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Cos’è la perfezione? L’esibizione da 10 della ginnasta Katelyn Ohashi

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Un  10 perfetto, di quelli agognati e ambiti a scuola, ma anche nelle prove di ginnastica. Una performance perfetta e coinvolgente, quella di Katelyn Ohashi, il cui nome non fa entusiasmare come quello di Simone Biles, ma il suo esercizio potrebbe superare non solo per spettacolarità e per visualizzazioni su internet, quello della pluricampionessa olimpica. Scrive il magazine Sport Illustrated che la sua esibizione è una di quelle che rappresentano la vera perfezione dello sport.

E pensare che la giovane atleta, già da tempo considerata una promessa nella sua disciplina, era stata a lungo lontana dalla scena negli scorsi anni per dei problemi fisici. Oggi tutto questo sembra essere solo un lontano ricordo e grazie alla sua esibizione Katelyn sta attirando ancora una volta l’attenzione generale rivelandosi per quello che è: una stella nascente della ginnastica moderna.
Nel suo esercizio lungo un minuto e mezzo, la bravura, l’energia e l’entusiasmo della ragazza sono riusciti a lasciare senza fiato pubblico e giuria. Si è trattato di una sequenza di spaccate e rovesciate eseguita in maniera perfetta su un medley di musiche soul e R’n’B tra cui riconosciamo anche noti successi di Michael Jackson e The Jackson 5.

Altra storia, altri palcoscenici, certamente, ma l’esibizione di Ohashi e il suo 10 rievocano nella mente degli appassionati di sport, l’ALTRO 10, quello di Nadia Comaneci, la prima atleta a ricevere il punteggio della perfezione alle Olimpiadi.
Era il 18 luglio 1976, secondo giorno dei Giochi olimpici di Montréal, in Canada e Nadia, ginnasta rumena di soli 14 anni, era in gara per la finale femminile delle parallele asimmetriche. Al tempo i tabelloni che segnavano i punteggi non prevedevano un numero a due cifre prima della virgola che segna i decimi e i centesimi, ma solo una cifra: in buona sostanza era possibile segnare massimo un 9,99 e non un 10; una scelta voluta dallo stesso Cio, il Comitato olimpico internazionale, che escludeva un possibile punteggio. Una storia destinata a cambiare.

Giornalista professionista, cura “Curiosità sportive”, rubrica-memorabilia di aneddoti, storie e miti legati allo sport, riavvolgendo le lancette del tempo perché il suo cuore è ancora fermo sulla traversa dove si è stampato il rigore tirato da Di Biagio nel Mondiale del ’98.

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