Non era mai successo, ed è per questo che la vittoria di Marta Bastianelli e Alberto Bettiol è ancora più emozionante e prestigiosa per il ciclismo italiano al Giro delle Fiandre.
Tra le strade belga, in una delle più grandi classiche delle due ruote, il Tricolore ha fatto la voce grossa sia in campo maschile che femminile, con la prima grande vittoria in carriera del 25enne toscano della EF – Education First e l’affermazione della 31enne campionessa europea della Virtu Cycling.
Ad accumunare i due tronfi è stato il muro del Vecchio Kwaremont, a 18 km dal traguardo di Oudenaarde, in cui entrambi hanno sfoderato l’attacco decisivo per l’arrivo.
ALBERTO BETTIOL
Con un po’ di incredulità e dopo sei ore e 19 minuti, ha chiuso davanti a tutti con un vantaggio di 14” sul secondo (il danese Asgreen). Il classe ’93 ha disputato la miglior gara della sua carriera sfruttando al massimo le proprie doti, soprattutto quelle di cronoman che gli hanno permesso di sferrare l’attacco decisivo.
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Professionista dal 2014, Bettiol non ha mai ottenuto importanti vittorie. Nel 2016 si è classificato terzo al Tour de Pologne e secondo alla Bretagne Classic Ouest-France; all’ultima Tirreno – Adriatica è giunto secondo nella cronometro finale.
Il prestigiosissimo Giro delle Fiandre rappresenta un grande successo per il ciclismo maschile italiano dato che l’ultimo trionfo azzurro risaliva al lontano 2007 (undicesimo successo azzurro). Dodici anni fa a salire sul podio più alto è stato Alessando Ballan, quest’anno addirittura c’è stata la doppietta con Bettiol e Marta Bastianelli tra le donne.
MARTA BASTIANELLI
A quasi 32 anni, li compirà il 30 aprile, la campionessa europea ha ruggito ancora e ha tenuto a bada l’olandese Van Vleuten e la danese Ludwig. Era dal 2015 che un’italiana non vinceva questa classicissima, allora a vincere è stata Elisa Longo Borghini.
Una carriera non semplice per la laziale di Velletri che, dopo esser diventata campionessa mondiale a Stoccarda 2007 a soli 20 anni, aveva smarrito un po’ di sicurezza fino al controverso episodio di doping in cui è stata trovata positiva.
Squalificata per due anni ha seriamente pensato di lasciare il ciclismo fino alla nascita di sua figlia Clarissa nel 2014, la quale è riuscita a dare una spinta notevole anche a livello sportivo. Nel 2015 ha conquistato il Gp della Liberazione, poi la Gand-Wevelgem, la Freccia del Brabante, il titolo di Campionessa d’Europa la scorsa stagione fino al trionfo nelle Fiandre.
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