazioni sportive.
Alle olimpiadi di Sapporo parteciparono 35 Paesi, tra cui Taiwan e le Filippine per la prima volta. Il Giappone vinse per la prima volta una medaglia – o meglio tre – alle Olimpiadi invernali: una d’oro, una di argento e una di bronzo per il salto con gli sci. I protagonisti dell’edizione furono l’olandese Ard Schenk – che vinse tre medaglie d’oro nei 1.500, 5.000 e 10.000 metri di pattinaggio – e la russa Galina Kulakova, che ottenne tre medaglie d’oro per lo sci di fondo.
Ard Schenk è tutto’oggi considerato un eroe nazionale al punto che è stato dato il suo nome a un fiore, il Crocus chrysanthus Ard Schenk. Protagonista e pioniere, a suo modo, fu anche Francisco Fernández Ochoa che con successo nello slalom speciale, consegnò alla Spagna la prima medaglia d’oro alle olimpiadi invernali.

L’Italia vinse un oro nello slittino in doppio, un argento nel bob a quattro e Gustavo Thoeni ottenne l’oro nello slalom gigante e l’argento nello slalom speciale. Fu anche l’ultima edizione delle Olimpiadi invernali in cui vennero usati gli sci di legno, successivamente sostituiti da quelli in fibra di vetro e materiali sintetici.
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