La storie legate alle nascite dei loghi e dei simboli sono quasi sempre un po’ surreali e particolari, come lo ‘ sicuramente quella legata alla nascita di Adidas e Puma o quella legata alla collezione Air di Nike.
Altrettanto suggestiva è il racconto che circola intorno a uno dei loghi più importanti sia a livello di immagine che a livello economico: quello del National Basketball Association (o molto più noto e più semplice Nba).
Quello che a tutti gli effetti è l’icona mondiale del basket è stata creata quasi 50 anni fa nel lontano 1969.
In quello specifico anno la Nba non era il colosso mondiale che è ora anzi doveva giocarsela molto con la sua rivale: l’American Basketball Association. Un conflitto su diversi fronti: tifosi, giocatori, media e milioni di dollari.
I membri della Nba si rivolsero al colosso americano della comunicazione e dell’immagine, la Siegel+Gale. Il fondatore dell’azienda, Alan Siegel, alla ricerca di una musa ispiratrice, fu abbagliato da un’immagine che ritraeva il cestista statunitense dei Lakers, Jerry West, in azione.
Per Siegel era la foto perfetta, che rappresentava l’essenza del basket. Uno scatto che includeva sia dinamicità che verticalità oltre all’espressione vera dell’essenza del gioco.
In realtà il collegamento West-Logo non è mai stato concretamente ufficializzato, altrimenti gli dovrebbero una quantità incredibile di soldi in diritti d’immagine. Tale storia però è ormai nota a tutti nell’ambiente, tanto che ormai il diretto interessato (è soprannominato proprio The Logo) non ne fa più mistero è ha spesso dichiarato che avrebbe preferito non essere più raffigurato in quel simbolo.
Tuttavia pare sia proprio impossibile che il logo venga cambiato dato che oramai genera una barca di soldi. Oramai l’alchimia tra West e il marchio Nba sono così intersecati che l’idea di vederne un altro, non passa nemmeno per la mente a qualcuno.
Sarebbe come togliere la mela dalla Apple o il cavallino rampante alla Ferrari.
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